Mer 2 Luglio, 2025
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Indiana Jones: Disney starebbe preparando un reboot completo della saga

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Lo sentite anche voi il rumore dello schiocco della frusta? Un fendente che si abbatte con violenza sulla schiena di una delle saghe più importanti della cinematografia mondiale?

Ebbene, questa sensazione di dolorosa pena corporale è ciò che proviamo leggendo un nuovo report di DisInsider secondo cui Disney e Lucasfilm starebbero preparando un reboot completo del franchise di Indiana Jones.

Nulla di ufficiale per ora, ma le voci di corridoio parlano chiaro: dopo il flop di Indiana Jones e il Quadrante del Destino, all’interno della Casa del Topo sembra stia prendendo piede l’idea di un reset totale: stesso Borsalino, ma per il resto tutto nuovo.

“Lucasfilm lascerà riposare il franchise per un po’ prima di procedere con un reboot completo. Mi aspetto un annuncio per l’anno prossimo al D23 Expo.”

Indiana Jonse e il (triste) destino del Quadrante

Diciamolo: il Quadrante del Destino  non è stato un disastro creativo anzi, le recensioni erano anche piuttosto buone, ma al botteghino non ha scovato alcun tesoro. Con un budget compreso tra i 295 e i 387 milioni di dollari e un incasso mondiale fermo a 384 milioni, il film ha fatto registrare perdite per circa 130 milioni di dollari.

E così, dopo l’addio definitivo di Harrison Ford, che ha salutato il personaggio con un elegante “Shit happens”, e il passo indietro di Steven Spielberg, tocca a James Mangold incassare il colpo amaro del fallimento commerciale.

Indiana Jones e la Ruota del Destino

Non tutto è perduto

Perché un reboot? Perché Indiana Jones è ancora una IP potenzialmente d’oro e Disney non ha nessuna intenzione di lasciarla a impolverarsi in qualche magazzino con l’etichetta “Top Secret”. Lo dimostra anche il successo della recente avventura videoludica Indiana Jones e l’Antico Cerchio, titolo che ha riportato entusiasmo tra i fan e che, forse, illude qualche capoccia dei piani alti che basta rifare tutto da zero per garantirsi il successo.

Un reboot, dunque, per Disney sembrerebbe sembra la strada più logica (per spremere ancora soldi dal culto di Indy) anche se resta da capire come verrà affrontato.

Nuovo Indy: nuovo volto o nuovo mondo?

I produttori storici hanno sempre detto che Indiana Jones non sarà mai rimpiazzato. Ma le cose cambiano e il reboot potrebbe prendere due strade:

  • Recasting: trovare un nuovo attore per vestire i panni di Indy (rischiosissimo ma non impossibile).
  • Espansione dell’universo narrativo creando una nuova storia nello stesso mondo, magari con un nuovo protagonista: ed è qui che qualcuno pensa di tirare fuori il nome di Short Round.

Ke Huy Quan Indiana Jones

Ke Huy Quan, fresco di Oscar, è l’unico personaggio secondario che potrebbe davvero reggere un’eredità narrativa di questo calibro. Immaginate una serie o un film ambientato anni dopo Il Tempio Maledetto, con un Short Round adulto, diventato archeologo come Indy e in cerca della sua identità tra reliquie, trappole e memorie.

Non è solo fantasia: nel libro The Lost Journal of Indiana Jones del 2008, si dice che Short Round ha effettivamente intrapreso la carriera di archeologo e si è messo alla ricerca dell’Occhio del Pavone, il diamante perso da Indy all’inizio del secondo film.

Coincidenze? Forse no.

Secondo queste ultime indiscrezioni, che comunque dovremmo prendere con le pinze, gli indizi portano a un potenziale annuncio al prossimo D23 Expo, dove Disney potrebbe finalmente rompere l’urna sacra e svelare i suoi piani per il futuro dell’archeologo più famoso del cinema.

Nel frattempo, tenete la frusta a portata di mano. Potrebbe tornare molto per autoflagellarsi.

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David Dastmalchian sarà M. Bison nel nuovo film live-action di Street Fighter

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Il celebre villain dei videogiochi M. Bison ha finalmente un volto per il nuovo film live-action di Street Fighter targato Legendary Pictures: sarà interpretato da David Dastmalchian, attore sempre più apprezzato nel panorama cinematografico internazionale. Anche se Legendary non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, la notizia ha iniziato a circolare e sta già facendo parlare di sé tra chi segue da vicino il mondo del cinema e dei videogiochi.

Dastmalchian, noto per le sue interpretazioni intense e spesso legate a personaggi oscuri, ha recentemente recitato in Late Night with the Devil e nel nuovo film di Mike Flanagan The Life of Chuck. Ora, con questo nuovo ruolo, si prepara a dare vita a uno dei villain più iconici della storia dei videogame.

David Dastmalchian sarà M. Bison: un personaggio centrale nell’universo Street Fighter

Chi conosce bene Street Fighter sa che M. Bison è molto più di un semplice antagonista: è il cuore oscuro della saga. Leader del sindacato criminale Shadaloo, è il burattinaio che muove i fili del torneo globale di arti marziali, con piani che spaziano dal traffico di armi al controllo mentale. Un personaggio ambizioso, spietato e carismatico, che richiede un’interpretazione capace di unire presenza scenica e complessità emotiva.

La scelta di Dastmalchian sembra perfetta. Con un passato ricco di ruoli affascinanti e inquietanti — da Mr. 3 nella seconda stagione di One Piece a Murderbot per Apple TV+ — l’attore ha più volte dimostrato di saper trasformare ogni apparizione in qualcosa di memorabile. Inoltre, è attualmente impegnato nel thriller Kodak SuperXX al fianco di Kelly Marie Tran e nel film horror Dust Bunny diretto da Bryan Fuller.

Nel cast del nuovo Street Fighter troviamo anche Andrew Koji, Noah Centineo, Jason Momoa, Roman Reigns, Orville Peck, 50 Cent e Andrew Schulz, con la regia affidata a Kitao Sakurai (Bad Trip). L’obiettivo è portare sullo schermo un film che riesca a catturare sia il cuore delle vecchie glorie arcade che l’attenzione delle nuove generazioni.

Se la produzione saprà bilanciare spettacolo, azione e fedeltà alla saga, potremmo trovarci davanti a uno degli adattamenti videoludici più interessanti degli ultimi anni. E con Dastmalchian nei panni di Bison, l’attesa sale.

Obi-Wan Kenobi: una stagione 2 in sviluppo? Spunta un nuovo rumor

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Dopo mesi di silenzio, la galassia lontana lontana potrebbe riservarci una nuova sorpresa: secondo un recente rumor, Lucasfilm sarebbe al lavoro sulla seconda stagione di Obi-Wan Kenobi, la serie Disney+ che aveva riportato sullo schermo l’amato maestro Jedi interpretato da Ewan McGregor.

La notizia arriva dal noto insider Daniel Richtman, secondo cui la produzione della nuova stagione sarebbe in fase di sviluppo iniziale. Nessun dettaglio è stato ancora confermato ufficialmente, ma se fosse vero, rappresenterebbe un interessante cambio di rotta: Obi-Wan Kenobi era stata inizialmente pensata come miniserie autoconclusiva.

Questa possibile seconda stagione arriverebbe in un momento delicato per l’universo Star Wars, con serie come The Acolyte che ha diviso il pubblico e Skeleton Crew che è passata quasi inosservata. Tornare a puntare su personaggi amati e collaudati, come appunto Obi-Wan, potrebbe essere una strategia per riportare entusiasmo tra le fan e i fan storici.

obi wan kenobi serie TV 1

Ewan McGregor pronto a tornare, con Hayden Christensen?

Un primo indizio su un possibile seguito era arrivato già lo scorso ottobre, durante il L.A. Comic-Con. In quell’occasione, Ewan McGregor aveva risposto alle domande del pubblico e confermato che Lucasfilm stava “esplorando delle idee” per portare avanti la storia del Jedi in esilio. L’attore aveva anche espresso il desiderio di indossare l’armatura della Clone Wars e di tornare a recitare al fianco di Hayden Christensen, interprete di Anakin Skywalker/Darth Vader.

La prima stagione della serie, disponibile su Disney+, aveva raccolto recensioni miste ma aveva suscitato grande interesse per il ritorno di personaggi iconici e per i momenti emotivi legati alla relazione tra Obi-Wan e Anakin. Un’eventuale seconda stagione potrebbe approfondire le conseguenze psicologiche della Guerra dei Cloni, il passato ancora irrisolto del protagonista, o persino esplorare nuove minacce nell’epoca imperiale.

Al momento, non ci sono conferme ufficiali da parte di Disney o Lucasfilm, ma considerando il coinvolgimento di McGregor e il successo ottenuto dalla prima stagione in termini di visualizzazioni, un seguito sembra tutt’altro che improbabile.

Se queste indiscrezioni troveranno conferma, potremmo presto rivedere Obi-Wan alle prese con nuove sfide, e forse anche con vecchi alleati. Restiamo in attesa di aggiornamenti dalla galassia.

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Fullmetal Alchemist: Brotherhood torna al cinema con una Special Edition firmata Dynit

Dynit, in occasione del 15° anniversario di Fullmetal Alchemist: Brotherhood, porta nelle sale italiane una Special Edition cinematografica imperdibile con gli episodi finali dell’anime tratto dal manga di Hiromu Arakawa.

Segnatevi le date: 8, 9 e 10 dicembre 2025. Tre giorni per rivivere, sul grande schermo, il clou di una delle serie anime più amate di sempre.

Il ritorno dei fratelli Elric

Senza sacrificio non si ottiene nulla. Questa la lezione scolpita nel cuore dei fan di Fullmetal Alchemist. Ed è proprio partendo da qui che sei episodi iconici, dal 59 al 64, sono stati rimontati in una versione cinematografica emozionante, già accolta con entusiasmo a Taiwan e Hong Kong, e ora pronta a infiammare anche le sale italiane.

Con il loro mix perfetto di azione, dolore, crescita e redenzione, Edward e Alphonse Elric tornano dove meritano: sul grande schermo, per chiudere in bellezza un viaggio alchemico lungo 15 anni.

Un’anime leggen…dario

Basato sul manga cult di Hiromu Arakawa, Fullmetal Alchemist: Brotherhood è la seconda trasposizione animata, stavolta fedele al 100% al manga originale. Più ricca, più matura, più coerente: Brotherhood è diventata la serie definitiva per ogni fan.

Una produzione che, nel tempo, ha fatto registrare numeri da capogiro?

  • 64 milioni di copie del manga vendute nel mondo (di cui oltre 50 solo in Giappone).
  • Un franchise che ha coinvolto Bandai, Sony, videogiochi, soundtrack e tonnellate di merchandise.
  • Brotherhood è da anni nella Top 10 degli anime (e manga) più amati secondo i principali siti di settore.

E ora, questa celebrazione arriva dritta al cuore del fandom con una versione restaurata, rimontata, carica di pathos e adrenalina, per ripercorrere il gran finale della serie insieme, in sala, con tutti gli appassionati.

Oltre lo schermo: edizioni da collezione e nostalgia

L’anniversario non si ferma al cinema. In contemporanea, Panini Comics propone la Fullmetal Alchemist Ultimate Deluxe Edition 15, mentre Aniplex festeggia con nuovi collezionabili, tra cui la riedizione della Precious G.E.M. Series dedicata ai fratelli Elric.

Sui social, intanto, è partito l’effetto nostalgia, con migliaia di fan su X (Twitter) a condividere ricordi, fanart e scene iconiche che ancora oggi fanno venire i brividi.

Un evento da non perdere

Se avete amato Brotherhood (e sappiamo che lo amate alla follia), se lo avete visto quando uscì per la prima volta, se ne conoscete a memoria la sigla o se state ancora piangendo per quella scena con Nina e Alexander (sì, proprio quella), questa è la vostra occasione.

Tre serate evento. Sei episodi chiave. Una storia che ha segnato una generazione.

“Alla fine, tutti desiderano qualcosa che non possono ottenere.”

Ma questo evento, sì. Questo potete ottenerlo. Basta entrare in sala.

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Obi-Wan contro Darth Maul a Coruscant: i piani segreti di George Lucas per Star Wars Underworld

Immaginate questa scena: i bassifondi di Coruscant, luci e ombre (tante), criminali ovunque… e nel mezzo ci troviamo Obi-Wan Kenobi che brandisce la spada laser contro Darth Maul per un’ultima resa dei conti.

Sembrerebbe la fan fiction di un appassionato con troppa fantasia? Nulla di tutto ciò, perché si tratta di uno dei momenti cruciali di Star Wars: Underworld, la serie TV di George Lucas che non ha mai visto luce.

Non è una leggenda Jedi. Lucas aveva davvero in mente di riportare Obi-Wan in live action per un rematch finale con Maul. Altro che Clone Wars. Altro che Rebels. Qui si parlava di Ewan McGregor contro Ray Park, spade laser in mano, musica di John Williams a palla e coreografie degne di Episodio I. E tutto nei meandri oscuri della capitale galattica.

Underworld: la serie in cui Obi-Wan fa il jedi e non il baby sitter

Per chi se lo fosse perso: Star Wars: Underworld era la mega-serie live action pensata da Lucas nei primi anni 2000. Oltre 60 episodi (tutti già scritti!), ambientati nell’era dell’Impero, tra cospirazioni, gangster, amore proibito (persino Palpatine mollato da una criminale), e soprattutto tanta, tanta oscurità.

Secondo un nuovo report di Yahoo!, tra le trame che si sarebbero intrecciate nella narrazione della serie c’erano: l’inizio del dominio imperiale, il primo incontro tra Han e Lando, un cameo di Boba Fett,
e ovviamente il piatto forte: Obi-Wan che torna su Coruscant per affrontare Darth Maul un’ultima volta.

Obi-Wan Kenobi e Darth Maul

Lucas e il rimorso di Episodio I

Pare che Lucas non si sia mai perdonato di aver fatto fuori Maul troppo presto in Episodio I. Talmente tanto da aver pensato, in una bozza di Episodio III, di far rivelare che il generale Grievous fosse in realtà Maul redivivo, anche se noi ringraziamo che non l’abbia fatto… dopotutto non è che dovremmo accettare come oro colato ogni idea del buon vecchio zio George.

Comunque il Sith più cromaticamente figo della saga è tornato in The Clone Wars grazie alle stregonerie delle Sorelle della Notte, per poi dare seguito ai suoi propositi di vendetta in Rebels, con quel finale incredibile nell’episodio “Soli gemelli” che resta uno dei momenti più poetici e samurai-style dell’intero franchise.

Obi-Wan Kenobi contro Darth Maul: siamo sicuri fosse davvero una buona idea?

L’idea di vedere Kenobi e Maul in live-action su Coruscant è da pelle d’oca ma… c’è un ma.

Obi-Wan, nel canone, dovrebbe starsene nascosto su Tatooine, mica andare in gita nella capitale dell’Impero. Già la serie Obi-Wan Kenobi su Disney+ ha dovuto fare qualche salto mortale narrativo per giustificare il suo allontanamento. Mandarlo a Coruscant a duellare sarebbe stato troppo? Forse sì, soprattutto dopo quanto accaduto con l’Ordine 66.

Resta il rammarico per quello che Underworld poteva essere: uno Star Wars adulto, dark, con sottotrame politiche in un ambiente permeato dalla criminalità. Chissà, forse un giorno Lucasfilm ci regalerà qualcosa ispirato a quelle sceneggiature, script che probabilmente potrebbero aver anche influenzato la scrittura di Maul – Shadow Lord.

Nel frattempo, restiamo qui, a sognare più produzioni come Andor e meno serie TV come Kenobi.

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The Lord of the Rings: The Confrontation Ultimate Edition ha superato i 600.000 dollari su Gamefound

Il mondo dei giochi da tavolo è in fermento: The Lord of the Rings: The Confrontation – Ultimate Edition ha superato i 600.000 dollari raccolti su Gamefound, dimostrando quanto sia ancora amato il capolavoro firmato da Reiner Knizia, ambientato nella Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien.

Pubblicato per la prima volta nel 2002, The Confrontation è diventato un cult nel mondo dei giochi strategici a due giocatori. In partite brevi da circa 30 minuti, una persona impersona i Popoli Liberi, l’altra le forze di Sauron. Ogni mossa è una sfida psicologica, un gioco di informazioni nascoste e strategia militare.

A distanza di oltre vent’anni, la nuova Ultimate Edition promette di essere la versione più completa e lussuosa mai vista. E la risposta del pubblico sembra confermarlo: con oltre 600.000 dollari raccolti e una community in crescita, il progetto si prepara a ridefinire cosa significa “gioco da collezione”.

Un’edizione che è anche un’opera d’arte

La vera novità è rappresentata dall’Ultimate Collector’s Edition, una versione che punta a essere molto più di un semplice gioco: si tratta di un tavolo da gioco da collezione, che alcuni già definiscono “il più sorprendente oggetto ludico ispirato a Il Signore degli Anelli mai realizzato”.

Il tabellone stesso è infatti un elemento d’arredo: una vera struttura in legno scolpito, con una mappa dettagliata della Terra di Mezzo e 30 punti di interesse disposti in rilievo. Ogni elemento è curato con uno stile visivo senza tempo, che richiama le atmosfere epiche dei romanzi di Tolkien. Il tavolo include anche superfici di gioco retrattili e scomparti nascosti per i pezzi, pensati per un’esperienza ordinata e immersiva.

E parlando dei pezzi, non potevano mancare dettagli iconici: ogni pedina riporta sul retro il simbolo dell’Occhio di Sauron o l’Albero Bianco di Gondor, scolpiti con cura quasi maniacale.

Il prezzo è però qualcosa che sembra essere inavvicinabile per molti: 2.199$ il solo gioco, più altri 499$ per il supporto in legno. Ma per chi sogna una versione definitiva e senza compromessi del classico di Knizia, questa potrebbe essere la versione da avere.

La campagna su Gamefound promette di offrire una nuova esperienza epica per chi ama la Terra di Mezzo, e sarà interessante vedere fin dove potrà arrivare.

Vin Diesel promette il ritorno di Brian O’Conner nel gran finale di Fast & Furious

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Durante l’evento FuelFest 2025 a Los Angeles, Vin Diesel ha sorpreso il pubblico annunciando ufficialmente che il personaggio di Brian O’Conner, interpretato dal compianto Paul Walker, tornerà nella parte finale della saga di Fast & Furious, Fast X: Part 2, attualmente prevista per aprile 2027. La notizia ha subito scatenato una valanga di reazioni, divise tra entusiasmo e perplessità.

Nel suo intervento, Diesel ha raccontato di aver posto tre condizioni “non negoziabili” durante le discussioni con Universal Pictures per partecipare al capitolo finale della saga. Le prime due riguardano il ritorno alle corse clandestine sulle strade di Los Angeles e un ritorno alla tonalità originale della saga, più personale e radicata nelle dinamiche familiari. La terza condizione, però, è quella che ha lasciato il pubblico senza fiato: la reunion tra Dominic Toretto e Brian O’Conner.

fast and furious 7

Un ritorno che divide: omaggio o forzatura?

Il ritorno di Brian, che ha avuto il suo addio cinematografico in Furious 7 (2015) dopo la tragica scomparsa di Paul Walker nel 2013, solleva dubbi e questioni etiche, nonostante l’affetto continuo dei fan. Alcunə vedono questa scelta come un omaggio affettuoso, mentre altrə temono una strumentalizzazione emotiva del personaggio.

Non è ancora chiaro come verrà riportato in scena Brian, ma esistono diversi precedenti. In Furious 7, la produzione aveva utilizzato una combinazione di CGI e le interpretazioni dei fratelli di Paul Walker, Caleb e Cody, per concludere la sua storyline. In Fast X (2023), è stato impiegato del materiale d’archivio in una scena flashback. Il personaggio è comunque rimasto presente nel mondo narrativo della saga, con frequenti riferimenti alla sua vita familiare, fino a un’apparizione indiretta in F9 (2021), dove si vede l’iconica Nissan Skyline GT-R avvicinarsi alla casa dei Toretto.

Anche il regista Louis Leterrier ha recentemente dichiarato che “la famiglia Walker è ancora parte della saga”, specificando che qualunque decisione sul ritorno di Brian dovrà rispettare “il momento giusto e il tono giusto”.

Un finale, con Vin Diesel e Brian O’Conner, che punta sul cuore e sulla nostalgia

Il ritorno di Brian potrebbe rappresentare il fulcro emotivo dell’ultimo capitolo, riportando il focus sulle tematiche fondanti della saga: famiglia, fratellanza e redenzione. Ma la sfida sarà grande: riuscire a onorarne la memoria senza tradire il significato del suo addio in Furious 7.

Con il film atteso per aprile 2027, possiamo aspettarci ulteriori dettagli nei prossimi mesi. Per ora, resta l’interrogativo più grande: come riuscirà la saga a salutare davvero uno dei suoi volti più iconici?

Xbox e la fine dell’era hardware? Laura Fryer solleva dubbi sul futuro della console

A venticinque anni dalla nascita della prima Xbox, una delle sue fondatrici storiche, Laura Fryer, ha espresso pubblicamente la sua delusione sul presente (e sul futuro) della divisione gaming di Microsoft. Nel suo recente video su YouTube, intitolato The Future of Xbox, Fryer ha parlato apertamente di quello che, secondo lei, sembra essere un progressivo e definitivo ritiro di Xbox dallo sviluppo hardware.

Fryer, che ha lavorato attivamente al lancio delle console Xbox nel 2001 e Xbox 360 nel 2005, ha commentato duramente la collaborazione tra Microsoft e ASUS per il lancio del dispositivo ROG Xbox Ally, un portatile da gaming che sembra voler seguire le orme di Steam Deck. “Non c’è alcun motivo valido per acquistare questa console portatile”, ha dichiarato Fryer, aggiungendo che “Xbox non sembra più avere intenzione – o la capacità – di produrre hardware proprio”.

ROG Xbox Ally X console portatile

Una visione amara su Game Pass e strategia multipiattaforma

Il focus di Microsoft sembra ormai centrato sulla distribuzione di contenuti tramite Game Pass, il servizio in abbonamento che consente l’accesso a centinaia di titoli per un canone mensile. Fryer riconosce che questa strategia potrebbe rivelarsi vincente a breve termine, ma solleva preoccupazioni sul lungo periodo: “Xbox ha un catalogo storico forte, ma dov’è il futuro? Dove sono i nuovi titoli che lasceranno il segno tra 25 anni?”

La crescente apertura al multipiattaforma, con giochi Microsoft come Sea of Thieves e Hi-Fi Rush disponibili su Nintendo Switch, e con l’arrivo di nuove uscite su piattaforme concorrenti, contribuisce a rendere la console Xbox meno essenziale. Tutto ciò, combinato con i recenti aumenti di prezzo per console e giochi, sta riducendo il valore percepito da parte del pubblico.

Fryer conclude il suo intervento con una riflessione amara ma aperta: “Forse il prossimo anno, in occasione del 25º anniversario, sarà l’anno del chiarimento. Forse allora capiremo davvero la visione di Xbox. Ma oggi, quella visione non c’è.”

Collaborazioni o fine di un ciclo?

Oltre al ROG Ally, il team dietro alla console ha recentemente collaborato con Meta per una versione speciale del visore VR Meta Quest 3S, mostrando un crescente interesse per il mondo della realtà virtuale, ma sempre tramite partnership esterne. L’assenza di un nuovo annuncio hardware di prima parte fa pensare che, almeno per ora, la fase creativa dell’hardware Xbox sia realmente in pausa. Resta da capire se si tratta di una fase di transizione o dell’inizio della fine di un’epoca storica per il gaming.

Tower of Terror: Scarlett Johansson aggiorna sul film Disney ispirato all’iconica attrazione

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Sono passati ormai dieci anni da quando Disney ha annunciato per la prima volta un adattamento cinematografico di Tower of Terror, celebre attrazione a tema horror presente nei parchi a tema di Orlando e, in passato, anche in California. Dopo un lungo silenzio e pochi dettagli nel tempo, Scarlett Johansson, coinvolta nel progetto come produttrice e protagonista, ha condiviso un aggiornamento sullo stato del film durante un’intervista a Entertainment Weekly.

Johansson ha confermato che il progetto è tutt’altro che fermo e che insieme a Disney stanno lavorando duramente per trovare la giusta direzione narrativa. “È più complicato di quanto sembri”, ha ammesso l’attrice, sottolineando come la storia originale dell’attrazione, ispirata a The Twilight Zone, offra solo spunti limitati da cui partire per costruire una sceneggiatura adatta al grande schermo.

Vedova Nera Scarlett Johansson

Un progetto ambizioso e difficile da adattare

L’attrazione Tower of Terror racconta di cinque persone che scompaiono misteriosamente in un ascensore colpito da un fulmine all’interno dell’Hollywood Tower Hotel, durante una tempesta. Questa breve storia, inquietante e suggestiva, funziona perfettamente per un’esperienza da parco a tema, ma come ha spiegato Johansson: “Non voglio dire che sia una trama debole… ma lo è, in un certo senso”.

L’attrice ha definito il film come un vero e proprio “progetto a cielo aperto”, dove tutto è ancora in fase di esplorazione e sperimentazione. “È stato divertente lavorarci, ma anche molto impegnativo. È una noce difficile da rompere. Però la romperemo, sta prendendo forma”, ha assicurato.

Nonostante l’assenza di dettagli precisi sulla trama o su una data di uscita, è evidente che il progetto non è stato accantonato. Anzi, Johansson ha lasciato intendere che lo sviluppo sta avanzando, anche se lentamente, e che si sta cercando un equilibrio tra fedele omaggio all’atmosfera originale della giostra e costruzione di una narrazione cinematografica solida.

Nell’attesa di aggiornamenti più concreti, resta alta la curiosità dei fan per un film che potrebbe portare sul grande schermo una delle esperienze più amate (e temute) dei parchi Disney. L’obiettivo è quello di trasformare pochi minuti di tensione da attrazione in una vera storia di mistero e suspense capace di coinvolgere anche chi non conosce il mondo della Hollywood Tower Hotel.

Il Druido arriva in Diablo Immortal: natura selvaggia e caos elementale invadono Sanctuarium

Diablo Immortal si prepara ad accogliere una nuova forza ancestrale: il Druido, disponibile dal 3 luglio 2025.

Nona classe giocabile del titolo, il Druido canalizza l’energia primordiale della natura per trasformarsi in creature feroci, evocare alleati bestiali e scatenare la furia degli elementi. Una nuova opzione gratuita per tutti i giocatori, pensata per chi cerca equilibrio, agilità e distruzione.

Un Druido mai visto prima in Diablo: più selvaggio, più veloce, più letale

Questa versione del Druido segna un’evoluzione radicale rispetto al passato.

In Immortal, i Druidi non sono semplici guardiani delle foreste: sono esseri che hanno abbracciato la natura più pura e brutale, isolandosi completamente dalla civiltà per diventare più rapidi, scattanti e fluidi che mai.

  • Classe ibrida: mischia corpo a corpo, magie a distanza e supporto tramite evocazioni.
  • Velocità e mobilità: lo stile di combattimento è centrato sull’agilità e sul dominio del campo.

Dominare la natura in tutte le sue forme: bestie, evocazioni, magie della terra e potere primordiale

Il Druido è una classe versatile e imprevedibile, capace di adattarsi a ogni tipo di situazione. Ecco cosa può fare:

  • Trasformazioni: assumete la forma di un cervo rampante o di uno stormo di corvi per travolgere i nemici con attacchi rapidi e brutali.
  • Evocazioni selvagge: chiamate in aiuto la Quercia Saggia o i vostri Compagni Lupi, alleati che incarnano la forza della foresta.
  • Magia elementale: scatenate incantesimi distruttivi come Pietra Travolgente, facendo emergere dal suolo monoliti aguzzi che infliggono danni ad area.
  • Potere Primordiale: una nuova risorsa che consente di eseguire trasformazioni temporanee e colpi finali devastanti, capaci di cambiare le sorti della battaglia.

Nuova zona da esplorare: le Selve di Sharval

L’introduzione del Druido coincide con un nuovo capitolo narrativo in Diablo Immortal. I giocatori potranno esplorare le Selve di Sharval, una zona inedita ed estesa in cui regna il caos della natura incontrollata. Un palcoscenico perfetto per mettere alla prova le abilità del Druido.

Il Druido sarà disponibile a partire da giovedì prossimo come aggiornamento gratuito per tutti i giocatori di Diablo Immortal.

Che si voglia impersonare un animale furioso, dominare gli elementi o combattere al fianco di evocazioni primordiali, questa nuova classe promette un’esperienza selvaggia e indimenticabile.

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Ryan Gosling parte per lo spazio nel trailer di Project Hail Mary

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Ryan Gosling torna nello spazio, ma questa volta non è per seguire le orme di Neil Armstrong, bensì raccontare la storia di un professore di scienze delle medie incaricato di salvare l’umanità.

Questo è l’incredibile incipit di Project Hail Mary, il nuovo film sci-fi diretto dal duo Phil Lord e Christopher Miller (The Lego Movie, 21 Jump Street, Spider-Man: Un nuovo universo).

Di cosa parla Project Hail Mary?

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Andy Weir, l’autore de The Martian (il film con Matt Damon che coltiva patate su Marte). Qui, invece, il protagonista è Ryland Grace, interpretato da Gosling, un insegnante con un dottorato in biologia molecolare che si risveglia da solo nello spazio, senza ricordare nulla.

Piano piano, scopre di far parte di una missione disperata per salvare la Terra da una catastrofe cosmica: il Sole (e praticamente tutte le altre stelle) stanno lentamente morendo. L’unica eccezione? Tau Ceti, a quasi 12 anni luce da qui.

E indovinate chi dovrà andare là a cercare una soluzione?

Tra scienza, comicità e apocalisse cosmica

Il trailer è un bel mix tra la tragica serietà di un’apocalisse cosmica e il tono brillante e fresco dei lavori di Lord e Miller. Gosling ci regala una performance che bilancia umorismo e disperazione, dichiarando candidamente “Non sono un astronauta”, un tono che ricorda molto da vicino The Martian, con quel mix vincente di capacità di sopravvivenza, scienza e autoironia.

Ma attenzione: verso la fine del trailer arriva una rivelazione aliena piuttosto importante che funge da inaspettato spoiler, qualcosa che la produzione avrebbe potuto tenersi per un successivo trailer, ma vabbè.

Non serve essere fan sfegatati di Gosling per aspettarsi qualcosa di speciale da Project Hail Mary. Se manterrà il giusto equilibrio tra cuore, cervello e risate potremmo avere tra le mani una nuova perla sci-fi. Inoltre, con Phil Lord e Christopher Miller al timone, Project Hail Mary potrebbe essere una delle grandi sorprese del 2026.

Anche perché, diciamolo, un prof delle medie che salva il mondo è qualcosa di troppo bello per non crederci.

Demon Slayer: il nuovo trailer del film lancia la trilogia finale de Il Castello dell’Infinito

Crunchyroll e Sony Pictures hanno rilasciato il nuovo trailer di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba — Infinity Castle, il primo capitolo della trilogia cinematografica finale de Il Castello dell’Infinito che metterà la parola fine, con tanta epicità e probabilmente qualche lacrima, all’adattamento anime del manga di Koyoharu Gotoge.

Benvenuti nell’inferno demoniaco

Tratto dall’arco narrativo “Infinity Castle Arc” che vanno dal capitolo 140 al 183 del manga originale, questa prima pellicola muove esattamente da dove ci eravamo fermati con la quarta stagione di Demon Slayer, ovvero quella dell’Addestramento speciale dei Pilastri.

Muzan Kibutsuji ha deciso di scatenare tutta la sua furia, e le sue Lune Demoniache, contro gli Ammazzademoni nella speranza di impadronirsi del potere di Nezuko che le permette di essere immune alla luce del Sole.

Il trailer ci mostra Tanjiro e compagni trascinati nel cuore del rifugio dei Muzan, una sontuosa dimora visivamente distorta che sembra uscita da un trip mentale di M.C. Escher con le sue celebri assurde prospettive. E mentre i combattimenti si fanno sempre più intensi, la posta in gioco non è mai stata così alta: questa è la battaglia finale, scorrerà tanto sangue e in tanti non faranno mai più ritorno a casa.

Data di uscita e trama di Demon Slayer – Il Castello dell’Infinito

Il primo film di Demon Slayer – Il Castello dell’Infinito debutterà nelle sale cinematografiche giapponesi il prossimo 18 luglio. In Italia dovremo attendere la fine dell’estate, quando la pellicola sarà disponibile nei cinema nostrani grazie a Crunchyroll a partire da giovedì 11 settembre 2025.

Haruo Sotozaki dirige l’anime presso studio ufotable, con Akira Matsushima accreditato della direzione dell’animazione e del character design, mentre le musiche sono firmate da Yuki Kajiura e Go Shiina.

Questa la descrizione ufficiale della trama del film: “Tanjiro Kamado si è unito a un’organizzazione dedita alla caccia ai demoni chiamata Squadra Ammazzademoni dopo che la sorella minore, Nezuko, è stata trasformata in un demone. Nel corso del suo lungo viaggio, Tanjiro stringe amicizie importanti e crea legami sempre più forti con i suoi compagni, Zenitsu Agatsuma e Inosuke Hashibira. I tre hanno affrontato tantissime battaglie che li hanno resi sempre più forti. Questo viaggio ha portato il giovane a combattere al fianco degli spadaccini di più alto rango della Squadra Ammazzademoni, gli Hashira (i Pilastri), tra cui l’Hashira del Fuoco, Kyojuro Rengoku a bordo del Mugen Train, l’Hashira del Suono, Uzui, nel Distretto dell’Intrattenimento e con quelli della Nebbia e dell’Amore nel Villaggio dei Forgiatori di Katana. Tanjiro conosce il resto dei membri della Squadra Ammazzademoni seguendo un programma di allenamento di forza intenso per prepararsi all’imminente battaglia contro i demoni. Infine Muzan Kibutsuji appare alla Ubuyashiki Mansion. Con il capo della Squadra Ammazzademoni in pericolo, Tanjiro e i Pilastri si precipitano al quartier generale di Muzan ma vengono inghiottiti in un profondo spazio misterioso per mano del demone progenitore. Tanjiro e il resto degli Hashira si ritrovano nella roccaforte dei demoni: il Castello dell’Infinito. E così, il campo di battaglia è pronto per lo scontro finale tra gli ammazzademoni e i demoni”.

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