Una delle mie prime letture da ragazzino, complice un lungimirante insegnante, furono le opere di Emilio Salgari. Scritte sul finire del diciannovesimo secolo, le avventure ambientate in paesi esotici e lontani dallo scrittore italiano hanno accompagnato generazioni di giovani lettori, in particolare con un personaggio: Sandokan. Il pirata della Malesia è una delle figure più importanti della produzione di Salgari, alimentato da un fascino che ha spinto Star Comics a dare vita ad una nuova collana: Sandokan: la tigre della Malesia ed altre storie.
Questo interessante intento ha il merito di voler dare una nuova linfa a questo personaggio unico, uno dei simboli della narrazione d’avventura della nostra letteratura. Sandokan ha attraversato il ‘900, grazie non solo alla lettura delle sue avventure ma anche con la complicità della nota serie televisiva degli anni ’70 con protagonista Kadir Bedi. La popolarità di quella produzione ha ridato un lustro al personaggio salgariano incredibile, tanto da renderlo un’icona della nostra cultura popolare. Alzi la mano chi non ha mai cantato la sigla di quella serie, vi sfido.
Sandokan torna a ruggire grazie ad un bel volume edito da Star Comics
Eppure, nelle nuove generazioni, questo personaggio sembra ormai scomparso. Lo spirito di Sandokan, la sua amicizia con Yanez e l’amore per la bella Marianna sono elementi che ancora oggi possono offrire una lettura appassionante. Certo, lo stile dell’epoca patisce la sua veneranda età, ma come si può dar nuova vita ad una simile personaggio? Con un fumetto.
Per sue caratteristiche, il fumetto offre un buon banco di prova per il mito di Sandokan. La linea guida di questo progetto è stata quella di offrire a diversi autore la possibilità di cimentarsi con una breve storia ispirata al mito del pirata di Salgari, dando vita ad un’antologia di racconti a fumetti che possono aiutare non solo a comprendere, ma anche ad espandere la conoscenza del mondo di Sandokan. Sotto questa ottica, Sandokan: la Tigre della Malesia e altri racconti diventa un volume adatto non solo a chi per la prima volta si avvicina al personaggio, ma anche una piacevole lettura per i più ‘adulti’ che già conoscono le gesta della Tigre, in cerca di una nuova avventura o semplicemente spinti dalla nostalgia di un vecchio amico della propria adolescenza.
Il volume di Star Comics è un’introduzione perfetta all’immaginazione di Salgari. La prima storia è una presentazione dei punti salienti di Sandokan, in cui Davide Caci e Gero ci accompagnano in un’intensa storia alle origini del mito del personaggio, sostenuti dai disegni di Paolo Antiga, con l’avventura più corposa sostenuta in questo volume. La lunghezza di questo primo racconto è funzionale al resto delle storie contenute nel volume, in cui diversi autori si susseguono nel dare una maggior solidità alle figure principali del mito di Sandokan.
Davide Aicardi ci regala un’avventura giovanile del pirata, in cui il suo coraggio e la sua tenacia non tardano a manifestarsi, narrata con un’impostazione coinvolgente, dove presente e passato si intrecciano nel ricordo di Sandokan. Mario Damiano Sciuto firma tavole in cui le espressioni del volto dei personaggi e la naturalezza delle posture sono curate al meglio.
Il duo Morando- Malatini gioca invece sullo spirito indomito di Marianna, mostrando l’amata di Sandokan affrontare nientemeno che una letale tigre. Storia giocata molto bene sul piano emotivo, esaltata da Malatini che crea un suggestivo gioco di sguardi tra la donna e il felino. Da brividi.
Il fido Yanez è invece il protagonista della storia curata da Alessandro di Virgilio, con i disegni di Michela Cacciatore. Il primo incontro di una delle coppie più amate della nostra letteratura è reso in modo da trasmettere i caratteri dei due personaggi, in bilico tra la tensione della situazione in cui avviene l’incontro e l’ironia con cui Yanez affronta i pericoli.
Star Comics ha realizzato un volume interessante, curato in modo attento per trasmettere lo spirito del personaggio. Oltre alle storie, sono contenuti anche i pensieri e il legame che unisce sceneggiatori e storia, il vissuto che ha accompagnato dei giovani tigrotti fino al loro gesto di affetto per un pirata che hanno sentito come una presenza amica. Particolarmente gradevole la scelta di rendere alcune scritte onomatopeiche con un carattere che ricorda la scrittura tipica malese, un tocco di oriente lontano che acuisce il fascino di Sandokan.