Battle for Rokugan: la leggenda continua sul campo di battaglia!

È approdato nei negozi già da qualche settimana Battle for Rokugan, il nuovo gioco da tavolo di Tom Jolly e Molly Glover, edito da Fantasy Flight Games e approdato in Italia, completamente localizzato, grazie ad Asmodee.

Battle for Rokugan

Battle for Rokugan – Recensione

Ambientato nel mondo fantastico de La Leggenda dei Cinque Anelli, un’ambientazione fittizia creata da John Wick e pubblicata dalla Alderac Entertainment Group nel 1995, Battle for Rokugan porta da 2 a 5 giocatori sui campi di battaglia del Rokugan; in un gioco da tavolo di “conquista e astuzia”.

Saremo riusciti a diventare il Daimyō più potente del continente? Scopritelo qui sotto, nella recensione di Battle for Rokugan.

Battle for Rokugan

Dentro la scatola di Battle for Rokugan

All’interno della scatola di Battle for Rokugan troveremo ad attenderci:

  • 1 tabellone
  • 7 schermi dei Daimyō
  • 60 carte
  • 441 segnalini suddivisi in segnalini speciali e dei vari clan

Sì, avete letto bene, nella scatola troverete ben 441 segnalini. Un’infinità di segnalini in cartone rigido che saranno il cuore del gioco, venendo posizionati su un grande tabellone splendidamente decorato (i richiami artistici sono prevalentemente riferiti al periodo storico del feudalesimo giapponese, ma c’è anche un po’ di Cina e Corea qua e là).

Ahimè, ancora una volta il format imposto delle scatole di FFG impedisce uno stoccaggio comodo della componentistica una volta defustellata. Questo, aggravato dal fatto che all’interno della scatola troverete solamente una ziplock contenente le carte, con 441 segnalini (sì non mi stancherò mai di dirvi quanti sono) che, se non vi attrezzerete diversamente, vagheranno all’interno della scatola liberamente.

Gli schermi del Daimyō, invece, sono realizzatati con attenzione. Le illustrazioni sono ispirate e tutte le informazioni necessarie sui diversi segnalini sono stampate dietro al display, a portata di mano di ogni giocatore.

All’interno della scatola troverete tutto il necessario per prendere il controllo di uno dei 7 clan del Rokugan, nonostante il gioco supporti fino ad un massimo di 5 giocatori. Questo amplia notevolmente la rigiocabilità del titolo, avendo ogni clan un’abilità unica che permette di giocare in modo differente ogni partita.

Si scende in battaglia!

Un partita a Battle for Rokugan si svolge nell’arco di 5 turni in cui ogni giocatore tenterà di ottenere il maggior numero di punti onore.

Per farlo, ogni clan dovrà controllare il maggior numero di provincie sul tabellone, sulle quali sono stampati un numero variabile di punti onore, eventuali capitali dei clan (e relativo bonus di difesa).

In aggiunta, altri punti onore saranno guadagnabili controllando tutte le provincie in una regione o soddisfacendo i requisiti di una carta obbiettivo pescata segretamente all’inizio della partita. Il setup prevede il controllo di un determinato numero di provincie da parte di un clan a seconda del numero di giocatori, scelte una alla volta seguendo l’ordine di turno.

In ogni round di gioco avremo a disposizione un numero di segnalini combattimento, pescati casualmente dal nostro pool, che verranno posizionati sul tabellone segretamente, in ordine di turno (stabilito da una carta evento pescata all’inizio di ogni round). Questi potrebbero permetterci di attaccare una provincia adiacente alla nostra tramite un esercito, attaccare una provincia non limitrofa a nessun nostro territorio grazie ai temibili Shinobi, attaccare una zona costiera lontana dalle nostre terre e, ancora, difendere, pacificare (assicurarci la pace in una zona per il resto della partita) o razziare un territorio (rendere inutilizzabile la provincia per chiunque). Un segnalino bluff, inoltre, ci permetterà di depistare gli altri clan sulle nostre vere intenzioni.

I combattimenti si svolgono attraverso un semplice calcolo matematico. Gli eserciti hanno valori stampati sul segnalino che vanno da 1 a 5 e il numero limitato di segnalini per una partita rende il loro utilizzo da valutare con saggezza. Potremmo infatti trovarci al termine del gioco ad aver già utilizzato i segnalini più forti, rimanendo solamente con gli eserciti più piccoli a difesa dei nostri confini. Un disastro annunciato!

A proposito di difesa: se riusciremo a difendere con successo un nostro territorio, la provincia verrà potenziata con un nuovo segnalino difesa+1 e con un punto onore aggiuntivo guadagnato a fine partita.

Qual’ora, durante il gioco, dovessimo riuscire ad entrare in possesso di un’intera regione, potremo ottenere la relativa carta posta ai bordi del tabellone. Ne esiste solamente una e, dopo averla utilizzata, verrà rimessa nella scatola. Si tratta sempre di bonus molto ghiotti, che spesso sono in grado di far pendere l’ago della bilancia a nostro favore (ma conquistare un’intera regione non sarà così semplice). Nella scatola, tuttavia, sono contenute solamente 2 carte per ogni regione, avvantaggiando in questo modo i giocatori più esperti che ne conosceranno le diverse possibilità. Alcune carte, inoltre, permetteranno di potenziare i nostri territori con nuovi segnalini speciali che ne segneranno il destino, spesso, per il resto della partita.

Al termine del gioco lasceremo dietro di noi dei campi di battaglia martoriati, con le provincie ancora in nostro possesso che stabiliranno il numero di punti onore guadagnati dal nostro clan durante la guerra.

Conclusioni

Come avrete certamente intuito, il regolamento di Battle for Rokugan è estremamente semplice, dettato quasi interamente dai segnalini combattimento il cui funzionamento, come ripeto, è chiaramente riepilogato dietro ai display dei vari clan. Chiunque potrà avvicinarsi al gioco senza doversi sorbire ore di spiegazione e una partita potrà essere intavolata agevolmente in pochi minuti.

Non fate tuttavia l’errore di pensare che ad una meccanica semplice corrisponda una poca profondità. In Battle for Rokugan dovremo infatti studiare attentamente ogni nostra mossa, pianificando il prossimo attacco e tenendo sempre gli occhi puntati alle nostre spalle, pronti ad essere pugnalati dal clan rivale di turno.

Potrebbe tuttavia capitarvi, in rare occasioni, di ottenere un turno di pesca dei segnalini combattimento particolarmente sfavorevole. L’unica situazione in cui la fortuna potrebbe metterci lo zampino, rovinandovi un turno di gioco (ma non l’intera esperienza).

Una partita a Battle for Rokugan ha una durata di circa 90 minuti, che si ridurrà notevolmente con il diminuire dei giocatori attorno al nostro tavolo. Nessun tempo morto (fatta eccezione, come sempre, per l’amico che soffre di paralisi da analisi) e il gioco ha una buona scalabilità; ma il meglio di sé lo da con 4 giocatori (in 2, invece, l’esperienza di gioco risentirà del troppo controllo sulla situazione geopolitica del Rokugan).

Nonostante sia palese che l’ispirazione provenga prevalentemente dal gioco da tavolo di Game of Thrones, Battle for Rokugan è stato in grado di ritagliarsi una sua identità ben definita, che farà piacere agli amanti di questa particolare ambientazione orientale.

Superando il trauma iniziale della componentistica (scordatevi le miniature di Rising Sun, qui non avrebbero comunque senso), Battle for Rokugan saprà regalare ore ed ore di divertimento agli amanti di questa ambientazione evocativa, agli amanti del bluff, a chi apprezza un po’ di tensione, agli strateghi più incalliti e, perché no, anche ai neofiti dei giochi di strategia; il tutto ad un prezzo più che onesto!