Tutti a caccia di esopianeti, grazie alla NASA e a Google!

Quanti di noi hanno sognato di alzare gli occhi al cielo e poter scrutare le stelle alla scoperta di nuovi misteri? Da oggi, grazie alla NASA e a Google, ognuno di noi potrà andare a caccia di esopianeti, ma al posto dei tradizionali telescopi dovremo però armarci di un computer e qualche conoscenza di base di machine learning e di programmazione Phyton.

Tutto ha inizio nel 2009 con la messa in orbita da parte della NASA del telescopio Kepler, inviato nello spazio con il preciso compito di individuare pianeti all’esterno del nostro sitema solare, o esopianeti, che orbitassero intorno alla loro stella nella cosiddetta zona abitabile e che potessero quindi potenzialmente ospitare forme di vita.

Nonostante una pausa di 3 anni tra il 2013 e il 2016 per un guasto tecnico, Kepler ha individuato più di 2750 candidati pianeti nella via lattea. Ma il vero tesoro di Kepler è l’incredibile quantità di dati raccolti in questi anni di attività e ancora non analizzati.

Image Credit: NASA

Va infatti ricordato che l’esistenza di esopianeti può esser effettuata solo in via indiretta, osservando anomalie nella luce emessa della loro stella a causa dalla loro presenza. Molti dei segnali raccolti da Kepler sono però molto deboli e difficili da analizzare. Ed è qui che l’intelligenza artificiale (I.A.) sviluppata da Google è venuta incontro agli scienziati della NASA, permettendo loro di individuare anomalie talmente piccole da sfuggire alle tradizionali tecniche di analisi.

Come recentemente annunciato da un ingegnere di Mountain View, Google ha ora infatti deciso di rendere accessibile la rete neurale alla base della sua intelligenza artificiale, permettendo a chiunque da casa di individuare eventuali esopianeti. In cambio, gli aspiranti cacciatori di pianeti dovranno “prestare” parte della potenza di calcolo dei loro computer per aiutare la giovane I.A. ad analizzare l’ingente mole di dati.

Per ora la I.A. di Google è stata in grado di individuare due esopianeti sfuggiti alla NASA, ma la strada è ancora lunga. Per chi fosse interessato a dare una mano nella caccia di nuovi mondi il codice e le istruzioni necessarie possono essere trovate su GitHub… e ricordatevi di dedicare un esopianeta anche a noi di JustNerd!