Eymerich risorge, il ritorno dell’inquisitore di Evangelisti! – Recensione

eymerich risorge cover

Coniugare realtà storica e finzione è un’arte. Quando si tratta di raccontare una storia che ha come spunto figure storiche e ne vuole dare una visione differente, adattandola ad un contesto più complesso, servono preparazione perfetta e un’idea incredibile a cui unirla. Sono questi i punti fermi da cui è partito Valerio Evangelisti quando ha dato vita alla sua saga su Nycholas Eymerich.

Il punto di partenza è stato prendere come protagonista un personaggio storico, il terribile inquisitore Nycholas Eymerich, per l’appunto. La costruzione di questo insolito protagonista è da sempre uno dei migliori lavori di Evangelisti. La ferrea disciplina morale e etica di Eymerich è resa al meglio in tutto il ciclo dell’inquisitore, con una lucida e mai scontata forza narrativa che rende il personaggio incredibilmente vivo e appassionante.

Eymerich risorge riporta in libreria Nicholas Eymerich, l’affascinante personaggio di Valerio Evangelisti

Questo è stato il punto forte del ciclo di Eymerich, fino alla sua conclusione in Rex traemendae maiestatis, in cui l’inquisitore, fedele alla storia ufficiale, passava a migliore vita. Il fatto che Mondadori abbia portato in libreria questo undicesimo capitolo delle sue avventure con il titolo di Eymerich risorge trae in inganno il lettore, facendoci sperare che il mito dell’inquisitore possa avere una nuova vita. In realtà, questo nuovo racconto di Evangelisti si colloca prima della morte dell’inquisitore.

eymerich risorge copertina

In Eymerich risorge, ritorna il meglio di Evangelisti, con tutto il fascino dei primi capitoli della saga. Ad esser onesti, gli ultimi libri della serie sembravano risentire di una certa stanchezza da parte dell’autore, che pareva aver perso il proprio interesse verso la sua creatura. Non è certo una novità, d’altronde anche un certo Conan Doyle fu costretto a far rivivere il suo celebre investigatore, dato per morto con un volo dalla cascate di Reichenbach. Alla stessa pressione da parte degli appassionati, si è piegato fortunatamente anche Evangelisti, che dopo sette anni è tornato al suo celebre personaggio.

Il livello di Eymerich risorge è quello dei tempi d’oro della serie. La verve narrativa di Evangelisti mantiene la solita strutture divisa su più orizzonti temporali, in cui passiamo in modo repentino ma affascinante dal Medio Evo di Eymerich al futuro, o meglio in due futuri. Ritroviamo un altro personaggio del ciclo che ha fatto la fortuna della saga, lo scienziato Frullifer, che in un futuro non troppo remoto darà vita a tecnologie tali che potranno impattare anche sul passato in cui si muove Eymerich. Lo scienziato è un perfetto elemento di contrasto con la figura dell’inquisitore, quasi che i due personaggi incarnino con il proprio

Questa struttura non lineare del tempo è uno dei punti più solidi della serie creata da Evangelisti. Riuscire a guidare il lettore attraverso diversi livelli narrativi, creando un misto di curiosità e confusione iniziale è invitante, rende la lettura avvincente. Eymerich risorge ricrea in toto questa atmosfera che è alla base del mito del personaggio.

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A dare sostanza a questa narrazione troviamo il classico metodo di Evangelisti nell’analizzare fattori religiosi in modo differente, mettendo a confronto la percezione dell’epoca di Eymerich con un’ottica più moderna. Spesso all’interno di questa analisi Evangelisti inserisce l’allegoria e i riferimenti filosofici. In Eymerich risorge subentra un’intrigante reinterpretazione di uno dei simboli più noti della cristianità, il Tau, arrivando anche a dare una personale interpretazione di Ospedalieri e templari. L’aspetto intrigante è che tutto quanto viene detto da Evangelisti, per quanto frutto di una propria rielaborazione, è storicamente affidabile e offerto con argomentazioni incredibilmente credibili.

Su tutto, troneggia Eymerich. Nonostante l’inquisitore risenta dell’età non più giovane, il suo carisma, la sua mente appuntita come un’arma e la sua intensità sembrano venire ancora più esaltate. La sua personale crociata contro i catari e il confronto con i personaggi che incontra nel suo cammino esaltano l’ottima inventiva e la scrittura di Evangelisti, che sembra aver ritrovato la voglia di affrontare le avventure di Eymerich con il piglio dei primi capitoli.