Intervista a Max Bertolini: Hangar 66, l’Italia futura nasce oggi

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Incontriamo Max Bertolini, il creatore del progetto Hangar 66, il primo social comic in cui autore e lettori partecipano alla creazione di un mondo

Se bazzicate le pagine di Facebook in cui si parla di fumetti, almeno una volta avrete sentito qualcuno parlare di un progetto strano, un’idea nata e sviluppata proprio sul social più clickato del mondo: Hangar 66. Se non lo avete mai sentito nominare, allora siete all’oscuro di quello che vuol essere il primo social-comic, un fumetto ideato, nato e sviluppato interamente sulla base dell’interazione tra il fautore del progetto, Max Bertolini, e i futuri lettori, che tramite la pagina Facebook di Hangar 66 sono in contatto diretto con Max, confrontandosi e proponendo tematiche che saranno l’ossatura su cui viene dipinta l’Italia futura, il teatro di Hangar 66. Quando ho conosciuto, quasi per caso, il progetto di Max Bertolini mi sono subito appassionato a questa sua voglia di coinvolgere tutti nel ‘suo‘ fumetto, ed ancora oggi ogni volta che su Facebook ricorda a noi Hanger che Hangar 66siete voi‘ confesso che è una bella sensazione, ti fa sentire realmente dentro al mondo di Peppe o’ Puorc e Potenza.

Per darvi un’idea di cosa ci si può attendere da Hangar 66, mi son fatto una chiacchierata con Max Bertolini, che nonostante in questo momento sia parecchio occupato a finire il primo numero di Hangar 66 ha trovato il tempo anche per JustNerd; scaltramente, in questo periodo Max sta giocando con l’ansia di noi Hangers, ci stuzzica la curiosità e ci tiene sulle spine!

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Max Bertolini, il creatore dell’universo di Hangar 66

Quello che inizialmente mi ha sorpreso è proprio l’idea in sé, capire come mai Max abbia pensato di dare vita a questo suo progetto su Facebook; nella mia testa mi ero immaginato un procedimento di scelta mirato e ponderato, invece Max mi spiazza

E’ nata da una semplice domanda posta ai fans su Facebook: Cosa vorreste vedere in un fumetto che ancora non avete visto? Alcuni hanno risposto” abbiamo già visto tutto”, invece molti altri si sono scatenati in un mare di suggestioni e spunti, che incredibilmente convergevano tutti verso lo stesso concetto.: personaggi veri, ambientazione italiana, lotta per la sopravvivenza. Se vogliamo una metafora neanche troppo velata della situazione italiana attuale.

Da questo scambio di idee, Max ha iniziato a ideare il suo Hangar 66, sopratutto a sentire come la partecipazione dei futuri lettori fosse parte integrante del suo lavoro in questo caso, e il modo migliore è stato sfruttare lo stesso media da cui tutto è partito: Facebook. Max crea quindi la pagina di Hangar66, che oggi, senza la presenza di un prodotto fisico, ha più di 1300 iscritti; per Max questo deve esser fonte di parecchie emozioni

Molte, diverse, tutte esaltanti. Intanto si è formata subito una fan base agguerrita e molto presente, poi l’entusiasmo con cui centinaia di persone partecipano alle discussioni è travolgente e mi da la carica per fare il meglio possibile, come disegni e come storia. Nel primo volume, di circa 64 pagine, non sarà possibile raccontare tutto, ma pongo le basi per il mondo di Hangar 66 che tutti immaginano.

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Hangar 66, ne vedremo delle belle! Disegni di Max Bertolini

Nonostante il supporto di noi Hangers, il grosso del lavoro pesa sulle spalle, anzi le matite, di Max, che sta lavorando ad Hangar 66 completamente da solo, anche se è un’esperienza a cui non è nuovo

L’avevo già fatto con “Star Cry”, una storia breve pubblicata da Shockdom nell’ambito del progetto SmartComix che riuniva alcuni tra i migliori disegnatori italiani, progetto che però non ha ancora avuto un seguito.

In più occasioni, Max ha dimostrato come la sensazione di lavoro di squadra su Hanagr 66 sia una realtà, che l’autore alimenta con un forte legame con gli Hangers ( Rispondo a TUTTI, cerco di fare sentire ognuno parte del processo, tutti sono al centro, tutti hanno diritto di parola), traendone la carica. Chiedo a Max se ha mai pensato che il progetto Hangar 66 potesse arenarsi

Mai. Anche perché se mi fossi fermato mi avreste ucciso, e sono ancora troppo giovane.

Ricorda anche quando ha capito che la cosa si stava facendo seria, il momento in cui Hanagr 66 ha inziato a divenire sempre più reale

Dopo le prime 10 pagine. Le idee giravano bene, i disegni venivano spontaneamente, i personaggi avevano già personalità. Si raccontavano quasi da soli.

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Max Bertolini ritrae anche Venezia in Hangar 66

Ultimamente è arrivata anche la notizia che Hangar 66 ha trovato un editore, di cui ancora non abbiamo il nome, e che sarà presto una realtà fisica. Cerco di cavare da Max qualche informazione succulenta, ma lui non si sbottona…

Il primo numero è quasi finito, tutto è compiuto, almeno per le prime 60 pagine. Posso dire che presenterò il mondo di Hangar 66, cioè l’Italia tra 50 anni come è venuta fuori dalle discussioni con tutti gli Hangers finora. Poi farò partire le trame e le storie di almeno 6 personaggi principali, trame che lentamente andranno a convergere verso un finale apocalittico che si vedrà nei numeri successivi al primo.

L’Italia futura sarà ritratta da Max Bertolini, ma in Hangar 66 tutti potranno dare il proprio apporto per creare il mondo di domani

Come sempre un progetto così particolare attira attenzioni anche fuori luogo, che recentemente si sono tradotte in un’accusa immotivata ad una tavola dimostrativa presentata da Max. L’intento dell’autore per il proprio fumetto è chiaro

Hangar 66 è una metafora dell’Italia attuale, con alcune previsioni su come sarà la situazione politica nel futuro prossimo. A qualcuno questo non sta bene perché finchè si parla di pura fiction nessuno ha niente da dire, quando si fanno riferimenti al mondo fuori dalla porta, quello reale, allora si toccano dei nervi scoperti. Parlare di povertà italiana, emigrazione, razzismo, politica del nostro paese e dell’Europa da fastidio a molti. Ma io non mi fermo. Noi, io e tutti gli Hangers, abbiamo un’idea chiara di quello che deve essere il primo social-comic della storia, e la portiamo avanti fino in fondo.

Nonostante questa sua chiusura, riesco a rubare una rivelazione, scopro quale dei personaggi finora noti di Hnagar 66 è il suo preferito

Il Mio preferito è il Maggiore Nero. La Star invece è chiaramente Peppe o’ Puorc’, non c’è partita.

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Peppe o’ Puorc’, uno dei personaggi più amati di Hangar 66, ritratto da Max Bertolini

Quello che avete letto finora è solo un assaggio di ciò che ci attende in Hangar 66, che dovrebbe divenire realtà in tempo per la kermesse di Lucca, ma molto altro verrà rivelato nei mesi a venire, ovviamente sulla pagina Facebook di Hangar 66, dove siete caldamente invitati per condividere con Max Bertolini e gli altri Hangers la creazione dell’Italia futura di Hangar 66!