Una Serie di Sfortunati Eventi: la nuova stagione delle avventure degli orfani Baudelaire! – Recensione

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La sigla di questa serie cerca di distoglierci dalla visione dei dieci episodi, eppure, anche fosse per mera curiosità di come finisce la storia, eccoci qui a parlare della seconda stagione di Una Serie di Sfortunati Eventi!

Neil Patrick Harris torna nei panni del malvagio Conte Olaf, che assieme alla sua banda di attoruncoli da quattro soldi, tenta di impadronirsi in qualsiasi modo possibile dell’eredità degli orfani Baudelaire. I bambini quindi, si troveranno quindi a dover affrontare nuove sfide e terribili pericoli che metteranno a rischio la loro stessa vita, cercando di non perdere mai la speranza e facendo affidamento soprattutto sulle loro capacità di sopravvivenza.

Tornano le sfortunate avventure dei fratelli Baudelaire, che tentano di salvarsi dalle grinfie del Conte Olaf nella nuova stagione di Una Serie di Sfortunati Eventi!

Lemony Snicket ci avvisa sin dalla prima puntata che siamo arrivati solo ad un terzo delle disavventure dei ragazzini, e com’è ovvio, il fulcro è sempre lo stesso della prima stagione, ma non è che mi aspettassi qualcosa di diverso. Di certo la cattiveria del Conte Olaf continua a crescere esponenzialmente e se nelle prime puntate della serie era solo intenzionato a sposare Violet per avere l’eredità in maniera legale, nelle ultime puntate della prima e in tutta questa stagione, vuole proprio far fuori i tre fratelli nel modo più brutale e disumano che riesce a concepire. Ecco quindi l’entrata in scena di nuovi tutori non molto affidabili, sfarzo scintillante e importanza sociale, scale IN e luce OUT, ma fortunatamente anche di nuovi aiuti per i giovani Baudelaire.

Le dieci nuove puntate di Una Serie di Sfortunati Eventi si svolgono con lo stesso ritmo della prima stagione, che purtroppo a parer mio è un po’ troppo lento, nonostante tutti gli eventi che tenta di narrare. Onestamente, in alcuni momenti mi sono anche addormentata – mea culpa – ma certe scene le ho trovate di un piattume incredibile, affiancate da altre totalmente senza senso.

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I livelli di assurdità che vengono raggiunti nella seconda stagione, sono ancora più alti e più fuori luogo della prima: la cosa che mi ha perplesso più di tutte è stato sicuramente l’inserimento di dispositivi come computer in grado di  riconoscere le persone, affiancati da macchine fotografiche degli inizi del ‘900. Ma la cosa non si ferma qui, e anzi include persino i costumi usati per i vari personaggi, un melting pot di stili e generazioni diverse, come Belle Epoque e anni ’70.

I tre giovani protagonisti, Malina Weissman, Louis Hynes e Presley Smith, continuano ad essere i miei preferiti a livello recitativo, riuscendo a dare un buon impatto alla serie. Carino in particolar modo l’espediente iniziale per far notare – e anche far dimenticare – in modo divertente la crescita della piccola Sunny, visto che tra una stagione e l’altra è passato alla fin fine un anno. Neil Patrick Harris rimane comunque un punto interrogativo: continuo a pensare che non sia esattamente perfetto per il ruolo del Conte Olaf, ma ogni tanto ammetto che la sua bravura artistica si vede e si riconosce.

Nathan Fillion si aggiunge al cast e sinceramente visto l’amore che nutro per la sua comicità, non è che una piacevole scoperta. Un po’ meno il ruolo che ricopre, da cavaliere senza macchia e senza paura che rispetta i limiti di velocità e qualsiasi regola. Forse dopo averlo visto come testa mozzata in Santa Clarita Diet (di cui trovate la recensione qui) e in tutti quei personaggi frivoli e senza molta coscienza, vederlo nei panni di Jacques in Una Serie di Sfortunati Eventi mi ha lasciata un po’ spiazzata, ma come ho già detto, è stata una piacevole scoperta già solo per il fatto che fosse lui.

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Come l’anno scorso, la sigla rimane uguale e sicuramente unica nel suo genere, visto che continua ad avvertire di quanto poco piacevoli siano le disavventure dei Baudelaire e anticipando un minimo ciò che succederà nella puntata. Come scordare poi la battuta sulla banana più bella della serie che ovviamente come tutte le battute rende sicuramente di più in lingua originale che non in Italiano, anche se funziona lo stesso.

Il giudizio finale quindi è ancora un po’ sospeso poco oltre la sufficienza, visto che nonostante la noia che mi ha preso in molte delle dieci puntate, ho trovato aspetti positivi, come la recitazione di buona parte del cast e gli effetti speciali. Sperando che la terza stagione possa dare risposta a molte delle domande create in questa, vi lascio alla visione di Una Serie di Sfortunati Eventi!

Fatemi sapere che ne pensate, magari riuscirete a farmi cambiare idea a riguardo!