Omen: un mondo avvolto dall’Ombra – Recensione

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Qualcosa di oscuro si annida nell’ombra del quotidiano, e anche se non sai il perché riesci a percepirne la presenza.

Acquisterai consapevolezza dell’universo diventando un Vedente, e avrai modo di affrontare le tue paure, i tuoi vizi e un’oscurità imminente.

L’Ombra è ovunque.

Omen è un gioco di ruolo cartaceo di Black Box Games presentato per la prima volta nel 2016 e pubblicato dalla Dreamlord Press.

Si tratta di un GdR a tema horror, in cui il terrore è il fulcro delle vicende che accompagnano i giocatori, o meglio i Vedenti, all’interno delle avventure verso le loro paure più intime che l’Ombra metterà loro davanti.

Il gioco, uno dei finalisti 2017 per il premio di Gioco di Ruolo dell’Anno al Lucca Comics and Games, nonostante il piccolo formato, nasconde un universo di possibilità e spunti di gioco interessanti, originali e coinvolgenti.

Scopriamo di più sul mondo di Omen!

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L’ambientazione

Come dicevamo, Omen è un gioco di ruolo di stampo narrativo a tema horror, in cui i player interpretano i Vedenti, personaggi le cui capacità permettono loro di percepire molto di più sul mondo rispetto alle persone comuni.

I Vedenti sono coloro che riescono a sentire ciò che esula dalla sfera sensoriale e visibile, sono persone in grado di interagire con ciò che di occulto ed esoterico si insinua nelle nostre esperienze.

Dove interagiscono i Vedenti? Dovunque voi vogliate.

Infatti, in Omen non vi è un’ambientazione prestabilita, ma il gioco fornisce le linee guida per un setting che saranno i giocatori stessi a scegliere. Questo dà la possibilità di poter giocare Omen ai tempi della Peste Nera, nei reconditi intrighi della Santa Inquisizione, ai giorni nostri, ma anche seguendo un’ambientazione dark fantasy.

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Quello che Omen dà sono poche ma fondamentali indicazioni che devono essere presenti nel gioco al fine di ricreare l’ambientazione horror. I personaggi giocanti sono sempre sull’orlo di uno spaventoso baratro di terrore e si muovono all’interno di un universo polare caratterizzato dal dualismo tra mondano e occulto, che nel gioco vengono identificati come Giorno e Notte.

Nella cosmologia del GdR, il Giorno si riferisce a tutto ciò che è mondano, quindi legato al mondo fisico e visibile che le persone sperimentano nel quotidiano; la Notte è tutto ciò che è impercettibile, occulto e ultraterreno.

Oltre a Giorno e Notte, un elemento fondamentale che si opporrà ai giocatori e che riveste il principio su cui fondare le avventure di Omen, è l’Ombra: una forza caotica e di disordine che permea il destino delle avventure dei giocatori, che viaggia tra il Giorno che la Notte e che è percepibile solo ai Vedenti.

Un gruppo di donne tacciate come streghe perché vedono cose che le persone non dovrebbero vedere, Elfi che sentono sprigionare dalla Foresta Nera un male misterioso e occulto, giovani complottisti che scoprono che dietro alla società contemporanea ci sono segreti che sarebbe meglio non svelare. Omen permette di giocare questo tipo di avventure e molto altro!

Il regolamento

Siamo dunque di fronte ad un GdR a narrazione condivisa. Questo vuol dire che nel gioco non ci sarà sempre un unico Master, ma questo ruolo, definito in Omen come l’Oracolo, sarà ricoperto a turno da tutti i giocatori al tavolo.

L’Oracolo ha il compito di impostare la scena, gestire i PNG e muovere attivamente l’Ombra contro i giocatori.

L’Oracolo non è l’unica figura condivisa all’interno del gioco, infatti anche i personaggi giocanti possono essere scambiati all’interno del gruppo ed essere interpretati da diversi giocatori. Però, il manuale non è rigido su questo punto: l’Oracolo può essere sempre la stessa persona, una figura più vicina al Master tradizionale, soprattutto per tavoli dove non si è abituati a giocare GdR narrativi, e anche i PG possono essere indipendenti e ciascuno può costruire il proprio personaggio e giocare unicamente quello.

Un altro elemento particolare di Omen è il fatto che si tratta di un gioco diceless, quindi non si gioca con i dadi. Quello che si usa è invece un sacchetto con 21 Pietre di tre colori differenti: Bianche, Nere e Rosse.

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In Omen non si devono estrarre pietre per ogni azione compiuta dai personaggi, ma solo ai Bivi, ossia quelle azioni e situazioni dall’esito incerto, in cui vi è un ostacolo e in cui è necessaria l’estrazione delle pietre per valutare quali conseguenze vi saranno per i PG.

Quindi, per la risoluzione dei Bivi, si inseriscono all’interno del sacchetto varie pietre di diversi colori: quelle Bianche definiscono le risorse impiegate dai personaggi per risolvere la situazione, le Pietre Nere vengono inserite dall’Oracolo e rappresentano le forze antagoniste ai PG, invece quelle Rosse rappresentano l’occulto e l’elemento sovrannaturale. L’Oracolo estrae a caso due Pietre e in base al colore di quest’ultime si avranno delle conseguenze (positive o meno) sui personaggi e la loro avventura.

Scheda del Personaggio e Scheda di Gioco

Uno degli aspetti più interessanti di Omen è la gestione dei personaggi giocanti e delle varie scene di gioco con l’Oracolo interpretato di volta in volta da un giocatore diverso.

Da questo punto di vista, hanno un grande rilievo i Presagi. Questi si basano sull’assunto che in Omen i personaggi sono vincolati in un qualche modo a un disegno più ampio legato all’Ombra, fatto di terrore e paura.

I personaggi sono parte integrante del destino e della realtà che li circonda e quindi le loro azioni non avranno ripercussioni solo sul proprio destino, ma saranno artefici di cambiamenti dalla portata più ampia.

Non solo. Una delle peculiarità della Scheda Personaggio è rappresentato dalla Rovina. Il giocatore (anzi, i giocatori, dal momento che Omen è un GdR ad alto livello di condivisione) si deve chiedere che cosa il PG teme di più e che cosa ha più paura di fare o diventare. I PG in Omen sono persone tormentate, legate a un modo di terrore che per loro è un peso e spesso una condanna, sono personaggi scissi, divisi nel loro intimo e che si portano dietro il peso delle loro paure e delle loro tentazioni.

Questi intimi terrori sono uno dei protagonisti principali del gioco: l’Oracolo deve sempre mettere i PG davanti alle loro debolezze, cercare di farli cedere alle tentazioni, di farli cadere nell’abisso della loro Rovina.

Un altro elemento interessante è la Scheda di Gioco, la quale serve per tracciare le linee fondamentali dell’ambientazione che viene scelta da tutti i giocatori al tavolo. Si decide il Giorno, ossia come è fatto il mondo ambientativo, la Notte, come entrerà in gioco l’Ombra, ma anche elementi più particolari come la Tracce e le Pietre.

Alla fine di ogni scena, l’Oracolo scrive una Traccia, una breve frase che verrà inserita nella Scheda di Gioco e che servirà agli altri Oracoli per capire meglio i punti salienti a livello narrativo che si sono svolti nella scena appena conclusasi.Questo espediente si usa anche se l’Oracolo è sempre la stessa persona: saranno i giocatori all’unisono, tra una scena e l’altra, a proporre le Tracce, gli elementi più significativi della narrazione.

Una caratteristica utile non solo quando si gioca con un Oracolo condiviso, ma anche se si sceglie una linea di gioco più tradizionale: inserire nel regolamento, dopo ogni scena, un dibattito in cui i giocatori si confrontano su quanto successo, dicono la loro e sottolineano quali elementi sono stati significativi o meno è un ottimo elemento di gioco che aiuta a capire come giocatori diversi vedano la narrazione da differenti punti di vista. Sono tutte diversità che aiutano a rendere l’esperienza di gioco più partecipata e arricchente.

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L’Ombra è ovunque!

Anche usando un’ambientazione horror, un setting che ha avuto moltissimo successo nei giochi di ruolo usciti negli ultimi anni, Omen non è per nulla un GdR banale e privo di originalità.

Il regolamento e le dinamiche di gioco che crea ne fanno un ottimo manuale per tutti coloro che cercano un GdR narrativo di qualità, senza fronzoli e orpelli, ma efficace, con un sistema chiaro e in linea con l’ambientazione. Non c’è bisogno di lunghi elenchi di razze, classi o tomi di ambientazione per creare una buona storia, bastano i giocatori, le loro idee e la loro fantasia.

Anche la dimensione del destino, uno degli topoi fondamentali di Omen, viene reso in modo eccelso dallo scuro sacchetto dal quale si estraggono a caso le Pietre che determineranno la risoluzione degli eventi.

Un punto a favore di Omen è sicuramente il desiderio di avvicinarsi anche ai giocatori meno esperti, nonostante si tratti di un GdR narrativo. Infatti, Omen è un gioco di ruolo che può incontrare diverse resistenze dai giocatori, ma nel manuale ci sono tutte le caratteristiche per rendere l’esperienza di gioco profonda, avvincente e godibile anche per i player che sono abituati a GdR più diffusi e dal sistema di gioco completamente differente.

Omen, inoltre, è pensato per campagne brevi o per one-shot da 5 giocatori massimo, e quindi risulta essere un ottimo manuale per provare un gioco di ruolo diverso dal solito e profondo nel suo fornire occasioni ludiche intense e per nulla banali.

In ogni momento, il Tutto si dispiega sotto i nostri occhi, e le oscure spire dell’Ombra fluttuano e strisciano su ogni cosa.

Colui che aprirà gli occhi e scruterà oltre le apparenze del velo che nasconde la verità e che ci lega alle nostre vite mortali, avrà il potere di vedere.