Una Supergirl mai vista prima: rabbiosa, sarcastica e segnata da un passato traumatico
Dimentichiamoci la Supergirl solare, gentile e ligia al dovere che abbiamo visto negli anni Ottanta o nell’Arrowverse. Con l’arrivo del nuovo DC Universe firmato James Gunn e Peter Safran, anche Kara Zor-El viene completamente ripensata. Interpretata da Milly Alcock (House of the Dragon), la cugina di Superman è apparsa brevemente alla fine di Superman (2025), lasciando subito il segno con un’entrata tutt’altro che eroica: ubriaca, sboccata e decisamente poco diplomatica.
Nella scena finale del film, Supergirl atterra nella Fortezza della Solitudine, barcolla, ringrazia sarcasticamente Kal-El per aver badato al cane Krypto e lo insulta con tono scherzoso. Un momento che, oltre a rompere con la rappresentazione tradizionale del personaggio, stabilisce chiaramente il tono per la sua futura apparizione in solitaria.
James Gunn: “Supergirl ha avuto un’infanzia devastante. È un totale disastro”
In un’intervista a ScreenRant, James Gunn ha spiegato il motivo dietro questo drastico cambiamento. A differenza di Clark Kent, cresciuto in una famiglia amorevole e stabile, Kara ha dovuto affrontare un’infanzia traumatica. “È un completo disastro. Ha vissuto un background completamente diverso da Superman. Lui ha avuto due genitori meravigliosi, lei no,” ha dichiarato Gunn. “Questa differenza si rifletterà profondamente nel modo in cui affronta il mondo e nel suo carattere.”
Il film in solitaria, previsto per il 26 giugno 2026, sarà diretto da Craig Gillespie (I, Tonya, Cruella) e si baserà, almeno in parte, sulla miniserie Supergirl: Woman of Tomorrow scritta da Tom King e illustrata da Bilquis Evely. Gunn, pur avendo inizialmente annunciato il film con il titolo completo del fumetto, ha deciso di semplificarlo in Supergirl, dichiarando ironicamente: “Sono stufo dei titoli con due punti.”
Nella serie a fumetti, Kara viene cresciuta su un frammento instabile di Krypton, assistendo impotente alla morte dei suoi cari. Questo passato la porta a stringere un legame con Ruthye Marye Knoll, un’aliena in cerca di vendetta per l’assassinio del padre. Si tratta di un racconto cupo e filosofico, lontano dai toni classici dei supereroi, e sembra perfetto per presentare una Supergirl più dura, rabbiosa e solitaria, in netto contrasto con il cugino Kal-El.
Con la sua seconda apparizione nel nuovo DC Universe, Supergirl si prepara a diventare uno dei personaggi più interessanti e spigolosi del nuovo corso cinematografico avviato da Gunn. Sarà un film che, molto probabilmente, spezzerà molte aspettative.