Aliens Defiance, si torna a sfidare il terrore nello spazio – Recensione
“La felicità è nelle piccole cose”, recita un vecchio adagio.
Nel mio caso, la felicità in un assolato pomeriggio di primavera è stata quella di poter leggere in anteprima il primo numero di Aliens Defiance, la nuova serie regolare ambientata nell’universo di Alien che, grazie a saldaPress (come già annunciato), anche noi fumettari al di qua dell’oceano potremo finalmente godere.
La miniserie, in uscita ad aprile, scritta da Brian Wood, disegnata da Tristan Jones e da due straordinari talenti del fumetto italiano come Riccardo Burchielli (che firma i disegni del terzo episodio) e Massimo Carnevale (autore delle cover della serie), racconta un’avvincente storia ambientata nello spazio profondo che si colloca tra il film Alien e Aliens – Scontro Finale.
I primi due episodi (saranno 2 per ogni uscita) di Aliens Defiance ci portano a contatto con un’atmosfera familiare, priva di incertezze sul dove e sul quando e senza disorientamento alcuno.
Una nave cargo alla deriva che non dà segni di vita, una missione di recupero organizzata dalla compagnia Weyland – Yutani, una squadra di sintetici e Colonial Marines spedita a fare luce sul misterioso silenzio radio del cargo.
Gli elementi familiari del franchise Alien, la saga iniziata con il film di Ridley Scott del 1979 e diventata poi un fenomeno cross-mediale, ci sono tutti: nave abbandonata, equipaggio scomparso e una squadra di salvataggio.
Eppure qualcosa di diverso, che allontana fin da subito la sensazione di dejà-vu (comunque molto piacevole per noi nerd nostalgici), comincia a palesarsi tavola dopo tavola.
Tutto uguale ma tutto diverso
In primis la presenza di una nuova protagonista, Zula Hendricks, soldato di prima classe dei Colonial Marines, un passato difficile da recluta non sempre ben vista che ha dovuto lottare per affermarsi nell’esercito, e un presente tormentato dai traumi di una riabilitazione complicata dopo un brutto incidente.
E poi ci sono loro, i sintetici, questa volta in rapporto numerico maggiore rispetto agli umani (in pratica l’unico umano della squadra è proprio Zula) e con compiti diversi da quelli a cui siamo stati abituati nei film. Adesso i sintetici sono armati e costituiscono il vero nucleo operativo del team di salvataggio.
Il tempo di metter piede sulla nave abbandonata, rendersi conto che c’è qualcosa che non quadra e d’improvviso i nostri amici xenomorfi fanno il loro ingresso sulla scena!
«Perché mai non ci avete invitati alla festa? Credevate di non trovare nessuno?» Sicuramente è quello che vorrebbero dire alla squadra di soccorso, i simpatici animaletti, se solo potessero parlare invece di continuare a sibilare e sbavare!
Ecco che ritorna la sensazione del piacevole dejà-vu: l’adrenalina, il pathos, gli spari, le esplosioni e gli xenomorfi che non strisciano né camminano sui soffitti dei ponti del cargo abbandonato, ma si lanciano verso i “salvatori” in posizione eretta, camminando su due zampe, quasi a sottolineare un’evoluzione verso il “modello uomo”.
Certo, il futuro non è scritto, ma il terrore xenomorfo non conosce remore, non ha indecisioni né pietà. Umani e sintetici dovranno restare vivi e venire a capo di quella che sembra essere una gigantesca macchinazione, un complotto marchiato Weyland – Yutani, un piano che, grazie al sintetico Davis (dedito più alla sopravvivenza degli umani che al rispetto degli ordini dei suoi “proprietari”) verrà pian piano a galla.
Tutto è così familiare ma allo stesso tempo nuovo ed elettrizzante, lo scontro infinito divampa di nuovo e nessun posto sembra sicuro: ogni angolo, ogni corridoio, ogni cunicolo nasconde una mortale insidia e cercare aiuto non servirà a niente: nello spazio nessuno può sentirti urlare!
Il solito Alien… oppure no?
Aliens Defiance, come già detto, regala un’atmosfera di piacevole familiarità per chi conosce la saga cinematografica, ma allo stesso tempo non crea nessun pregiudizio per i neofiti: già dalle prime pagine è subito chiaro che nessuna conoscenza preliminare dell’universo Alien è necessaria per godersi questo fumetto.
La storia si incastra perfettamente all’interno dell’Alienverso, ma sta in piedi tranquillamente con le proprie gambe anche se, qualche eccitante riferimento a Ripley (la protagonista della trilogia originale intepretata da Sigourney Weaver) e alcuni easter-egg, faranno la gioia dei fan di vecchia data.
Aliens Defiance ci mette di fronte ad un fumetto “cinematografico”, il quale riprende con forza e coraggio lo stile da storyboard delle produzioni dei film del franchise, con Brian Wood a suo agio nel confezionare una storia semplice ma d’effetto; anche se qualche “salto”, un po’ troppo ampio, ci priva di scene che avremmo voluto veder disegnate.
Le inquadrature, la presentazione dei personaggi e i flashback, portano il lettore ad immergersi completamente nella storia, diventando inerme spettatore di scene vivide e a volte cruente, con gli Xenomorfi che fanno quello che gli riesce meglio: uccidere e terrorizzare!
Le tavole sono davvero belle, l’accoppiata Tristan Jones/Dan Jackson (disegni e inchiostrazione) ci regala dei disegni ricchi di dettagli che spiccano nonostante l’atmosfera molto cupa e dark, piena di angoli oscuri ed ombre illuminati soltanto dalla luce degli spari o di qualche fioco terminale di computer.
Lo spazio, inteso sia come area “di manovra” sia come Universo, è un protagonista silenzioso: ambienti claustrofobici (spesso popolati da creature tutt’altro che amichevoli), nonostante l’immensità cosmica presente oltre le lamiere e lo scafo delle navi, ci faranno riappropriare di tutte le sensazioni più inquietanti che l’intera saga Alien è riuscita a regalarci fin dal suo esordio, avvenuto quasi 40 anni fa.
Se i successivi episodi di Aliens Defiance riusciranno a mantenere questi standard, allora siamo solo all’inizio di una serie imperdibile di filoni narrativi nuovi ed intriganti, che vale la pena di esplorare.
Appuntamento quindi al 7 aprile con il primo numero di Aliens Defiance, nelle edicole e nelle fumetterie terrestri più temerarie, al prezzo di lancio di soli 1,90 € (invece di 3,20 €)!