7 Crimini: La Violenza, recensione del secondo volume della serie Tunué

7 crimini la violenza

Dopo qualche tempo sono finalmente riuscita a immergermi nuovamente nella saga 7 Crimini di Tunuè con “La Violenza”, volume che fa parte di una serie poliziesca che parla appunto dei 7 crimini principali.

La serie di Tunuè è composta appunto da 7 fumetti che trattano quelli che vengono definiti come i crimini esemplari. In questi volumi si parla di un caso immaginario e poi lo si analizza dal punto di vista giuridico alla fine del volume. In questo modo vengono chiariti eventuali dubbi sul reato e si fa chiarezza su come questo viene punito.

Bloccato in un rifugio montano da una tormenta, un gruppo di persone si mette all’ascolto del racconto di uno di loro, il giudice Massimo D’Ettori, che inizia a parlare dei sette crimini che meglio descrivono la parte oscura dell’animo umano. Il secondo crimine è La violenza. Una vicenda di violenza sessuale dai tratti singolari, in cui, in un crescendo di colpi di scena, i ruoli all’apparenza scontati si capovolgono, si contraddicono e si annullano a vicenda.

Da dove poter cominciare ad analizzare “La Violenza”? Beh, la storia vera e propria si apre con delle tavole che ricordano molto delle storie noir e l’atmosfera che si respira in quelle pagine trasuda tensione. L’argomento di cui tratta questo fumetto, la violenza sessuale, è decisamente difficile da gestire e se ne parla sempre con parecchio pathos, sconforto e paura. Gli autori hanno preferito, nel rispetto di tutte le vittime di questo reato, raccontare una storia che non riguardasse direttamente questo particolare crimine. I protagonisti del racconto si ritrovano in tribunale a discutere su due accuse di violenza e aggressione, un caso a dir poco complicato di cui non si riesce a venire a capo.

I protagonisti di 7 Crimini: La Violenza

I nostri due protagonisti Emma Cassini e Ruggero Filzi, colleghi di lavoro, finiscono al banco degli imputati con l’accusa reciproca di violenza e aggressione Uno alla volta, hanno la possibilitĂ  di raccontare la loro versione dei fatti. Emma, come prova schiacciante, mostra un filmato molto esplicito dove si vede chiaramente che l’uomo ha picchiato la collega e in seguito l’ha “ferita” in un altro modo. Tuttavia, anche Ruggero porta come prova un filmato simile, dichiarando di essere lui la vera vittima dell’aggressione perpetrata da parte della sadica collega. All’improvviso il caso manda in subbuglio giuria e pubblico. Chi è stato a registrare i video mostrati in aula? Quale dei due sarĂ  il vero filmato originale e chi, invece, avrĂ  contraffatto la propria versione delle immagini?

Entrambi gli imputati credono di avere in pugno la situazione, ma le prove non sembrano favorire nessuna delle due “vittime”. La soluzione sembra davvero irraggiungibile.

Impressioni sul volume

Durante il corso della storia vediamo come questa aggressione abbia stravolto la vita dei protagonisti, facendo prendere agli eventi una piega non proprio piacevole per i due colleghi.

Ho letto tutte le pagine del volume con aviditĂ , sperando di arrivare alla Fione quanto prima e poter scoprire chi fosse stato a macchiarsi di questo orribile crimine, nonostante il volume contenga delle scene esplicite e un linguaggio forte in alcune tavole.

Grazie ai disegni e ai dialoghi non troppo lunghi e complessi, è possibile seguire la storia senza problemi. I disegni di 7 Crimini: La Violenza contribuiscono non poco alla riuscita del volume: il tratto è accentuato dal forte contrasto tra luce e ombra, le figure si sviluppano in tutto il loro realismo e sembrano prendere vita sotto i nostri occhi.

Gli sguardi e i movimenti regalano quella dinamicitĂ  e ritmo, elementi molto apprezzati nelle opere poliziesche che danno ritmo alla narrazione e coinvolgono ulteriormente il lettore negli avvenimenti. Sembra di guardare una serie TV investigativa di altri tempi.

Anatomicamente parlando, le figure rapiscono lo sguardo e trasmettono emozioni e sentimenti dei personaggi senza difficoltĂ . Ho particolarmente apprezzato le ultime pagine dedicate a un approfondimento del caso sotto l’aspetto giuridico vero e proprio, focus che aiuta il lettore ad avvicinarsi a quanto previsto dal codice penale in questi casi, permettendogli di entrare in un’ottica non sempre fruibile, malgrado la grande importanza del tema. Quelle poche pagine della storia sono impregnate di una trama di un certo spessore e trovo piacevolmente impressionante il modo in cui gli autori hanno saputo gestire il tutto.

Solo un particolare non mi ha convinto completamente del racconto: la durata. Avrei voluto assistere a piĂą incontri in tribunale, vedere altre interazioni fra i personaggi, malgrado nel finale venga spiegato tutto. Capisco che si tratta di racconti brevi nati per intrattenere il pubblico e fargli scoprire alcuni dettagli del diritto, ma avrei preferito che la trama si estendesse per piĂą pagine.