ISVN: Io sono Valentina Nappi – Recensione

Di Il Gonz 4 Min di lettura

È davvero difficile recensire un’opera che viaggia su un doppio filo, di cui non è chiarissimo l’intento e sopratutto a quale pubblico sia diretta. La natura insolita di IVSN – Io sono Valentina Nappi rende piuttosto pleonastico giudicare la pellicola secondo i soliti canoni cinematografici e assegnare le così dette “stelline” di gradimento.

L’obbiettivo scruta il lato più intimo di Valentina Nappi: la recensione di ISVN – Io sono Valentina Nappi

Ma non finisce qui: probabilmente conoscere Valentina Nappi come personaggio pubblico e come attrice di film per adulti, vi metterà probabilmente nella condizione di non poter capire la natura estremamente spontanea e l’intento stilistico del film diretto da Monica Stambrini.

Qualche maldisposto potrebbe infatti definire semplicisticamente ISVN “un porno stiloso”, invece l’operazione comunicativa messa in atto in questo caso, è assai più sagace e procede in continuità con la precedente opera della Stambrini: Queen Kong (anche qui troviamo la Nappi) dove la regista si prefigge l’intento di contaminare il linguaggio routinàrio della settima arte, con un codice tipico delle pellicole VM 18.

ISVN – Io sono Valentina Nappi nasce con l’intento di esplorare l’intimità di Valentina: attrice hard, gamer su Twitch, ragazza orgogliosa e acuta, attiva politicamente e costretta costantemente per la sua appartenenza al genere femminile e per la sua professione, a difendere il suo diritto di poter esprimere un’opinione come tutti gli altri.

Insomma, un personaggio influente e importante, che rappresenta il diritto d’uguaglianza e la libertà di parola. Un potere quello della Nappi, dato dal successo professionale ma anche dalla riprova sociale ottenuta per l’appunto sui social network, una Moana Pozzi 2.0 per intenderci. Ed è un momento talmente oscuro, sessista e bigotto per il popolo italiano, che c’è sicuramente bisogno di certi personaggi.

A fare da sottofondo musicale al film ISVN e a ispirare il titolo dell’opera, troviamo la canzone di Bello Figo “Valentina Nappi”, una scelta che può risultare trash e strampalata, ma che nella sua applicazione rasenta la perfezione, non chiedetemi perché, non lo saprei spiegare. La trama vede Valentina appena tornata da Los Angeles, alloggiare a casa di un amico per la notte. Curiosando ed esplorando il nuovo habitat, la ragazza aspetta pazientemente Lorenzo, un amico con cui in seguito si consumerà una scena di sesso tremendamente naturalista, quasi antropologica. L’imperfezione fisica dei corpi è poetica e la regia è così voyeristica da far sembrare l’intera pellicola un documentario.

Le scene di sesso esplicite e sensuali e che stimolano la fantasia, stilisticamente richiamano più il porno anni 70′, piuttosto che agli attualissimi film della Brazzers. I due giovani fanno l’amore fino ad addormentarsi e noi ci sentiremo inopportuni e indiscreti nell’esserci goduti visivamente cosi tanta intimità.

La trama è pressoché inesistente, ma è proprio questa la cifra stilistica scelta. La Stambrini ci mostra quanto il rapporto sessuale possa essere un momento di condivisione e comunicazione non verbale tra due esseri umani. ISVN è un piccolo manifesto di libertà sessuale che si colloca in un’epoca che ha tristemente ancora bisogno di abbattere i solidi muri del perbenismo.

Nell’edizione home video di ISVN – Io sono Valentina Nappi di CG Entertainment troverete anche Queen Kong. Un’edizione da collezione imprescindibile per i veri fan di Valentina Nappi, che vogliono vederla recitare con una promettente naturalezza e per chi vuole vedere un film poco ordinario.

  • Titolo: Io sono Valentina Nappi
  • Titolo originale: Io sono Valentina Nappi
  • Regia: Monica Stambrini
  • Attori: Valentina Nappi, Corrado Sassi, Lorenzo Branca
  • Genere: Porno, documentario
  • Durata: 50 minuti
  • Anno: 2018
  • Paese: Italia

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