Aliens: vichinghi contro alieni! – Recensione

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Quando inizi a pensare che l’Aliens Universe abbia già declinato in ogni possibile versione il controverso rapporto umanità-xenomorfi, ecco che in edicola arriva il quattordicesimo numero di Aliens, lo spillato edito da saldaPress.

E ovviamente, le nostre convinzioni vanno a farsi benedire. Nel mese in cui esce un bellissimo volume dell’Aliens Universe, Salvezza e Sacrificio, in cui l’aspetto spirituale viene elaborato alla perfezione, veniamo anche stuzzicati da una storia come Cacciatore, in cui gli alieni dal sangue acido si scontrano nientemeno che con una delle razze guerriere più letali della storia: i vichinghi!

Aliens stupisce i lettori con un’avventura con protagonisti i più letali guerrieri terresti: i vichinghi!

Ora, immaginare uno scontro Aliens contro vichinghi non oso pensare come sia stato possibile, ma David Wenzel non lo ha soltanto concepito, ma addirittura disegnato. Aliens: Cacciatore, infatti, è un one man show, in cui Wenzel mette al servizio della storia la propria esperienza (ha realizzato un bellissimo adattamento a fumetti de Lo Hobbit), lavorando al meglio non solo in fase di scrittura ma anche nel dare ai guerrieri nordici un tono epico.

Wenzel riesce coniugare il carattere bellicoso e la dinamica sociale della cultura vichinga con un folklore in cui il mostro ha le sembianze del nostro xenomorfo preferito.

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La pericolosa presenza di un mostro costringe un clan di guerrieri ad avvalersi dei servigi di una banda di pirati, con in lizza la mano di una delle donne del clan. Ad accompagnare questa spedizione sarà un cacciatore, un uomo mistico che, protetto da rune e tatuaggi, rappresenta il solo a poter contrastare la creatura malvagia.

Wenzel realizza una storia in cui l’Alieno diventa il mostro dei miti medioevali, il nemico da abbattere in una cerca con in palio non solo la gloria, ma un tesoro. E naturalmente, non possono mancare i piccoli intrighi e tradimenti che rendono una narrazione simile appassionante.

A dare risalto alla prima storia di questo albo di Aliens è il tono grafico scelto da Wenzel. Abituati ad uno stile fantascientifico, il tratto di Wenzel è una sorpresa gradevole. Vedere uno xenomorfo ritratto come un mostro epico è interessante, l’ennesima nuova incarnazione di uno dei nemici più letali per l’umanità mia creato nella fantascienza.

Particolarmente riuscito il tentativo di Wenzel di creare una sorta di tradizione che legasse questi vichinghi con i marines coloniali. Decisamente insolito, ma convincente.

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Commento che per il momento non mi sovviene per il secondo racconto dell’albo, Aliens: Sopravvisuto.

La storia scritta da James Vance è anch’essa decisamente particolare, ma essendo la prima parte di una lunga avventura sarebbe meglio attendere la conclusione (prevista nel numero di giugno). Quel che emerge da questo primo capitolo è il tono che cavalca una certa ena di disturbo mentale, che affligge il protagonista di questa storia.

Guy Davis riesce ad intepretare questo sentore di disturbo mentale. In alcune tavole il disagio del protagonista ha una suggestiva rappresentazione, capace di trasformare un sogno in un incubo, cogliendo di sorpresa il lettore.

Questa sensazione, però, in nel primo capitolo di Aliens: Sopravvissuto rischia di essere troppo spiccata, creando confusione e correndo il pericolo di volere puntare in modo troppo marcato su questo sentore di pressione psicologica e delirio. La speranza è che il prossimo numero di Aliens riesca a dare una maggior definizione e concretezza alla narrazione di Sopravvissuto.

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Come sempre, Aliens mostra la cura di saldaPress nel dare agli appassionati italiani quanto più materiale di qualità legato alla produzione dell’Aliens Universe marchiato Dark Horse Comics. Personalmente apprezzo molto la cura editoriale nel presentare una precisa cronologia del canone di Aliens, ottimo per dare a noi appassionati una guida storica che unisce tutti i media in cui sono transitati i letali alieni.