Morgan Lost Dark Novels: Dove muoiono i clown

morgan lost dark novels copertina

La resa dei conti è da sempre uno dei momenti più attesi quando si parla di grandi scontri. Morgan Lost Dark Novels ci ha lentamente avvicinati ad un confronto finale tra il nostro cacciatore di taglie e la rockstar dei serial killer, lavorando al meglio, specialmente negli ultimi numeri, come in L’uomo che uccise Anna Freud.

Dopo una prima stagione in cui il nome di Wallendream inseguiva come uno spettro la vita di Morgan Lost, Claudio Chiaverotti ha voluto liberare in pieno lo spirito sregolato e magnetico del serial killer. In alcuni tratti, la costruzione del personaggio ideata dall’autore torinese mi ha ricordato uno dei tanti modi con cui negli anni è stato costruito il mito del Clown del Crimine nemico di Batman.

Le Morgan Lost Dark Novels raggiungono il culmine con un uno scontro senza pari

Da sempre, Chiaverotti afferma di non essere un vorace lettore di fumetti, eppure il nuovo capitolo delle Morgan Lost Dark Novel conferma di avere un’anima da grande saga dei fumetti. Mantenendo un parallelo con l’eroe urbano per eccellenza, il nostro Morgan in questi ultimi mesi si è dovuto confrontare con la sua debolezza, vedendo crollare il proprio mondo e costretto a far fronte a questa difficoltà senza apparente forza. Un pò come accadeva a Bats durante la saga di Knightfall, l’eroe spezzato che deve ritrovare se stesso per affrontare un nemico inarrestabile.

Dove muoiono i clown è il punto finale della relazione tra Morgan e Wallendream. All’interno dell’economia della serie, Wallendream è diventato quasi il protagonista, un uomo braccato che cerca di comprendere finalmente chi sia il vero volto dietro la maschera, creando un legame ancora più forte con i lettori.

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Chiaverotti ha voluto puntare molto su questo aspetto, dando vita ad una caccia all’uomo in cui il ruolo di cacciatore e preda è stato sempre in movimento, fluido, non lasciando il tempo al lettore di comprendere come si stesse sviluppando realmente la trama, finché non si accetta che in realtà non ci sia un solo protagonista, ma due facce della stessa medaglia.

La caccia di Morgan per tutta l’Europa, la possibilità di Wallendream di liberarsi facilmente della sua nemesi sono elementi che hanno creato una tensione narrativa che necessitava di un inevitabile catarsi, che giunge infine nell’albo di giugno delle Morgan Lost Dark Novels.

Lo scontro finale tra Morgan e Wallendream è scandito al meglio, nel ritmo e soprattutto nello sviluppo del momento culminante. Dopo una pianificazione così attenta della creazione di questo istante, il rischio era di banalizzarlo, rendendolo scontato e prevedibile. Chiaverotti, ancora una volta, lascia i suoi personaggi liberi di esser se stessi fino all’ultimo, fedeli alla loro natura. L’epilogo di questo scontro è inatteso, epico e perfettamente inserito nella continuity della serie. Pensare che la soluzione di questo scontro tra i due fosse la conclusione della serie sarebbe un errore, dato che manca ancora un passaggio: Lisbeth.

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Morgan Lost Dark Novels finora è stato focalizzato sulla figura di Wallendream, ma non va dimenticato come tutto passi da un ricatto che vede al centro la detenzione di Lisbeth. Chiuso questo capitolo, per Morgan Lost ora si apre un nuovo percorso che promette di esser ugualmente intenso.

Per realizzare questo albo delle Morgan Lost Dark Novels non è bastato un solo disegnatore, ma sono stati chiamati in causa due degli artisti più iconici del mondo di Morgan Lost, che hanno anche avuto modo di inserire dei riferimenti cinematografici di alta scuola, che in questi giorni vengono svelati sull’attiva community di Morgan Lost su Facebook.

La prima parte dell’albo porta la firma, non solo grafica ma soprattutto emotiva di Lola Airaghi. Il tratto di Lola è sempre votato a spremere ogni goccia di emotività, che prenda vita da uno scorcio suggestivo delle città o dai primi piani intensi degli occhi dei personaggi. L’impostazione delle tavole e del disegno della Airaghi, il suo modo particolare di ritrarre con un’intensità unica i personaggi sono non solo i segni tipici dello stile di Lola, ma anche una componente essenziale del mito di Morgan Lost.

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Allo stesso modo alle Morgan Lost Dark Novels serve la capacità di ritrarre i momenti più intensi e dinamici delle imprese del cacciatore di taglie valorizzandone il secondo esatto in cui tutto esplode, una capacità che pochi autori sanno cogliere come Giovanni Talami. L’artista ligure da sempre mi stupisce per il suo occhio attento nel sapere ritrarre l’istante preciso in cui tutto il culmine emotivo prende vita, scegliendo di dar vita a quell’ultimo secondo prima del punto di non ritorno.

Ecco quindi Talami mostrarci la sua passione e la sua competenza nel mondo dei motori con una scena esplosiva, in cui la velocità e la tensione si mescolano in modo unico, dando vita a due pagine si pura adrenalina. Una tensione crescente che culmina nello scontro tra Morgan e Wallendream, mostrato con una tensione muscolare e una grinta che trasuda follia e disperazione, disprezzo e al contempo un’affinità tra i due che non può lasciare indifferenti.

Parlando di disegni ancora una volta va citata la stupenda copertina di Fabrizio de Tommaso, come sempre vitale, con un Morgan che sembra voler uscire dalla copertina.

Dopo questo inseguimento per mezzo mondo, le Morgan Lost Dark Novels ci aspettano il 24 luglio con un numero il cui titolo è tutto un programma: Lisbeth.