Morgan Lost Dark Novels 2: Il signore della morte – Recensione

morgan lost dark novel 2 cover

Mentre inizia un periodo elettorale in cui saremo subissati da promesse varie, un nome ha dimostrato di saper mantenere gli impegni presi. Con Morgan Lost Dark Novels, Claudio Chiaverotti ha mostrato realmente quel tono più maturo che ci aveva promesso, un’impostazione narrativa che ha esteso ad ogni aspetto del nuovo corso del bounty hunter di New Heliopolis. Il signore della morte, secondo capitolo di questa tanto attesa continuity, mostra come il narratore torinese abbia deciso di andare oltre ogni limite che il lettore potesse aspettarsi, dando piena autorevolezza a quel ‘maturo‘.

Ecco concentriamoci un attimo su questo ‘maturo‘. In questi giorni sui social si è scatenata l’ennesima polemica senza senso, colpevolizzando una tavola del precedente numero, La sindrome di Biancaneve, in cui Max Bertolini ritraeva due donne, nude, in atteggiamento intimo. L’occhio del perbenista benpensante ha subito visto il marcio. Quando si intende un contenuto ‘maturo’ non significa che saranno offerti peep show cartacei, ma che quanto contenuto all’interno dell’albo avrà dei contenuti che richiedono una certa maturità intellettuale che consenta di comprendere tutti i livelli narrativi presenti nelle pagine offerte. Nella tavola di Max era ritratta una giornalista senza scrupoli, un’arrivista che usa ogni arma per ottenere il suo scoop, la sua storia da copertina. Bessie Coltrane è un personaggio ben costruito e che ricopre un ruolo preciso in questo corso narrativo orchestrato da Claudio Chiaverotti, fermarsi al suo corpo nudo senza chiedersi come mai ci sia stata  mostrata questa scena non ha senso. O meglio, è la mancanza di quel ‘maturo’ a cui vogliono rivolgersi le Morgan Lost Dark Novels.

Morgan Lost Dark Novels si arricchisce con un nuovo, stepitoso capitolo!

Giustamente Claudio, supportato dalla sempre impeccabile Val Romeo, con Il signore della morte si spinge un gradino oltre. Potrei sbagliarmi, ma credo sia il primo caso di un albo Bonelli in cui compare un nudo integrale.

ATTENZIONE! SPOILER ALERT!

In questo numero di Morgan Lost Dark Novel viene valorizzato il personaggio di Inge, che nello scorso numero abbiamo visto perdere un minimo della sua granitica durezza nel passaggio della sigaretta. L’assistente di Pandora, sempre abituata ad avere il totale controllo, in questo numero mostra una sua voglia di perdere i freni inibitori, di sentirsi finalmente libera. E per farlo cerca una sua libertà anche nell’ambito sessuale. Il suo nudo, per favore non prendetelo come un fan service per guardoni, ma analizzatelo nei giochi di sguardi disegnati da Val e dal modo in cui viene ritratta Inge in quella situazione. Non c’è voglia di scandalizzare, ma di mostrare una donna che sta cercando di liberarsi di una gabbia rigida che sente come una trappola. Mostrarla nuda, credo, rappresenta la sua difficoltà, il suo coraggioso tentativo di mostrarsi senza maschere e provare a cercare una nuova se stessa. Se lo fa Paul Giamatti in Billions, con il suo procuratore in carriera affascinato dal sadomaso, viene osannata la scrittura di un personaggio perfetto, quindi perché non applicare anche a Inge questo metro di giudizio?

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Ma fate attenzione, in Il signore della Morte i personaggi che mostrano maggior forza d’animo sono proprio le donne. Inge cerca un confronto con se stessa, Pandora che vince la sua leggendaria ritrosia a lasciare la sua casa, il suo rifugio, per correre in aiuto di un’amica, e Lisbeth, che con una determinazione ferrea riesce a far perdere la sua sicurezza nientemeno che al Direttore. Avendo parlato con Val Romeo sulla sua visione delle donne, vederle realizzare questa storia mi pare perfetto.

I disegni di Val sono sempre impeccabili, ha un suo modo di valorizzare il corpo femminile che ne accentua la sensualità evitando con la delicatezza di un valzer la volgarità. Sempre Inge ci viene mostrata nuda in altri momenti dell’albo, ma la posa del suo corpo, la tensione dei muscoli è una incarnazione della sua angoscia, è ritratta così perché indifesa, non per voyeurismo. Il nudo smette di esser escamotage quando usato con una ragione, con una valenza narrativa che lo rende essenziale. Val Romeo riesce come suo solito a tirare fuori tutta l’emotività dei personaggi. Splendida nel trasmetterci il difficile momento di Morgan e l’ansia di Pandora, la ho trovata superlativa nel mostrare il mutamento di espressione del Direttore, in una tavola in cui lo sguardo dell’uomo sembra venire ancora più esaltato dal quadro sullo sfondo, un’inquietante spada di Damocle che pare pendere sulla sua testa. Nel suo solito gioco ai riferimenti, Val questa volta ci fa incontrare John Wayne, Quentin Tarantino, Nicole Kindman e Steven Yeun! E sulle sue tavole lavora con la sua solita precisione anche Luca Corda, che fumetta i personaggi occupandosi del lettering.

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Claudio Chiaverotti ha mostrato rispetto per la forza dell’animo femminile in questa storia delle Morgan Lost Dark Novels, riuscendo ad inserire un coraggioso contenuto ‘maturo’ all’interno di un media come il fumetto Bonelliano in cui sono mai mancate scene con nudità, ma mai così d’impatto. E lo fa con grazia, accompagnando un risvolto psicologico che rende questa lettura affascinante, magnetica.

E naturalmente, da uomo di parola di qual è, non manca la continuity promessa. Il nostro Morgan si ritrova a dover seguire un pericoloso serial killer che noi abbiamo conosciuto nello scorso numero, ma che in Il signore della morte colpisce il nostro bounty hunter sul personale. In questo albo, Morgan si trova ad affrontare anche le conseguenze del suo incredibile gesto visto nel finale di La sindrome di Biancaneve. Cosa sta accadendo al nostro amico? La visione del misterioso personaggio (il Baron Samedì, signore dei morti nel voodoo) diventa sempre più angosciante, guidando Morgan Lost verso quello che sembra un vortice di follia. In tutto questo continua a comparire Wallendream, il cui filo narrativo sta assumendo un tono al contempo inquietante e affascinante, con alcuni risvolti che sono forieri di grandi eventi futuri, ne sono certo! Il finale di questo albo delle Morgan Lost Dark Novel è un tocco di classe di Claudio, in cui l’apparente soluzione sembra celare un inquietante mistero. Chiaverotti ha giocato sapientemente con un narrazione sul filo del sovrannaturale, con una delicatezza che ricorda certi colpi di classe kinghiani, in cui la realtà sembra mescolarsi in modo misterioso con un qualcosa di oltre.

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Fabrizio de Tommaso realizza quella che a mio avviso è la sua miglior copertina di Morgan Lost. Feroce, disperata, dinamica, tutta la tensione e la paura di Morgan che leggeremo nell’albo sono racchiuse in questa tavola stupenda.

La sfida ora è resistere fino al 21 febbraio, quando affronteremo L’inferno che cammina.