Memento Mori: Il GdR ai tempi della Peste Nera

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Memento Mori: ricorda che devi morire.

Una frase poco incoraggiante? Bene, questo però è il modo migliore per entrare nel mondo di Memento Mori, una delle novità di Raven Distribution presentate al Lucca Comics & Games di quest’anno.

Si tratta di un gioco di ruolo narrativo a tema horror, ambientato nel Medioevo, negli anni in cui l’Europa è stata devastata dalla Peste Nera, ma con una eccezione: spettri, mostri e incubi sono infatti pronti a fare la loro comparsa nella storia creata al tavolo di gioco!

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L’ambientazione

Come dicevamo, Memento Mori è ambientato negli anni della Peste Nera, a metà del 1300, un’epidemia che in Europa falcidiò almeno un terzo della popolazione.

La peste, che fu endemica in Europa per tutto il Medioevo, oltre ad aver svolto il ruolo di Grande Livellatore, portando alla morte ricchi, poveri, bambini e adulti, donne e uomini, era accompagnata da superstizione e paura, in un mondo dove le conoscenze mediche e scientifiche erano fortemente interconnesse al credo cristiano.

Partendo da questi presupporti ed esasperandoli in senso horror, nasce l’ambientazione di Memento Mori.

I protagonisti della storia saranno gli Erranti, personaggi che sono stati colpiti dalla peste (e quindi sono condannati a morte certa), che riescono a entrare in contatto con il mondo Oltre il Velo proprio grazie alla loro condizione di condannati a morte.

L’Oltre il Velo è un mondo onirico e terrificante parallelo al nostro, in cui abitano tutte le atroci e terribili creature della mitologia medievale: Manticore, Basilischi, Succubi, Golem, Banshee e qualsiasi altra creatura depravata e feroce la vostra mente possa immaginare. I protagonisti si troveranno a dover conoscere queste spaventose creature per raggiungere il loro Sogno.

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Il Sistema di gioco di Memento Mori

Memento Mori è un GdR ad impianto narrativo, quindi con un uso limitato di dadi e schede tecniche (a differenza di giochi come il più famoso D&D). A più riprese, nel manuale, viene ripetuto che l’importante non è restare ancorati ai dati scritti sulla scheda, ma creare una bella storia che possa coinvolgere tutti.

Il master qui è il Narratore, che gestisce i PNG e la trama principale.

Il fatto che si tratti di un gioco di ruolo narrativo non vuol dire che non si usino i dadi, anzi Memento Mori ha un sistema di gioco a d6 di due colori differenti, bianchi e neri.

In base alle prove da superare, si determina il numero di dadi a sei facce da tirare, la difficoltà del tiro e poi si contano i successi o gli insuccessi. Per chi lo conosce, il sistema ricorda un po’ quello di Vampiri. I dadi neri rappresentano la Corruzione del personaggio, i dadi bianchi quanto esso resta ancorato alla sua umanità e al mondo degli Ignari, gli esseri umani viventi.

La Corruzione è il vero nemico degli Erranti: a ogni tiro di dadi e ad ogni scena, per i pg ci sarà il rischio di aumentare la propria corruzione fisica e mentale. Questo a cosa porta? Il giocatore dovrà annerire dei pallini sulla sua scheda e questo si tradurrà in maggiori dadi neri da lanciare.

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Ciò determina un disfacimento progressivo del personaggio che si avvicinerà sempre più ai mostri che popolano l’Oltre il Velo.

Proprio per questo motivo, come riportato più volte nel manuale, Memento Mori è un GdR pensato per campagne di lunghezza media-piccola, dalle cinque alle sette sessioni. Questo perché i giocatori possono raggiungere la massima Corruzione in molti modi e in maniera veloce, a seconda del ritmo dato dal Narratore.

Molto interessanti risultano essere alcuni aspetti del sistema di gioco. Il lancio dei d6, benché non sia un sistema innovativo, con i due colori e tutte le specifiche sulla Corruzione, si inquadra benissimo all’interno dell’ambientazione horror del GdR. In aggiunta, è particolare l’importanza che viene data in sede di creazione personaggio e di tiro di dadi al Nome Personaggio, ai Legami, ai Sogni e agli Incubi dei pg.

Il nome del personaggio giocante ha grande rilievo nel sistema di gioco: ciascun pg accompagna al proprio nome un nomignolo, un sintagma che specifica meglio il suo essere (ad esempio, Eric senza-luce, Annie ombra-fuggente) e quest’ultimo resta come caratteristica che può far aumentare il numero di dadi in sede di tiro.

Ciascun pg ha un suo Sogno da realizzare e sarà proprio questo a determinare le azioni e la fine del personaggio. Così come l’Incubo è un qualcosa da cui il singolo pg fuggirà sempre, il Sogno è il desiderio che manterrà viva la forza e la determinazione degli Erranti a raggiungere ciascuno il proprio obiettivo: questo aspetto è talmente rilevante che, al raggiungimento del proprio Sogno, la storia dell’Errante si conclude.

Un’avventura intensa ed originale

Memento Mori ha l’indiscutibile pregio di unire un’ambientazione peculiare e intensa a un sistema di gioco narrativo, basato sulle descrizioni e sull’interpretazione di pg e Narratore.

Se siete abituati a giocare a D&D o Pathfinder può essere un’ottima occasione per sperimentare un GdR narrativo senza dimenticare del tutto i dadi. Per chi ha già esperienza con giochi narrativi, invece, la sfida sarà quella di raccontare una storia piena di atrocità e terrore nel mondo del Medioevo europeo.

Quando l’ambientazione ha così tanti tratti horror, per giocatori e Narratore si tratta sempre di una prova da superare, al fine di immergersi in un’ambientazione particolare senza cadere nel ridicolo ed uscire dall’atmosfera horror che, invece, Memento Mori dovrebbe fornire.

Interessante la scelta di creare un GdR in cui le campagne di gioco sono di breve durata: gli Erranti sono sul punto di morire, ogni giorno per loro potrebbe essere l’ultimo e devono combattere i mostri che li tormentano, dentro e fuori, per cercare di raggiungere la loro ultima speranza, il loro Sogno. Un malus per chi si affeziona facilmente ai propri pg, ma un’idea interessante e affascinante per dare maggior importanza alla storia e alle tensioni emotive dei personaggi, chiusi in una morsa tra la morte e l’orrore.

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Nonostante il formato di pubblicazione in A5 non sia tra i preferiti dei giocatori di ruolo, alcune scelte editoriali sono molto apprezzabili.

Ad esempio, l’idea di mettere a margine delle pagine delle immagini con una didascalia esplicativa di alcune particolarità del mondo di Memento Mori. Trovo che siano degli ottimi spunti di gioco per il Narratore e perfettamente in linea con il periodo storico dell’ambientazione. Nel Medioevo, nei pochi libri a disposizione, vi erano infatti moltissime note a margine che non sempre riguardavano in senso stretto il testo scritto. Per non parlare del riferimento all’horror vacui: la tendenza tipica medievale a riempire tutti gli spazi vuoti su pergamena o su dipinto.

All’interno di un sistema di gioco semplice e intuitivo, l’unica pecca che può incorrere durante la narrazione è quella di tenere unito il party.

Spesso i giocatori tendono a voler seguire il proprio obiettivo a scapito della quest principale e degli altri giocatori. Questo, purtroppo, allontana uno dei grandi divertimenti e insegnamenti del gdr, ossia il fatto di cooperare e giocare assieme. In Memento Mori, dove ciascun pg deve raggiungere il proprio Sogno, diverso da giocatore a giocatore, il Narratore potrebbe avere il problema di gestire un party poco unito e che si può potenzialmente sfaldare in sottogruppi.

Sta a una buona interazione tra Narratore e personaggi giocanti creare le dinamiche per riuscire a raccontare una storia bella, avvincente e che coinvolga tutto il party all’unisono.

Un’ambientazione ricercata e peculiare, un sistema di gioco semplice e coinvolgente. Insomma, Memento Mori non delude le aspettative e promette di offrire avvincenti e immersive sessioni di gioco per tutti noi Ignari.

Non ci resta che squarciare il Velo e scoprire i nostri Incubi!