Durante il Play di Modena 2022 abbiamo avuto il piacere di provare Malavita – An Italian Crime Story, nuovo gioco di ruolo targato Quality Games, da un’idea di Valerio Ferzi e Mauro Longo.
Si tratta di un gioco di ruolo che ci porta in un’ambientazione di furfanti e malviventi in una città che riecheggia atmosfere e temi dell’Italia anni ’70; una città ricca di misteri e delitti per proporre malefatte e colpi tipici della criminalità organizzata all’italiana.
Abbiamo giocato una one-shot con Marzio Morganti, autore principale del regolamento di Malavita, e siamo qui per condividere con voi le nostre prime impressioni (e darvi qualche anticipazione sul gioco!).
Malavita – An Italian Crime Story è il gioco di ruolo targato Quality Games che parla di bande armate, malviventi senza scrupoli, furfanti dal cuore d’oro e canaglie di strada, nell’Italia Criminale della Cronaca Nera.
Come si gioca a Malavita
Durante la nostra one-shot al Play, abbiamo provato la prima parte del Colpo inserito all’interno del volume Malavita – Primo Colpo, il regolamento introduttivo di circa 90 pagine (disponibile in versione cartacea durante il Play 2022 e ora in pre-order sul sito di Acheron Books) di questo nuovo GdR. Il volume comprende l’avventura (o Colpo) dal titolo Aurora non deve morire, realizzata da Marzio Morganti, e i Personaggi pre-generati che abbiamo giocato al tavolo.
Innanzitutto l’ambientazione: Malavita è un gioco di ruolo ambientato a Porto Franco, una città fittizia che al suo interno propone zone caratteristiche, tratti e quartieri che rimandano alle principali città italiane protagoniste degli eventi degli anni ’70. I riferimenti ambientativi sono Romanzo Criminale, Gomorra e i molti altri romanzi, serie tv o film che hanno raccontato le vicende della criminalità organizzata all’italiana. Quindi non si tratta di un gioco di ruolo storico, bensì di un GdR ambientato in una città di fantasia e che riprende i temi e le atmosfere dell’Italia di quegli anni.
Il regolamento si basa sul DPS, ossia il Dice Point System di Lex Arcana, sistema che gli appassionati di questo GdR conosceranno molto bene. Quando occorre effettuare un tiro, il Master dà un difficoltà e i giocatori possono scegliere la taglia del o dei dadi da tirare per superare la prova, suddividendo il valore numerico che hanno sulla scheda relativo a quel tiro. Quindi, ad esempio, per superare una prova con difficoltà 5 con un valore sulla scheda di 12 posso scegliere se tirare 1d12, 2d6, 4d4 eccetera.
L’utilizzo di questo sistema di gioco nasce dalla volontà di dare a Malavita un sistema che simuli al meglio la realtà in un mondo che è sì di fantasia, ma in cui tutto funziona come nella nostra realtà quotidiana. Se in Lex Arcana l’elemento meno realistico è dato dalla Magia Augurale, in Malavita non abbiamo magia o qualcosa di simile ma i personaggi sono uomini e donne molto capaci; non giocheremo i primi scappati di casa, ma PG che sanno il fatto loro e che sono dannatamente bravi a farlo.
Il sistema non riprende in maniera pedissequa quello di Lex Arcana. Il regolamento infatti si deve adattare all’esperienza di gioco di una banda criminale e per questo sono state ri-adattate anche idee e situazioni che possiamo trovare nel GdR più famoso che ci permette di giocare appartenenti a una banda criminale che devono mettere a segno un colpo: Blades in the Dark. Ad esempio, si possono ritrovare elementi di Blades in the Dark in Malavita nella gestione degli Sgherri (e degli avversari in generale), nelle fazioni e nella gestione del tempo per la messa a punto del Colpo.
Prime impressioni su Malavita
Come sempre non posso darvi troppi spoiler sulla one-shot (nel caso in cui qualcuno di voi la volesse giocare), ma qualche anticipazione è d’obbligo. In Aurora non deve morire i Personaggi si troveranno alle prese con il rapimento della giovane Aurora, figlia di una persona facoltosa e in vista della società di Porto Franco. Sarà molto probabile che i PG decidano di capire che fine ha fatto Aurora: ad esempio, nel nostro caso, io giocavo uno dei PG pre-generati (Sayonara) legata da un forte rapporto con la madre di Aurora e quindi decisamente intenzionata a trovare e recuperare la vittima del rapimento.
Il nostro gruppo di giocatori (formato tra l’altro anche da Errico Borro, ideatore de Il Tempo della Spada) si è subito mosso: ciascuno di noi ha messo sul piatto i suoi contatti per cercare di raccogliere più informazioni possibili per organizzare il recupero della ragazza: chi ha contattato la polizia, chi la malavita eccetera. Una volta raccolte un po’ di informazioni ci siamo messi all’opera (non continuo per evitare spoiler)!
Personalmente mi sono divertita davvero molto: la one-shot mi ha lasciato quell’amaro in bocca tipico delle storie alla Romanzo Criminale e che mi aspettavo di vivere al tavolo (che bello quando le giocate ti destabilizzano!). È stata la tipica sessione di gioco in cui tutto sembra essere andato per il verso sbagliato, ma proprio per questo ti sei divertito moltissimo. Non posso che ringraziare il master Marzio Morganti e tutti i giocatori presenti al tavolo per essere riusciti insieme a creare una one-shot divertente e stimolante.
Per quanto riguarda il regolamento, il sistema di gioco è risultato fluido e comprensibile e non ci sono stati particolari intoppi. Il sistema, infatti, è ben rodato e immediato e anche le modifiche apportate rispetto a Lex Arcana, nell’ottica di avvicinare il più possibile il sistema all’ambientazione, non sono sembrate forzate e ci hanno permesso in poco tempo di organizzare il nostro Colpo.
La sensazione alla fine dell’esperienza di gioco è che Malavita sia un gioco di ruolo abbastanza classico che però cerca di implementare delle regole un po’ più narrative. Manuale alla mano e giocando per più tempo si potrà valutare se l’obiettivo è stato effettivamente centrato. Sottolineo che il sistema non è semplicisticamente un mix tra Lex Arcana e Blades in the Dark, ma un regolamento con base DPS studiato e pensato per adattarsi al meglio all’ambientazione. Ad esempio, tra le novità che abbiamo avuto modo di provare, c’è la meccanica relativa ai Punti Morale e in particolare all’incontro con le Luci, persone, luoghi o altro che rappresentano dei fari di speranza all’interno della città e che possono quindi condizionare la morale dei personaggi.
Insomma, una bella esperienza di gioco che non fa che aumentare la curiosità per questo nuovo GdR. Non si sa ancora quando uscirà, ma a questo punto lo aspetto con ansia!