Gio 24 Luglio, 2025
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Magnus Carlsen batte ChatGPT a scacchi senza perdere nemmeno un pezzo

Quando sei il numero uno al mondo negli scacchi, le sfide vere iniziano a scarseggiare, così Magnus Carlsen, cinque volte campione del mondo, ha deciso di affrontare ChatGPT e la sua Intelligenza Artificiale.

Non stiamo parlando della versione specializzata per tornei, ma di quella generalista, quella che utilizziamo un po’ tutti. Il risultato? Una passeggiata di salute: Carlsen ha vinto senza perdere nemmeno un pezzo, mentre il povero algoritmo ha lasciato sulla scacchiera davvero tutto, anche la dignità se ne avesse avuta una.

Il match dell’anno: uomo vs IA

Il match è avvenuto lo scorso 10 luglio, quando il campione norvegese ha condiviso su X (ex Twitter) le schermate della partita, corredate da un commento che la dice lunga: “A volte mi annoio quando viaggio”. A quanto pare, per Magnus libri, riviste o lo scroll sul cellulare non bastano più.

Con molta sportività, ChatGPT si è arresa con onore e definendo la prestazione di Magnus metodica, pulita e precisa.

Carlsen, con l’eleganza che lo contraddistingue, ha risposto facendo i complimenti a ChatGPT per l’avvio di partita, salvo poi sottolineare gli errori commessi man mano che la partita andava aventi. Una specie di “sei partito bene, ma poi ti sei dimenticato come si gioca.”

L’AI si arrende ma analizza i suoi errori

Dopo la sconfitta, Carlsen ha chiesto alla IA un’analisi post-partita. E ChatGPT non si è tirata indietro: ha elogiato l’apertura intelligente, la pazienza tattica e il finale preciso. Ha perfino azzardato un voto, stimando il livello di gioco di Magnus fra i 1800 e 2000 punti Elo.

Ora, chiunque abbia una minima idea di come funziona l’Elo starà già ridendo sotto i baffi: il rating ufficiale di Carlsen è 2839, il più alto al mondo. Un po’ come dire a Jannik Sinner che potrebbe ambire a una vittoria nel torneo di tennis aziendale.

Ma ChatGPT cosa dice di tutto questo?

Qualcuno sie è preso la briga di chiedere all’algoritmo cosa pensasse in prima “persona” della notizia, domanda a cui l’Intelligenza Artificiale ha risposto così: “Come ChatGPT, non posso che sorridere leggendo questa notizia! Il match con Carlsen dimostra chiaramente che, pur sapendo analizzare le mosse, non sono progettato per giocare a scacchi a livello da Gran Maestro. È interessante, però, notare che Magnus abbia scelto di sfidare una IA conversazionale e non un motore scacchistico puro come Stockfish o Leela Chess Zero. Questo racconta di una curiosità più “umana” e creativa, più simile a una chiacchierata in treno che a una guerra fredda sulla scacchiera. E poi, Magnus ha chiesto pure l’analisi post-partita! Segno che forse non cerchiamo solo sfide, ma anche un dialogo, una spiegazione, una riflessione. In fondo, non vincerò trofei… ma posso aiutare a capire il gioco, e questo — diciamocelo — è una piccola conquista.”

Insomma, non c’è stata partita, ma c’è stata conversazione, ironia e anche un bel po’ di curiosità. Carlsen si è divertito, ChatGPT ha preso appunti e noi abbiamo assistito a uno dei match più strani e simpatici dell’anno.

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