Memoryville, Le Storie, ci porta nella provincia americana – Recensione

Le Storie di novembre ci porta nella provincia americana con Memoryville

Il numero de Le Storie di novembre conferma l’ottima annata del mensile Bonelli, che giusto lo scorso mese ci ha regalato l’emozionante Astromostri. Memoryville di Gianmaria Contro (testi) e Max Avogadro (disegni) ci porta dentro le segrete pulsioni della provincia americana. Gianmaria Contro, che è anche curatore della testata, cita nella sua introduzione tanti testi e film ispiratori (tra gli altri Fargo, Twin Peaks, Uomini che odiano le donne). A questi aggiungo quel capolavoro di serie tv che è stata la prima stagione di True Detective; non so se abbia agito implicitamente o esplicitamente nel soggetto di Contro, ma la lettura dell’albo me lo ha riportato alla memoria.

memoryville copertina

La vicenda ruota attorno al tentativodi uno spiantato scrittore quarantenne di trovare il materiale per un libro che lo possa rilanciare: la scoperta casuale di un cadavere nella nebbiosa brughiera apre infatti la strada per Harrold (così si chiama il protagonista) per ricostruire il mosaico di un complesso cold case. Attorno alla vicenda si svela il marciume della stanca vita della provincia americana: la relazione ormai vuota tra Harrold e la moglie, le meschinità e i sogni irrealizzabili di chi vuol scappare da Memoryville (così con disprezzo come se fosse una città morta viene soprannominata Illwood, nome di per sé ‘parlante’ visto che letteralmente significa ‘bosco malato’), soldi sporchi e violenze sessuali perpetrate e accettate, poliziotti corrotti, vite innocenti stroncate per i deliri di psicopatici.

memoryville 1

La nebbia palpabile negli splendidi disegni di Avogadro in Memoryville ci depista e i flashback inseriti nell’albo buttano lì indizi che non è immediato cogliere (e comunque ci si impiega un po’ ad arrivare a fare un’ipotesi che tenga insieme tutto: e questo è un merito da ascrivere all’ottima sceneggiatura di Contro). La copertina pittorica di Di Gennaro è parte della narrazione essa stessa: ci stiamo addentrando come il piccolo uomo scuro di profilo in un terreno non facile, ostile, oscuro, dai contorni incerti e dove è facile essere sviati e perdersi, magari rimanendo incastrati in qualche ramo o radice nodosa.

memoryville 2

Un numero de Le Storie da non perdere per chi ama i thriller centrati sugli attori della vicenda più che sulle azioni, dove parole dette apparentemente per caso possono rivelarsi decisive a risolvere la vicenda… se interpretate correttamente e per tempo. Insomma una collana che continua ad essere, a parer mio, uno degli esperimenti più interessanti della Bonelli di questi anni, forse banco di prova delle future serie della linea Audace pensata per un pubblico maturo… ma speriamo che possa continuare anche quando la linea Audace partirà con le sue pubblicazioni in edicola, fumetteria e libreria!