Ridley Scott non è mai stato timoroso nel mostrarsi diretto e sfrontato riguardo ai mondi narrativi con cui lavora. Ha ripreso in mano con una certa sicurezza il franchise di Alien portandolo in territori inesplorati con Alien: Covenant, e ultimamente ha effettuato un incredibile cambio in corsa nel suo Tutti i Soldi del Mondo, sostituendo il criticato Kevin Spacey con Christopher Plummer.
Ora sembra che il regista abbia finalmente deciso di commentare il suo apporto a Blade Runner 2049, il film di Dennis Villeneuve che riprende la storia di una delle opere più amate di Scott.
Ridley Scott si lancia in accuse sul controverso Blade Runner 2049
Stando ad un’intervista rilasciata da Scott a Vulture durante la promozione di Tutti i soldi del mondo, la durata del film di Villeneuve non ha convito il regista di Alien.
“Devo essere molto cauto in ciò che dico. Devo esser molto cauto in ciò che dico. Era fottutamente troppo lungo. Cazzo! E molto dello script è mio”
Se avete visto Blade Runner 2049, dovreste sapere che il film si aggira intorno alle 2 ore e 40 minuti e sembra chiaro che Denis Villeneuve ha fatto uno sforzo deliberato per raccontare una detective story lenta e metodica, che è circa un’ora più lunga dell’idea originale di Ridley Scott.
Nonostante l’ottima valutazione che si vede su Rotten Tomatoes, Blade Runner 2049 ha diviso gli spettatori e, visti i commenti, si può pensare che le dichiarazioni di Scott non siano così errate.
Scott ci tiene però a chiarire la paternità di gran parte dello script di Blade Runner 2049.
“Mi sono seduto con gli scrittori per un incredibile quantità di tempo e non avrò alcun merito, perché avrei dovuto sedermi con loro con un registratore mentre parlavamo. Non posso fare questo ad un grande scrittore. Ma avrei dovuto, perché proverei che sono parte del processo creativo, ora avrei una buona quantità di prove e non potrei essere infastidito”
Continuando l’intervista, Scott conferma come gran parte di alcuni elementi della trama di Blade Runner 2049 sia opera sua. Specialmente la presenza della figlia di Deckard e la relazione di K con la IA; ma non essendoci documentazioni che attestino questa affermazione, è difficile scoprire quanto Scott abbia veramente contribuito al film.