Sab 27 Luglio, 2024

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Barbie: la regista Greta Gerwig non ha piani per un sequel, a differenza di Warner Bros

La regista di Barbie, Greta Gerwig, si sta godendo i frutti del suo lavoro questa settimana dopo il grande debutto del suo film, che ha guadagnato 162 milioni di dollari al box office, battendo il record del weekend di apertura per una regista donna. Il film ha poi ottenuto 26 milioni di dollari nel primo lunedì successivo all’uscita, stabilendo un nuovo record interno alla Warner Bros. per gli incassi del lunedì. Eppure, nonostante tutto questo successo, la regista di Barbie non sembra avere piani per un sequel del film.

La Gerwig ha dichiarato al New York Times che vedere il suo film diventare uno storico blockbuster comico è stato “davvero incredibile”.

“Volevo fare qualcosa di anarchico, selvaggio, divertente e catartico. L’idea che sia stato accolto in questo modo è straordinaria”.

Il Times ha chiesto alla Gerwig se Barbie sia quindi “l’inizio di un franchise” o “una storia completa con un finale definitivo”. La regista e co-sceneggiatrice non ha dato una risposta chiara, ma ha detto che al momento non sta pensando a un sequel di Barbie.

“In questo momento è tutto quello che ho. Alla fine di ogni film mi sento come se non avessi più un’altra idea e tutto quello che ho sempre voluto fare l’ho fatto. Non vorrei distruggere i sogni di nessun altro, ma per me, in questo momento, sono a zero”.

Come ci si potrebbe aspettare, Warner Bros. vuole invece lanciare un franchise e, parlando con Variety in una recente intervista, l’amministratore delegato della Mattel Ynon Kreiz ha dichiarato che “l’ambizione è quella di creare franchise cinematografici”, ma ha anche aggiunto:

“All’inizio non diciamo: ‘Ok, pensiamo già al secondo e al terzo film’. Cerchiamo di fare bene il primo e di renderlo un successo. E se ci si riesce, le opportunità si aprono molto rapidamente, una volta che il primo film è diventato una rappresentazione di successo di un franchise sul grande schermo.”

“I film di successo si prestano ad altri film”, ha continuato Kreiz. “La nostra ambizione è quella di creare dei franchise cinematografici”. Anche Margot Robbie sembra stia spingendo per la realizzazione di un sequel di Barbie, che pare in effetti essere già sulla scrivania di Warner Bros.

La Gerwig ha anche commentato la reazione dei conservatori al film. Importanti figure conservatrici come il podcaster Matt Walsh hanno condannato Barbie come “la più aggressiva festa di propaganda femminista e anti-uomo mai messa su pellicola”. Ben Shapiro ha postato sui social media un video virale in cui dava fuoco alle bambole Barbie con un accendino da barbecue, inveendo contro il film.

La Gerwig aveva previsto fino a che punto il suo film avrebbe fatto arrabbiare le persone di destra? “No, non l’ho previsto”, ha detto al Times.

“Certamente c’è molta passione. La mia speranza per il film è che sia un invito per tutti a far parte della festa e a lasciar andare le cose che non sono necessariamente utili a noi come donne o uomini. Spero che in tutta questa passione, se lo vedranno o si impegneranno, possa dare loro un po’ del sollievo che ha dato ad altre persone”.

Di fronte all’indignazione dei conservatori, figure mediatiche come Whoopi Goldberg hanno difeso pubblicamente il film.

“È un film!” ha esclamato la Goldberg in un recente episodio di The View. “È un film su una bambola! Pensavo che sareste stati tutti contenti. (Barbie) non ha i genitali, quindi non c’è sesso. Ken non ha i genitali, quindi non può – è un film di bambole! E i bambini sanno che è colorato e che è Barbie”.

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