Al servizio di Dracula: la recensione di Renfield

Renfield Nicolas Cage 1

Se anche voi siete fra quelli che attendevano spasmodici il momento in cui Nicolas Cage avrebbe indossato il mantello del conte Dracula, in una sorta di cosplay di Giucas Casella, Renfield è probabilmente il film perfetto per voi.

Il “giovane” Robert Montague Renfield vive a New Orleans, e frequenta un gruppo di auto aiuto dove persone coinvolte in relazioni tossiche cercano una via d’uscita. Nel suo caso però il vessatore non è un amante gelosa bensì il principe delle tenebre, il conte Dracula.

Il compito di Renfield è quello di procurare vittime al suo capo, in cerca di sangue fresco per tornate ai fasti di un tempo. L’idea del servo è quella di procurarsi il cibo facendo a pezzi i carnefici dei suoi compagni di sedute, ma i gusti del suo padrone sono insaziabili, costringendo Renfield a cercare sangue puro. Durate la ricerca Renfield si imbatte in Teddy Lobo, figlio della famiglia mafiosa dei Lobo, e in Rebecca Quincy, poliziotta che ha un conto in sospeso quest’ultimi. Ben presto, Renfield si rende conto di poter passare da servo del male a supereroe, sconfiggendo i criminali, grazie ai super poteri dati dal capo: gli insetti per Renfield sono infatti come gli spinaci per Braccio di Ferro, una volta ingurgitati conferiscono forza e abilità necessari per strappare arti e decapitare sicari della mafia.

Diretto da Chris McKay, Renfield racconta la storia del vampiro impalatore dal punto di vista del suo servo, o famiglio se vogliamo usare i termini vampireschi corretti, facendolo in chiave grottesca e camp, portando al limite dell’eccessivo le performance dei suoi attori.

In tutto questo, è ovvio che uno come Nick Cage ci sguazza alla grande.

Renfield, ovvero il servo di Dracula

L’idea di raccontare questa storia come una relazione tossica, in cui il povero Renfield è succube del suo padrone, può essere vista come un auto riferimento meta. È chiaro come tutto il film ruoti attorno alla performance di Cage, e che senza l’incredibile talento di Mr. C, Renfield sarebbe stato un film diverso.

La carriera di Nicolas Cage (vero nome “scomodo” Nicolas Kim Coppola) è costellata da qualche alto e molti bassi. Se negli anni ’90 era una star richiestissima per gli action movie (Con Air, The Rock, Face/Off) e aveva collaborato con registi come David Lynch (Cuore Selvaggio) e i fratelli Coen (Arizona Junior), negli ultimi anni l’attore si è lasciato andare con una serie di film rivedibili, con qualche eccezione meritevole, complici anche i suoi problemi finanziari. Renfield sicuramente fa parte di quei film riusciti, dove Cage riesce a esaltare questa versione camp del conte Dracula, semplicemente interpretandolo alla sua maniera: decisamente sopra le righe.

Renfield

Il Dracula di Tod Browning

Uno dei momenti migliori del film è l’incipit, dove viene mostrato il primo incontro tra l’agente immobiliare Renfield e il conte Dracula. Il riferimento è al film sul principe delle tenebre del 1931 diretto da Tod Browning, interpretato da Bela Lugosi.

Il film di Browning è il primo film sonoro che racconta la storia del vampiro della Transilvania, e la performance di Lugosi ha reso quest’ultimo un personaggio iconico, nonché la raffigurazione archetipica del conte Dracula in tutti i film e libri successivi.

Cage si rifà al look del Dracula del 1931, indossando il mantello nero, con i capelli leccati all’indietro e i canini sporgenti, regalando un tocco di classe alla pellicola.

La questione del famiglio (e del cast)

Nell’ultimo periodo la parola “famiglia” viene utilizzata nel cinema come motore per innescare le azioni dei personaggi, vedi la saga di Fast and Furious, o come momento catartico, vedi Guardiani della Galassia volume 3.

In Renfield non c’è la famiglia ma il famiglio, fedele servitore del vampiro che ha il compito di proteggere il padrone durante le ore diurne e provvedere al suo sostentamento. L’accoppiata Renfield/Dracula potrebbe essere vista come una specie di famiglia, dato che i due vagano sulla terra da svariati secoli, ma giunti ai tempi moderni, fatti di crisi d’identità e fragilità mentale, il passaggio da best friends forever a relazione tossica è breve.

Come già detto chi la fa da padrone in Renfiel è Nicolas Cage, che pur non essendo il protagonista designato si mangia il film e da solo vale il prezzo del biglietto.

Chi dovrebbe essere protagonista, invece, è Nicholas Hoult, interprete di Renfield, che ce la mette tutta per tenere testa al collega, dimostrandosi comunque in parte e credibile come vittima del capo. Fornendo una prova più trattenuta e non sopra le righe riesce comunque a non sfigurare troppo nei duetti con Cage.

Awkwafina è la poliziotta Rebecca Quincy, colei che farà capire a Renfield che la vita non è solo essere lo schiavo di Dracula, e che anche combattere il crimine non è affatto male. Per l’attrice già vista in Jumanji: The Next Level e Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli, la prestazione è sopra le righe, come ci si addice in un film con Nicolas Cage.

Completano il cast Ben Schwartz nei panni di Teddy Lobo, Shohreh Aghdashloo in quelli della madre di Teddy a capo della famiglia Lobo e Adrian Martinez, collega di Rebecca.

Da Batman a Dracula, Renfield è già un cult?

Chris McKay dirige il film calcando giustamente la mano sui toni della comicità e del gore. Meno limpide e efficaci sono invece le scene d’azione. Il regista non è nuovo al mondo degli uomini pipistrello avendo girato la versione Lego dell’altro uomo pipistrello per eccellenza con LEGO Batman – il film. Anche per la versione a mattoncini dell’eroe di Gotham, McKay sceglieva la via dissacrante del personaggio principale, scelta rivelatasi azzeccata, cosi come in Renfield.

Il film è basato su un’idea originale del fumettista Robert Kirkman, creatore di The Walking Dead e Invincible e sceneggiato da Ryan Ridley.

I prodromi per essere un cult ci sono tutti: Nicolas Cage in stato di grazia, in un personaggio che sembra cucitogli addosso, un’idea abbastanza originale e decisamente divertente. Certo non è un film perfetto, tra scene d’azione così così e degli effetti gore un po’ posticci, ma l’idea di base funziona e l’ingaggio di Cage dimostra le intenzioni di non voler prendersi sul serio e puntare sulla comicità più che sull’horror. Sarebbe curioso scoprire quanto di quei monologhi enunciati dal conte Dracula siano presenti nello script originale e quanto invece siano parto della folle mente geniale di Nicolas Cage.

Renfield Nicolas Cage 1
Renfield
Un folle Nicolas Cage si mangia il film, trascinandovi in questa rivisitazione comica e grottesca del mito di Dracula. Renfield vale il prezzo del biglietto.
Pro
Nicolas Cage vale il prezzo del biglietto
Dissacrante e divertente
Destinato a diventare un cult
Contro
Sangue e gore un po' posticci
Scene d'azione poco efficaci
7.2
Voto Finale