Sentenza artificiale: quando l’IA si fa legge e un algoritmo decide chi รจ colpevole o innocente – Recensione

sentenza artificiale

Da circa un mese รจ in libreria Sentenza Artificiale, l’ultimo romanzo della scrittrice modenese Barbara Baraldi uscito per i tipi di Chiarelettere e giร  disponibile QUI su Amazon.

Si tratta di un thriller tecnologico (qualcuno potrebbe addirittura definirlo un thriller fantascientifico) totalmente slegato dalle precedenti serie dell’autrice come Scarlet o la recente trilogia dedicata alla profiler Aurora Scalviati.

La recensione di Sentenza artificiale, il thriller tecnologico di Barbara Baraldi tra Intelligenza Artificiale e misteri prettamente umani

Presentazione di rito per chi fosse vissuto sulla Luna negli ultimi tempi: Barbara Baraldi รจ una scrittrice modenese che ha all’attivo una notevole quantitร  di romanzi e che da qualche anno si รจ cimentata con successo nella sceneggiatura a fumetti per Dylan Dog (a proposito, non fatevi sfuggire il suo albo in edicola in queste settimane). A livello letterario, oltre a serie fantasy come Scarlet e Striges, si รจ recentemente lanciata nel thriller poliziesco con una serie di romanzi incentrati su Aurora Scalviati, una profiler impegnata a fronteggiare una carrellata di psicopatici nei dintorni di Sparvara, un’immaginaria cittadina della provincia modenese.

La trama di Sentenza artificiale in poche righe: siamo in Italia e sta per attivarsi LexIA, un’intelligenza artificiale destinata a rivoluzionare il sistema giudiziario: LexIA infatti รจ una macchina capace di stabilire, attraverso elaborati calcoli, se l’imputato di un processo รจ colpevole o innocente.

Attorno a LexIA si scatenano le polemiche piรน furiose, ma nulla sembra fermare l’entrata in vigore della macchina. A pochi giorni dal suo ingresso nel sistema giudiziario, la giovane analista informatica Cassia Niro scopre un’anomalia nell’algoritmo di LexIA. Cassia informa il suo superiore, ma ben presto si accorge di aver commesso un terribile errore.

Questo รจ l’inizio di un incubo per la giovane Cassia: braccata su piรน fronti e senza nessuno (o quasi) di cui fidarsi, la ragazza dovrร  tentare il tutto per tutto per salvarsi la vita e scoprire cosa si cela dietro LexIA e quali interessi ci sono in gioco.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Sono arrivate le copie staffetta e il mio cuore ha perso un battito. Il 9 luglio uscirร  il mio nuovo romanzo, โ€œSentenza Artificialeโ€ (ChiareLettere). Un thriller nerissimo, come siete abituati dalla mia penna. Ma anche una riflessione sul ruolo degli algoritmi di intelligenza artificiale nella societร  odierna, e sulle problematiche etiche che solleva. Cosa succederebbe se lโ€™uso della I. A. venisse esteso a campi in cui la discrezionalitร  umana รจ fondamentale, come la giustizia? Il dibattito sulla giustizia in Italia รจ quanto mai acceso; ma sarebbe davvero possibile delegare decisioni di carattere penale a un algoritmo? Non รจ fantascienza: in alcuni stati degli USA รจ giร  un algoritmo a decidere sulla libertร  vigilata dei detenuti. Ma nellโ€™affidarci a questo tipo di tecnologia, non possiamo dimenticare le enormi problematiche etiche che solleverebbe la sua applicazione. Una macchina, per esempio, non รจ in grado di distinguere tra โ€œbeneโ€ e โ€œmaleโ€ come li intendiamo noi esseri umani. ยซSe nessun uomo รจ al di sopra della legge, puรฒ esserlo una macchina?ยป #sentenzaartificiale

Un post condiviso da Barbara Baraldi (@barbarabaraldiofficial) in data:

Occhio ai pregiudizi

Lo ammetto: sulle prime mi ero fatto prendere da due pregiudizi.

Il primo riguarda proprio la sinossi del romanzo: mi ero detto ecco il classico romanzo basato sull’improbabile cospirazione dei soliti maniaci. A costo di fare qualche spoiler, vi informo che non c’รจ quasi nulla di tutto questo. Il romanzo inizia piรน o meno come Crypto di Dan Brown (il Dan Brown migliore, cioรจ quello che non aveva ancora inventano il professor Langdon), poi sterza effettivamente verso il thriller a base di cospirazioni per poi evolversi pian piano in una storia fantascientifica a metร  tra Asimov e Terminator. Due approcci quasi antitetici, ma entrambi influenze evidenti nel lavoro della Baraldi (e, probabilmente, anche passioni personali giustamente omaggiate).

Il secondo pregiudizio, per quanto non necessariamente negativo, รจ che mi รจ bastato leggere le prime trenta pagine del romanzo per catalogarlo come una classicissima lettura da ombrellone, quel tipo di lettura senza troppe pretese se non quella di intrattenere e divertire il pubblico. Dopo averlo terminato, mi sono accorto di aver preso una cantonata grossa come una casa.

In parte รจ senza dubbio una lettura da ombrellone (e non c’รจ nulla di male: io sotto l’ombrellone ho letto alcuni dei romanzi piรน belli della mia vita), ma รจ anche sbagliato liquidarlo cosรฌ: dietro l’innocua veste del thriller ad alto tasso di adrenalina si nasconde un romanzo che pone al lettore un interrogativo inquietante.

Non tanto il classico dualismo โ€œtecnologia al servizio delle persone vs persone al servizio della tecnologiaโ€, ma qualcosa di piรน profondo e controverso: dove ci spingerร  la nostra ossessione per la rapiditร  e l’efficienza? La giusta critica al pachiderma burocratico che appesantisce l’Italia puรฒ ribaltarsi in una informatizzazione generale in cui le decisioni vengono prese con la fulminea rapiditร  di (e da) un algoritmo? Siamo disposti a barattare ciรฒ che ci rende umani, con i nostri pregi, difetti, virtรน ed errori, in cambio di una societร  asettica in cui si esercita la Legge e non la Giustizia? Ci muoviamo come equilibristi su un filo teso, esattamente come Cassia dopo aver scoperto l’anomalia di LexIA.

Un romanzo che รจ narrazione pura

Detto ciรฒ, veniamo a parlare del romanzo: รจ rapido, rapidissimo. Duecento e rotte pagine che si leggono alla velocitร  di un algoritmo (ehm…) e che vanno in controtendenza rispetto alle opere precedenti della Baraldi: via gli affreschi di personaggi, via le descrizioni approfondite di luoghi e ambienti, via tutto ciรฒ che potrebbe allungare il brodo e che non รจ strettamente necessario.

Sentenza artificiale รจ narrazione pura e senza pause che afferra il lettore per la collottola e lo trascina in una furibonda ridda di esplosioni, inseguimenti, tradimenti e colpi di scena.

Ciononostante, non si pensi che si tratti di un libro scritto di getto o tirato via: la sintesi non significa ignorare ciรฒ che รจ importante, ma, al contrario, dire esattamente ciรฒ che si vuole dire nel modo piรน semplice possibile e senza perdersi in chiacchiere. A ben vedere, รจ anche un modo per differenziare quest’opera da quelle che l’hanno preceduta.

E sul piano della struttura narrativa, la relativa brevitร  del romanzo non inficia in nulla l’evolversi della storia: ogni scena e ogni snodo si prendono il giusto spazio per poter essere raccontati ed รจ tutto scritto con un linguaggio estremamente comprensibile per tutti; cosa tutt’altro che scontata visto che parliamo di un libro basato su intelligenze artificiali, dilemmi etici, pirateria informatica e attivitร  di hacking.

Trattandosi di un thriller fitto di misteri e di personaggi che si muovono nell’ombra, sembrerebbe inevitabile che prima o poi si arrivi al fatidico momento dello spiegone, vale a dire quel momento in cui l’evolversi della trama si blocca per permettere al personaggio di turno, quasi sempre l’antagonista, di svelare al lettore tutti i punti oscuri della storia.

Ecco, in Sentenza artificiale questo non succede, anzi. L’unico, breve capitolo in cui si verifica il passaggio delle informazioni risulta cosรฌ snello e naturale che quasi uno non se ne accorge.

Dovendo trovare un difetto, mi sento di dire che non tutti i personaggi hanno il trattamento che meritano e spesso sono poco piรน che abbozzati: se Cassia ha a disposizione tutta la scena e viene esplorata piรน a fondo, i vari comprimari arrancano e finiscono per risultare un po’ monodimensionali. Nulla vieta che da questo romanzo possa nascere una nuova serie letteraria in cui ci sia la possibilitร  di approfondire anche Umberto, Rain e Pug.

Aldilร  del discorso seriale, il romanzo funziona bene anche e soprattutto come opera autonoma: la trama ha un inizio, una parte centrale e una conclusione, la protagonista vive il suo ciclo narrativo che la porta dall’essere una mezza reclusa che si รจ rifugiata in una visione cieca e acritica della tecnologia fino a diventare una donna pronta a lanciarsi nella vita.

Mi ero ripromesso di scrivere una recensione di due righe in perfetta sintonia con la brevitร  del romanzo, invece sono andato molto al di lร ! Pazienza, in fondo di cose da dire ce n’erano parecchie.

La sintesi di tutto รจ che Sentenza artificiale non solo รจ un romanzo avvincente e che tiene il lettore con il fiato sul collo dalla prima all’ultima pagina, ma al suo interno sono presenti molte piรน cose di quanto non appaia a un primo sguardo.

Leggendolo mi sono appassionato, divertito, ho trattenuto il fiato per la tensione e ho avuto modo di ragionare su alcuni aspetti che muovono il nostro quotidiano. Mica poco, no?

Che poi lo leggiate sotto l’ombrellone, al parco o comodamente in poltrona non ha importanza.

Sentenza artificiale, che รจ uscito lo scorso 9 luglio, รจ giร  disponibile su Amazon a QUESTO INDIRIZZO