Ghost of Tsushima: diventiamo samurai nel Giappone feudale – Recensione

Ghost of Tsushima

Era da molto tempo che non usciva un titolo in grado di competere con giochi del livello di Spider-Man, Death Stranding o Red Dead Redemption II per qualità di realizzazione. In questo periodo, invece, ne sono usciti ben due di giochi di alto livello, vale a dire The Last of Us 2 e Ghost of Tsushima. In questa recensione ci occuperemo del secondo titolo, realizzato da Sucker Punch Productions, che ci porta nel Giappone feudale.

La strada per diventare samurai è lunga e faticosa, ma con Ghost of Tsushima tutto questo diventa estremamente appagante e avvincente

Con questa nostra recensione di Ghost of Tsushima vogliamo darvi una panoramica dell’esclusiva di casa Sony cercando di non spoilerare troppo il contenuto. Ovviamente ci sarà qualche accenno alla storia di fondo, ma vi spiegheremo principalmente tutti gli aspetti che portano questo titolo tra i must-have per i possessori di una console Sony.

La produzione del gioco è durata sei anni ed è partita dopo la distribuzione del terzo capitolo di Infamous, la serie di successo di Sucker Punch Productions. L’idea del nuovo progetto era quella di realizzare un gioco open world ambientato nel Giappone feudale. Ora abbiamo potuto mettere mano sull’opera dello studio e possiamo dire che gli anni di attesa ne son valsi la pena.

Allerta Spoiler!

Una storia vecchia di 800 anni

L’avventura è ambientata nel 1274 e vede l’isola di Tsushima, in Giappone, bersaglio di un’invasione mongola. Gli abitanti vengono colti alla sprovvista e gli invasori riescono ad occupare gran parte del territorio. Ma non tutto è perduto! Si sono salvati dalla cattura o dalla morte alcuni tra i più bravi samurai ed arcieri di Tsushima, che piano piano si radunano per riconquistare le proprie terre.

Questo è il prologo della storia, dove noi saremo il fulcro di questa battaglia per riprenderci l’isola. Lo faremo nei panni di Jin Sakai, uno degli ultimi samurai rimasti, che lungo la sua strada dovrà assoldare uomini, imparare nuove tecniche e prepararsi per scontro con il capo dei Mongoli: Khotun Khan.

Grande spazio, soprattutto nelle prime fasi di gioco, lo trovano le cinematiche, realizzate in modo egregio con un livello di dettaglio visto in pochi altri giochi. Inoltre, il passaggio tra filmati e gioco è gestito molto bene e solo in poche occasioni ci rendiamo conto della differenza tra le due cose.

Tutta la vicenda, precisano i realizzatori del gioco, non è basata su fatti realmente accaduti o su personaggi esistenti, ma prende ispirazione per alcuni avvenimenti. L’intenzione iniziale era di ricreare quanto accaduto in Giappone in quell’epoca, dovendo poi cambiare direzione per non apparire insensibili nei confronti della storia di Tsushima.

Ora appoggia la katana, fermati e osserva!

Uno dei punti di forza di Ghost of Tsushima, in questa recensione ce ne saranno molti, è la parte visiva del gioco. Uno dei passaggi più belli ed emozionanti che io abbia mai visto in un videogioco è presente poco dopo aver iniziato il gioco, con il nostro samurai che attraversa la pianura con il suo cavallo, sfiorando con la mano dei piccoli arbusti. Questa scena, con la musica riflessiva e il suono del vento crea un mix quasi magico, che ci trasporta realmente in Giappone.

In ogni momento, in ogni punto del gioco, se ci guarderemo attorno vedremo un paesaggio sempre nuovo, ricco di elementi che rendono l’avventura ancora più immersiva. Siamo su una scogliera ed abbiamo una meravigliosa vista del mare, siamo su un’altura e vediamo le montagne in lontananza ed il villaggio sotto di noi, illuminato da un sole splendente. E poi, di punto in bianco, nel momento in cui entriamo in una zona boscosa tutto cambia. Il cielo da azzurro diventa grigio, il vento comincia a soffiare e dei lampi all’orizzonte si avvicinano. I cambiamenti climatici sono impressionanti e se non fosse che siamo comodi sul nostro divano ci viene comunque d’istinto trovare un riparo per il nostro Jin.

Tutto questo, ovviamente, con una fluidità incredibile, dove tutto scorre senza il minimo rallentamento anche quando ci sono soldati, esplosioni ed altri mille elementi sullo schermo.

Un mondo aperto, per fare tutto quello che vogliamo

Come detto all’inizio della recensione, Ghost of Tsushima è un enorme open world… e non sto esagerando. L’isola è gigantesca e fortunatamente, per spostarsi, proseguendo con il gioco avremo a disposizione il “viaggio rapido”. Ed anche il nostro destriero ringrazia.

Così come i più classici Red Dead Redemption o Assassin’s Creed, avremo libertà nel scegliere se effettuare le missioni principali che faranno progredire la storia o quelle secondarie. Le secondarie serviranno soprattutto per acquisire esperienza e potenziamenti, mentre la storia principale ci porterà a nuove abilità. Il mio consiglio è quello di alternare le due tipologie di missioni, sia per variare il gioco che per mantenere il personaggio sempre all’altezza dei nemici che incontrerà.

Sul nostro percorso, o se andremo in avanscoperta, troveremo molti luoghi visitabili, come campi profughi o villaggi conquistati dai mongoli, fortini da rivendicare e templi antichi. Oltre a questi potremo trovare anche fonti termali per rigenerare lo spirito (e la nostra salute massima) oppure altari sacri dedicati alle volpi, che potranno aumentare gli spazi per le abilità del nostro Lord.

Ghost of Tsushima

Combatti sempre con onore, non combattere per vendetta

Il fattore “crescita del personaggio” è un elemento molto importante in questo gioco. Partiremo con il nostro eroe abbastanza malconcio e con poche abilità, dove l’obiettivo sarà soprattutto quello di nascondersi ed evitare il più possibile i confronti. Ma nel giro di poco tempo riusciremo a potenziarlo abbastanza da non essere sconfitti e proseguendo con il gioco riusciremo a diventare quasi invincibili, grazie alle numerose caratteristiche personalizzabili del protagonista.

Avremo infatti a nostra disposizione una serie di abilità, potenziamenti e armi che metteranno in seria difficoltà i nemici, e anche noi che dovremo scegliere in che modo accrescere la nostra potenza. Saremo sempre combattuti nel decidere quale caratteristica migliorare, sperando poi di aver fatto la scelta giusta.

Ci saranno le tecniche di combattimento suddivise in 3 categorie:

  • Samurai: per migliorare l’utilizzo della katana, tecniche leggendarie o la nostra abilità nel trovare elementi sulla mappa
  • Forme: per imparare 4 tipi di attacchi diversi, ognuno maggiormente efficace contro un determinato tipo di nemico
  • Spettro: per utilizzare armi secondarie e tecniche che si avvicinano molto a quelle ninja, come bombe fumogene o campanelli di segnalazione

Oltre a tutto questo avremo anche la possibilità di personalizzare il nostro abbigliamento con armature particolari, cappelli o maschere. Alcune solo per estetica mentre altre con caratteristiche utili al personaggio come maggior difesa o maggior destrezza con le armi.

Lunga vita a chi vive a Tsushima

Un gioco come Ghost of Tsushima, a prescindere da questa recensione, va sicuramente provato, perché ha da offrire talmente tanto che più creare dipendenza. Lo abbiamo provato e l’impressione è quella di avere di fronte un gioco, se non infinito, molto lungo. E questo non solo per la vastità del mondo a nostra disposizione, ma per i continui aggiornamenti che Sucker Punch sta apportando al gioco. Una mossa che fa ben sperare nell’aggiunta di contenuti per i tempi a venire.

Se siete curiosi di dare un’occhiata al gioco ecco il nostro gameplay, alle prese con una delle prime missioni di gioco:

Buone premesse e ottimi risultati

Ghost of Tsushima è stato uno dei giochi più attesi degli ultimi anni e attendere ne è valsa la pena. Il gioco è un mix ben riuscito di altri giochi a tripla A, in un contesto visto raramente finora. Elencare tutti i pregi è difficile senza correre il rischio di dilungarsi troppo, mentre i difetti bisogna cercarli bene. Un plauso va sicuramente fatto alla grafica curata, dettagliata e fluida, così come al comparto audio che unisce la musica meditativa ai suoni ambientali. Oppure il suono di tamburi ad urla ed esplosioni. In una parola: immersivo. La crescita del personaggio è ben strutturata e sempre al passo con la potenza del nemico, in linea di massima. La storia ci trasporta nella vicenda narrata e rende partecipi, con una resa dei filmati decisamente alta. Forse un piccolissimo appunto lo si può muovere alla storia in se, abbastanza basilare e non troppo complessa.

Per quanto riguarda la longevità, è un titolo che garantisce molte ore di gioco e che ha le potenzialità per essere ulteriormente ampliato. Nota negativa: a lungo termine può diventare ripetitivo, per come è strutturato al momento. Ma il gioco è uscito da poco e Sucker Punch Production può ovviare a questo unico, piccolo difetto di fronte ad un gioco cosi ben realizzato.

Potete reperire Ghost of Tsushima A QUESTO INDIRIZZO.

E voi, avete provato Ghost of Tsushima? Che ne pensate? Scrivetelo nei commenti qui sotto!

Ghost of Tsushima
Un viaggio nel Giappone feudale molto realistico. Un gioco ben strutturato, con tantissime cose da offrire e con una qualità da lasciare a bocca aperta. Ci vorrebbero molti più titoli come questo.
Pro
Grafica di altissimo livello
Ottima crescita del personaggio
Storia avvincente ma...
Contro
...basilare, con pochi colpi di scena
Dopo tanto tempo, può diventare ripetitivo
8.9
Voto Finale
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