Rusty Dogs: Le Vittime della Pace – Recensione

Navarro e i suoi compagni sono tornati nel secondo capitolo di Rusty Dogs, il romanzo fantascientifico dalle tinte pulp e noir scritto da Alessio Adami. Le avventure dei Rusty Dogs non sono finite e noi non potevamo di certo perdere l’occasione di scoprire la prosecuzione della storia!

Scopriamo Rusty Dogs – le vittime della pace, secondo capitolo della saga scritta da Alessio Adami ed edita da BookRoad. Come proseguirà la storia di Navarro, Rachele e gli altri compagni?

Le vittime della pace, che potete trovare a QUESTO INDIRIZZO, è il secondo libro dei Rusty Dogs, romanzo scritto da Alessio Adami ed edito da BookRoad della Leone Editore. Il primo libro, dal titolo base Rusty Dogs, racconta le vicende di Navarro, un magazziniere la cui vita viene letteralmente sconvolta da un pacco che prende come “liquidazione” dal luogo di lavoro dal quale è stato licenziato.

Il ritrovamento di questo pacco porta Navarro a incontrare persone dal passato misterioso che fanno parte di un gruppo segreto chiamato Rusty Dogs. Grazie a loro Navarro scopre che sulla Terra ci sono gruppi, forze e alieni votati a scopi superiori: da un lato alcuni combattono per mantenere la libertà e l’arbitrio umano, dall’altro altri perseguono l’evoluzione scientifica e tecnologica in favore di esseri più-che-umani.

In questo secondo e nuovo capitolo la storia continua, portandoci a scoprire più da vicino i personaggi che abbiamo già incontrato nel primo libro e capiremo anche di più sul progetto orchestrato dagli alieni e sul destino dell’umanità. Ecco la sinossi del libro:

Cos’è diventato l’uomo? Una merce, un essere intorpidito dai social e dall’informatica onnipresente; una specie allevata da alieni per un unico scopo: ottenere un Dna raffinato che porterebbe, inevitabilmente, all’estinzione dell’essere umano. A questo piano si oppongono i Rusty Dogs, infettando i server informatici mondiali e nascondendo gli eletti, i migliori esempi genetici della nostra specie. La loro è una guerra silenziosa, condotta nell’ombra per salvare una società videosorvegliata e dalla quale sono emarginati. In un’atmosfera noir, che sembra rispecchiare lo stile cinematografico di Tarantino, si snoda una trama passionale, tra risse, riflessioni sul senso della vita e sul futuro dell’umanità.

Rusty Dogs: Le Vittime della Pace

Quando la fantascienza incontra lo stile pulp

Le vittime della pace riprende lo stesso stile usato nel primo capitolo di Rusty Dogs: un particolare connubio tra fantascienza, noir e pulp. L’autore riesce a riprodurre con freschezza e vivacità le azioni frenetiche dei protagonisti fatte di scazzottate, amplessi e disillusioni. Anzi, alcune scene sono portate ancora più all’estremo rispetto al primo romanzo della storia, elemento che sicuramente renderà contenti gli estimatori dello stile pulp.

Alessio Adami riesce così a ricreare ancora una volta, e anzi forse meglio rispetto al primo Rusty Dogs, uno stile veloce, rapido e vivido come se vedessimo davanti a noi le scene di un film. Lo testimonia anche la scelta di scrivere capitoli brevi, fulminei, ricchi d’azione e che cambiano continuamente il personaggio protagonista. Insomma, la lettura de Le vittime della pace di certo non vi annoierà e sareste portati a divorare tutti i capitoli, uno dietro l’altro.

Come ogni secondo libro di una saga che si rispetti, anche Le vittime della pace è un romanzo di passaggio che si concentra di più rispetto a Rusty Dogs sulle dinamiche che si vengono a creare tra i personaggi, i loro pensieri e le loro aspirazioni. Devo ammettere che si tratta di uno degli elementi che ho più apprezzato del libro, non solo perché avvicina maggiormente alle peripezie del gruppo di protagonisti, ma anche perché si tratta di approfondimenti molto interessanti che mantengono la direzione veloce e scorrevole dello stile del romanzo.

Questa attenzione per i protagonisti la si denota anche nella scelta di far sì che ogni capitolo mantenga l’attenzione su uno specifico protagonista, dandoci così modo di seguire tutti gli spostamenti dei Rusty Dogs comprendendone anche le riflessioni, i dubbi, le paure e l’adrenalina provata durante gli scontri armati.

Una soluzione interessante e che premia in scorrevolezza rispetto al primo libro di Adami che aveva come pecca narrativa quella di indugiare, alle volte spesso, in digressioni filosofiche che potevano risultare pesanti. Non che in questo secondo libro non ci sia filosofia, ma l’autore è riuscito a scrivere un romanzo più scorrevole, divertente, avvincente e in pieno stile pulp creando una narrazione dinamica, pur senza eliminare la filosofia e il ragionamento sulla condizione umana che restano due delle tematiche principali di Rusty Dogs.

Il complesso (e nascosto) mondo dei Rusty Dogs

Se nel primo capitolo di questa saga, la storia si concentrava molto su Navarro e sulla misteriosa scatola che egli aveva recuperato quasi per caso, in Le vittime della pace il mondo dei Rusty Dogs si allarga e si complica. Ci sono nuovi complotti in atto, alcuni più vicini di quello che si possa immaginare. Questo aumento della complessità dell’universo narrativo di Rusty Dogs, lungi dall’essere un fattore negativo per la trama e la piacevolezza di lettura, è uno dei fattori che contribuisce a legarsi maggiormente a Navarro e agli altri personaggi. Con Le vittime della pace i protagonisti ora non sembrano solo degli stereotipi in stile pulp o dei maniaci delle teorie del complotto, ma assumo spessore e vitalità perché si muovono in un mondo più ampio e dinamico.

Insomma, se vi aveva affascinato l’unione tra fantascienza, alieni e teorie del complotto, in questo secondo capitolo della saga troverete pane per i vostri denti, perché la situazione dei Rusty Dogs diventa sempre più complicata e per quante risposte vengano date nella trama, c’è sempre un nuovo mistero che il lettore deve scoprire.

Qualcuno di voi starà pensando: ma perché si parla sempre del primo e del secondo Rusty Dogs facendo paragoni continui? Questo perché ritengo che Le vittime della pace possa essere completamente apprezzato e goduto solo se si è già precedentemente letto il primo Rusty Dogs. Iniziare la lettura senza conoscere la storia del primo libro può essere difficoltoso e alcuni punti della storia potrebbero risultare poco comprensibili, quindi il consiglio è quello di leggere entrambi i libri così da poter godere appieno della storia di Rusty Dogs.

La cosiddetta teoria del rospo bollito si sposava con la contemporaneità: aumenta lentamente la temperatura dell’acqua di un recipiente e il rospo che c’è dentro non si accorgerà di niente, finendo per lasciarsi bollire

Rusty Dogs - Le vittime della pace
Questo secondo capitolo di Rusty Dogs, Le vittime della pace, è un libro che per molti aspetti riesce a superare il primo romanzo di Alessio Adami. Una scrittura veloce, fresca e dinamica per un romanzo peculiare che coniuga fantascienza, alieni e teorie del complotto al genere pulp con venature noir.
Pro
Stile pulp dinamico e adrenalinico
Caratterizzazione dei personaggi
Contro
È necessaria la lettura anche del primo volume della storia
Stile e trama così particolari potrebbero rivolgersi a un pubblico di nicchia
7.8
Voto Finale