Quando Epic Games ha lanciato Fortnite, sicuramente sperava in un’ottima accoglienza da parte del pubblico, riscontro che invece è andato oltre le più rosee aspettative, consentendo all’ormai celebre Battle Royale di appassionare milioni e milioni di utenti diventando un vero e proprio fenomeno di costume.
È stata presentata una class action contro Epic Games perché si ritiene che Fortnite crei assuefazione più della cocaina
Tuttavia la software house non avrebbe mai immaginato di finire al centro di una class action promossa da uno studio legale canadese che si è fatto portavoce di alcune famiglie che ritengono Fortnite pericoloso come un droga e che “crea dipendenza più della cocaina”.
L’azione legale contro Epic Games accusa quest’ultima di aver progettato il gioco proprio con l’intento di creare vera dipendenza e assuefare così tanto i giocatori e da costringerli a vivere situazioni di disagio e ricorrere a degli specifici trattamenti psicologici:
La dipendenza dal gioco Fortnite ha conseguenze reali per la vita dei giocatori: molti non mangiano né fanno la doccia e non socializzano più.
Jean-Philippe Caron, l’avvocato che ha intentato la causa, ha dichiarato che i creatori del gioco si sono avvalsi dell’aiuto di psicologi durante la fase di progettazione del gioco in maniera tale da renderlo più avvincente, accusando Epic Games di non aver avvertito gli utenti dei pericoli e dei rischi insiti nel loro prodotto, accuse che partono dalle stesse basi che hanno mosso, nel corso degli anni, class action milionarie contro l’industria del tabacco.
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Chissà come andrà a finire questa faccenda, sta di fatto che in futuro saremo testimoni di azioni legali sempre più frequenti verso questo o quell’altro videogame.
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Fonte: CNet