Kyoto e Hakone: vi sveliamo i migliori otaku spot da visitare

kyoto

Il Giappone è uno scrigno magico, colmo di assurdità irresistibili, posti come Akihabara dove sperperare denari in allegria e storia millenaria.

Se volete assaporare una fettina di “vecchio Giappone”, la meta perfetta è la città di Kyoto, così come la piccola Hakone è la vostra destinazione se desiderate immergervi nelle celebri acque termali nipponiche.

E se siete dei nerd impenitenti come chi vi scrive? Quali sono i migliori “Otaku spot” a Kyoto e Hakone?

La città di Kyoto, capitale del Giappone per 1.074 anni e completamente risparmiata dalla Seconda Guerra Mondiale, all’interno del suo territorio conta più di mille templi ed è, per certi versi, il modo migliore per assaporare un po’ di vero Giappone, al (quasi) riparo da grattacieli, megaschermi, robot e auto elettriche.

Ma sappiamo benissimo, sia io che voi, che il richiamo alla “nerditudine” è troppo forte, troppo affascinante e troppo irresistibile.

Quindi, fra un tempio e l’altro, fra un quartiere che sembra uscito da un dramma storico di Akira Kurosawa e un pomeriggio passato nella (vana) speranza di riuscire ad intravedere una vera Geisha in mezzo a centinaia di turisti caciaroni vestiti con kimono a noleggio, dove conviene dirigersi se si vuole, comunque, dare sfogo alla propria passione?

Il primo luogo di rilevante interesse otaku è senza dubbio Teramachi Street, una di quelle “arcade” commerciali che in Giappone proliferano e sono un affascinante incrocio fra un mercato all’aperto e un centro commerciale più classico.

Sotto le volte di Teramachi potrete trovare, oltre a clamorosi localini in cui assaggiare la quasi totalità della cucina giapponese tipica (scordatevi per un momento il “mainstream” sushi, qui si parla di ramen, spiedini, takoyaki, okonomiyaki e dolci a base di riso e marmellata di fagioli rossi), anche una discreta serie di negozi e librerie da infarto.

Come ad esempio Melon Books Kyoto e, se vi state chiedendo a cosa si riferisca il “Melon” del nome beh, vi invito a guardare dietro le educate tendine che si trovano nel centro della libreria, se ne avete il coraggio, vecchi pervertiti amanti delle “oppai“.

 

Se non vi basta, qui sotto troverete qualcosa di leggermente più “indicativo”, assieme ad una foto (ed un video) del fornitissimo Disney Store di Kyoto, a due passi dal succitato quartiere di Gion, quello che un tempo era il regno delle meravigliose Geisha:

Mettiamo caso, invece, che siate degli otaku più “poetici” e che vogliate portarvi a casa un pezzo di cultura pop nipponica che non abbia necessariamente la sillaba “pe” dopo “pop”; dove potreste andare?

Sulla strada verso il meraviglioso ed imperdibile Kyomizu Dera Temple, potrebbe capitarvi di imbattervi in un fornitissimo shop interamente dedicato alle immortali opere del Sensei Hayao Miyazaki.

Fan di Totoro e compagnia bella, preparate le carte di credito perché questo negozio vi farà male al vostro portafoglio nella stessa misura in cui farà bene al vostro animo nerd.

Se non ci credete, date pure un’occhiata alla carrellata di contributi fotografici seguenti:

 

E se la vostra permanenza a Kyoto prevedesse una gita in giornata nella celeberrima Nara?

Se poi siete ancora più “hipster” nel vostro amore nei confronti del Sol Levante e, di recente, avete iniziato un corso di calligrafia, o più semplicemente siete dei mangaka in pectore e vi chiedete dove sia possibile acquistare dei pennelli da inchiostratura eccezionali a prezzi più che umani (oltre a pennini Kuretake, Copic e quant’altro) non lasciatevi sfuggire l’occasione di fare una gitarella fuoriporta, mentre vi trovate a Kyoto, nella stupenda Nara.

Sulla via principale di Nara, quella che vi porterà ai vari templi e al parco popolato dai cervi, troverete questo negozietto colmo di meraviglie sotto forma di setole:

 

Lascio a voi il piacere di scoprire il nome del negozio, un po’ perché non saprei come scriverlo in kanji e un po’ perché non me la sento di essere il motivo per cui la vostra banca, a fine viaggio, vi chiamerà per dirvi che avete esagerato un po’ troppo con le spese.

Mi sembra di aver già fatto abbastanza danni potenziali al vostro conto corrente.

E non abbiamo mica finito, ingenuotti e ingenuotte che non siete altro, perché Nara sarà anche bella, ma in serata vi “toccherà” fare ritorno a Kyoto e alle sue attrattive.

Durante l’ennesima passeggiata verso Gion e il centro di Kyoto, potrebbe capitarvi di ritornare sui vostri passi, in modo assolutamente casuale e non mirato, andando di nuovo a percorrere le volte di Teramachi Street.

Sì, la stessa arcade di cui abbiamo parlato in apertura.

Potrebbe anche essere che, voi che state leggendo, siate in egual misura appassionati di fumetto orientale e americano, così come di videogiochi e artbook mai visti prima.

Bravi e brave, ecco perché, da bravo samaritano otaku quale sono, ho deciso di includere in questa sorta di guida sui generis anche il negozio che vedete qui sotto, che comprende anche le foto di un Animate shop e di un Animate Cafè, sempre nella stessa arcade:

Kikuya Shoten Manga-Kan è una libreria specializzata non solo negli ovvi manga (sotto forma sia di tankobon che di uscite collettive settimanali tipo Weekly Shonen Jump) e anime, ma anche e soprattutto in illustration book, concept art book e artbook da perderci la testa (e la casa, e un rene e forse anche due).

Che vi interessino le succitate cose declinate in salsa manga, anime, videogame, con Manga-Kan non ci sono problemi: andrete sul sicuro!

Poco sopra, però, ho parlato anche di fumetto americano, ricordate (inoltre, se avete fatto scorrere tutte le foto, sicuramente avrete visto qualcosa in merito)?

Beh, da Manga-Kan sono piuttosto abituati alla presenza sempre più massiva di Otaku Gaijin, quindi la loro sezione dedicata ai “foreign comics” in lingua giapponese e ai manga in lingua inglese è una delle più corpose e spettacolari incontrate durante le mie esplorazioni.

Come potrete resistere alla tentazione di portarvi a casa un Trade Paperback di Spidey o di Venom pieno zeppo di kanji in copertina?

Una volta giunti al termine della permanenza, Kyoto saprà offrirvi un’ultima zampata nerd

La meravigliosa Kyoto ha veramente tanto da offrire, vi consiglio di passarci almeno 4 o 5 giorni.

Ma verrà comunque il momento di tornare a casa, oppure di tornare a Tokyo per affrontare l’ultima parte di viaggio, per poi salire su di un aereo colmi di mestizia.

Tappa obbligata è ovviamente quella della Stazione di Kyoto, da dove parte lo Shinkansen per Tokyo.

Tutto finito quindi?

Nemmeno per sogno, in mezzo a decine di allettanti ristoranti, la Stazione ipertecnologica di Kyoto ha dalla sua la presenza di Book Futaba, una libreria che dà ampio spazio non solo ai manga (una vera chicca quelli quasi agiografici dedicati all’Imperatore e alla sua gioventù) ma anche ad una pletora infinita di magazine mensili ultra patinati, consacrati a qualsiasi passione vi venga in mente.

Gunpla? Ci sono!

Trenini elettrici? Eccoli!.

Foto da divi di Hollywood di sconosciuti cosplayers? Certo che sì.

Nominate una passione e, servile e rapido, il Giappone tutto troverà il modo di assecondarla tramite la carta.

Come sempre, vedere per credere:

 

Mica male, eh?

Poco prima vi accennavo ad un ritorno a Tokyo tramite Shinkansen, ricordate?

Beh, se vi venisse voglia di riposare le vostre stanche membra dopo le camminate chilometriche fatte a Kyoto, sappiate che a metà strada fra voi e la capitale c’è il paesino di Hakone (scendete a Odawara Station e prendete la Hakonetozan Line) noto a livello internazionale per i suoi ryokan lussuosissimi e le acque termali (onsen).

Ma noi siamo qui per nerdare, giusto?

Guardate un po’ cosa c’è (c’era) appena fuori dalla stazione:

Non ho parlato al passato per errore, questo shop dedicato a Neon Genesis Evangelion è un temporary legato al negozio principale che trovate a Tokyo (nel quartiere di Ikebukuro, per la precisione) e ha chiuso i battenti il 31 gennaio 2019.

Per quale motivo l’ho incluso ugualmente nel pezzo, chiederete voi?

Ma è ovvio, per perpetrare uno dei sacri dogmi non scritti della comunità nerd: “io l’ho visto e voi no!“.