Aggressor: Ancient Rome, la Pax Romana sui nostri monitor

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Slitherine è ormai è una garanzia quando si tratta di avventurarsi nel modo dei titoli 4X. Questa tipologia di videogiochi ci mette solitamente nei complicati panni di una società in pieno sviluppo, dall’espansione alla gestione della crescita più ‘sociale’. Lo abbiamo vissuto in declinazione fantascientifica con Warhammer 40K: Gladius -Relics of war, ora si torna tra i banchi di scuola per tornare ai tempi dei romani con Aggressors: Ancient Rome.

Aggressor: Ancient Rome ripresenta il fascino dell’avanzata romana, adattandola alle dinamiche dei giochi 4X

Sviluppato da Kubat Software, Aggressor: Ancient Rome unisce il fascino dei titoli 4x alla ricostruzione storica. Quest’ultimo aspetto viene curato con particolare attenzione, volendo diventare uno dei punti di forza del titolo di Kubat Software.

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A rendere il tutto più appassionante il conoscere la genesi di Aggressor: Ancient Rome. Quello che oggi è un prodotto finito e disponibile su Steam, è il frutto della volontà di uno sviluppatore indie intenzionato a realizzare una sorta di framework generico su cui poter poi inserire differenti ambientazioni.

Questa impostazione primigenia del gioco di Kubat è evidente, avvicinando Aggressor: Ancient Rome più ad un’esperienza da board game che non a un gestionale 4X da monitor. Eppure, giocando a questo videogioco si ha spesso la sensazione che il passaggio da tattico a gestionale sia particolarmente ben gestito, offrendo quindi un’esperienza avvolgente e ben intrecciata.

Sin dalle prime battute si intuisce come la ricostruzione del periodo classico sia uno dei motori essenziale del gioco. La possibilità in avvio di partita di scegliere un preciso scenario da vivere all’interno di precisi eventi storici, che sono ricostruiti, nelle possibilità della dinamica di un videogioco, con una certa verosimiglianza.

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Che si tratti delle Guerre Pirriche o di uno scenario meno storico, la realizzazione del mondo di gioco è profonda, anche se spesso mancano delle definizioni personali dei diversi imperi.

L’impostazione del gameplay ricorda molto quella dei più celebri Civilization di Firaxis, con un singolo omino, un centurione, che utilizzeremo come primo alfiere della nostra espansione. In breve tempo avremo la possibilità di creare coloni e creare nuove città. Questa espansione sul territorio italico si accompagnerà inevitabilmente allo scontro con alcune delle popolazioni locali, che non intendono certo arrendersi facilmente all’avanzata romana.

Certo, se in altri titoli la costruzione di città aprivi a scenari in cui si potevano produrre nuove unità o mostravano un maggior impatto sui nostri imperi, con Aggressor: Ancient Rome sembra che le città abbiano principalmente il ruolo di produttori di risorse, minimizzandone in parte l’importanza.

Ovviamente all’inizio sarà complicato gestire il nostro crescente impero, spinti  da forze risicate, ma potendo contare su una progressiva crescita la situazione si farà più interessante. A dare maggior spessore è anche l’utilizzo intelligente delle forze navali, usate sia in fase esplorativa che nei combattimenti. Esattamente come nell’esplorazione terrestre, anche via mare avremo da fronteggiare luoghi inesplorati e scontri inattesi.

Da questo aspetto si vede come ci sia l’intenzione di trasmettere il forte senso espansionista romano, che viene gestito come da tradizione dei 4X con degli scontri semplici ma funzionali alle dinamiche di gioco. All’interno di un titolo come Aggressor: Ancient Rome questo aspetto è più che funzionale, data la sua natura. Il vero cuore del titolo di Kubat Software è la sfida lanciata al giocatore nel mostrarsi un novello Cesare, mettendo a dura prova la sua capacità di fine stratega e di perfetto uomo politico.

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Tramite le famigliari funzioni di ricerca di nuove tecnologie e miglioramenti vari, il nostro impero poterà a prendere sempre più consistenza. La selezione e la tipologia di nuove scoperte ed innovazioni è interessante e bene strutturata, rendendo possibile una personalizzazione del proprio impero profonda ed in linea con quelli che erano i punti forti tipici dell’antica Roma. Kubat Software ha curato con attenzione questo aspetto, conscia del fatto che in un titolo di questa tipologia si tratta di una funzione essenziale.

Il buon lavoro eseguito da Kubat Software non ha però trovato compimento nella realizzazione del comparto grafico. Sia chiaro non ci troviamo di fronte ad un titolo Tripla A che deve mostrare una grafica mozzafiato , ma anche in titoli di questa caratura ci si aspetterebbe una maggior definizione.

Sotto questo aspetto, Agressor: Ancient Rome mostra il fianco alle critiche, presentandosi un po’ scarno e con modelli basilari e poco approfonditi. Questa visione spartana, curiosamente, consente però di creare un’interfaccia funzionale e ben definita, che consente in controllo puntuale e preciso del nostro impero.

Mettendo idealmente sulla bilancia pregi e difetti di Aggressor: Ancient Rome, il titolo di Kubat Software si presenta come un prodotto 4X di buona fattura, dimostrando nuovamente come Slitherine sia sta confermando come un punto di riferimento per gli appassionati di questa tipologia di videogiochi, grazie a varietà e cura nei dettagli di un buon 4X.