Scienziati italiani scoprono un lago su Marte

Di Salvatore Miccoli 3 Min di lettura

I segreti e i misteri dell’Universo si sono nuovamente tinti di tricolore e, dopo il ritrovamento dei barioni mancanti da parte di Fabrizio Nicastro, un gruppo di ricercatori italiani ha trovato la più importante prova della presenza di acqua liquida sul pianeta rosso, all’interno di un bacino situato a circa un chilometro e mezzo di profondità sotto i ghiacci del Polo Sud.

Ricercatori italiani hanno scoperto, grazie all’utilizzo del radar italiano MARSIS della sonda Mars Express Orbiter dell’ESA, un lago su Marte sotto la calotta polare

Il lago su Marte misura 20 chilometri di diametro ed ha una temperatura di almeno dieci gradi sottozero, ma non è ghiacciato poiché sia la pressione della calotta di ghiaccio sovrastante, sia la presenza di sali disciolti nell’acqua come magnesio, calcio e sodio, permettono all’acqua di restare liquida nonostante le basse temperature.

È già ampiamente noto che in passato sul Pianeta Rosso esisteva acqua liquida in abbondanza, come dimostrato dalle esplorazioni del rover Curiosity lungo il letto di un antico fiume ma, fino ad oggi, l’acqua rimasta su Marte, secondo gli scienziati, era relegata sottoforma di ghiaccio, in particolare ai poli del pianeta, e non vi erano prove della presenza di acqua allo stato liquido, condizione per la formazione della vita.

L’importante scoperta è stata realizzata da un team di ricercatori italiani di varie istituzioni quali Asi, Esa, Inaf, Università de La Sapienza, Università Roma Tre e del Cnr, guidati da Roberto Orosei dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Bologna.

È stato grazie all’utilizzo del radar italiano MARSIS della sonda Mars Express Orbiter dell’ESA, lanciata per studiare la parte più spessa della calotta glaciale meridionale di Marte, che è stato possibile effettuare la sensazionale scoperta.

I rilevamenti della sonda, registrati tra maggio 2012 e dicembre 2015, sono infatti del tutto simili ai valori fatti riscontrare dai bacini di acqua liquida presenti sotto le calotte di ghiaccio dell’Antartide e della Groenlandia.

lago su Marte

Ora, grazie alla scoperta annunciata dall’Agenzia Spaziale Italiana e pubblicata su Science, si apre una nuova era per lo studio della vita su Marte dato che anche sulla Terra, al Polo Sud e al Polo Nord, sono presenti molti laghi subglaciali popolati da colonie di batteri estremofili, cioè capaci di sopravvivere e riprodursi anche in condizioni estreme come quelle rilevate nel lago su Marte.

Condividi questo articolo