Detroit: Become Human, abbiamo giocato la demo!

Detroit: Become Human è sicuramente uno dei giochi più attesi dell’anno. Fra un mese, precisamente il 25 Maggio, è in programma l’uscita del titolo negli store, dopo un tempo di sviluppo durato ben quattro anni! Un lavoro mastodontico da parte di Quantic Dream, la software house di David Cage, conosciuta per giochi del calibro di Heavy Rain e Beyond: Due Anime, che, con un team di 80 persone e 3.000 pagine di sceneggiatura, vuole mettere sul piatto un titolo dai temi molto delicati: come una società come la nostra potrebbe affrontare l’avvento sul mercato di androidi capaci di essere i migliori amici dell’uomo così come di far perdere loro i posti di lavoro.

 

La demo di Detroit: Become Human ci mostra il primo capitolo, “The Hostage”

Detroit: Become Human viene definito un dramma interattivo, ovvero un’avventura dove le scelte del giocatore “scrivono” la storia. Così non suona molto innovativo, vero? Gli stessi altri giochi di Quantic Dream, così come quelli di TellTale, avevano annunciato questa promessa, ma da quel che si può provare già dalla demo, questa volta le differenze saranno davvero sostanziali, facendo ben sperare in una serie di finali piuttosto diversi l’uno dall’altro.

detroit: become human

Ma perché dico questo? Basti pensare al fatto che solo il primo capitolo, “The Hostage“, giocabile nella demo rilasciata il 24 Aprile, ha ben 6 finali diversi! Una volta finito il capitolo ci verrà fornito un diagramma che ci mostrerà il numero di intrecci possibili e quelli da noi utilizzati durante la partita (in blu) e quelli eventualmente già sbloccati in precedenti partite. Avremo inoltre, tramite l’utilizzo dei checkpoint, la possibilità di ripetere il capitolo se il finale ottenuto non fosse di nostro gradimento.

Nella demo vestiremo i panni di Connor, un androide negoziatore ai servizi del Detroit Police Department, chiamato per risolvere una situazione drammatica: una bambina è stata presa in ostaggio. Le probabilità di successo della “missione”  crescono e si abbassano in base alle scelte del giocatore, dalla sua capacità investigativa e dalla possibilità di interagire con lo scenario. Come nei precedenti titoli Quantic Dream, avremo a che fare con frequenti quick time event, non sempre particolarmente apprezzati dai giocatori, ma che in Detroit: Become Human vengono integrati con fasi in cui è necessario utilizzare i tasti e le levette analogiche per emulare i movimenti dei personaggi. Probabilmente il modo migliore per valorizzare un gioco dall’impatto estremamente cinematografico.

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Ed è proprio dalle opere cinematografiche e non solo che Detroit: Become Human sembra trarre ispirazione. Diciamocelo: tutti abbiamo pensato al mitico film Blade Runner, forse solo qualcuno ai libri di Isaac Asimov, dove in un futuro prossimo il genere umano si trova ad affrontare una realtà con androidi uguali in tutto e per tutto a noi ma soggetti a regole ferree, prima fra tutte quella di non ferire, mettere in pericolo o uccidere un essere umano. Una realtà dove molte persone perdono il lavoro perché rimpiazzate dagli stessi androidi con la conseguente crescita del malcontento.

Ma cosa potrebbe succedere se, stufi di essere rimpiazzati da modelli più recenti ed essere trattati come schiavi, gli androidi riuscissero a infrangere le regole imposte dagli umani, diventando uno specchio degli stessi uomini?

 

Il comparto grafico di Detroit: Become Human è sicuramente eccezionale, partendo dal motion capture all’avanguardia fino alla cura per i dettagli dell’ambiente e le luci. Le animazioni sono fluide e l’interazione dei personaggi con lo scenario (come il poggiare la mano su una sedia cui si passa vicino per spostarla) permette di immergersi totalmente nella storia.

Stessa cosa per il comparto audio, interamente doppiato in italiano dai professionisti del settore e dove tutto è accompagnato dalle ottime musiche.  La demo ha una breve durata, quindici o venti minuti, così da prendere confidenza con i comandi di gioco e l’ambiente, salvo poi richiedere un’ora e mezza di gioco circa per il cui completamento al 100%, se si volesse testare tutte le varie opzioni disponibili e vedere cosa cambia fra i 6 finali.