Aliens 12: Epurazione e Spettro – Recensione

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Giusto un anno fa nelle edicole italiane compariva il primo spillato di saldaPress dedicato all’Aliens Universe. Ad aprire quella fortunata pubblicazione che oggi è Aliens fu la miniserie Defiance, che ci aveva fatto scoprire nuovi aspetti della saga cinematografica a base di xenomorfi.

Il merito di questa collana è di avere saputo fornire agli appassionati un’antologia di avventure in a base di xenomorfi in grado di coprire alcuni dei punti meno trattati del mito di Aliens. SaldaPress, grazie alla collaborazione con Dark Horse Comics, ha inserito nei suoi spillati nuove miniserie o vecchie pubblicazioni poco note ma decisamente interessanti, come Apocalisse.

Aliens compie un anno e festeggia con due storie particolari dell’Aliens Universe

Il dodicesimo numero della collana Aliens non poteva che rappresentare al meglio questa spinta narrativa che contraddistingue questa pubblicazione. Nei film visti al cinema abbiamo apprezzato lo scontro letale tra umani e xenomorfi, ma l’impatto sociale di questa letale forma di vita sugli umani è sempre stata curata in modo marginale.

Grazie ad Aliens, invece, abbiamo avuto una profonda analisi di come la presenza degli xenomorfi abbia cambiato il futuro mondo dell’umanità. Ovviamente, la rodata politica corporativa dello sfruttamento di questa risorsa non può mancare, ma la si può declinare in diverse prospettive, come accade in Epurazione e Spettro, le due storie brevi di questo mese.

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Epurazione è particolarmente curiosa per via dell’utilizzo che viene fatto degli xenomorfi. In un romanzo di Aliens degli anni ’90, Nell’alveare, veniva teorizzato che i pericolosi alieni potessero rivelarsi anche una risorsa per la scienza medica.

Il racconto di Ian Edginton segue questa traccia, mostrando come la simbiosi tra i malati di un particolare morbo e la fecondazione aliena possano creare una nuova forma. Come spesso accade, da una ricerca medica fallimentare emerge una prospettiva completamente nuova, che, ovviamente, non può che far gola ai militari.

L’idea di Edginton è intrigante, basandosi su alcuni di punti fermi del ciclo di Aliens ma espandendoli in una nuova direzione. La figura di Miss Ellie, il sintetico frutto di questo esperimento,è particolarmente riuscito, grazie ad una buona caratterizzazione di tutto il comparto sociale di questa colonia scientifica.

I disegni di Phil Ester sono decisamente moderni, con un taglio più ‘spigoloso’ rispetto a quelli di altre storie lette in Aliens. Nonostante questo aspetto che solitamente non mi fa impazzire, Ester riesce a creare un buon equilibrio tra le espressioni dei personaggi e la costruzione emotiva dell’ambientazione immaginata da Edginton.

Chris Chalenor, che si occupa dei colori, ha il merito di usare gamma cromatica vivida ed intensa, sfruttando al meglio le zone d’ombra, con cui riesce a dar ancora più spessore ai colpi di scena o enfatizzare le scene più dinamiche.

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Se Epurazione rappresenta lo sfruttamento senza limiti delle particolarità degli xenomorfi, con Spettro si indaga sull’impatto che gli alieni posso avere sulle comunità umane.

Jay Stephen immagina come un gruppo di ragazzini possa confrontarsi con un alieno, credendolo una sorta di mito, quasi una leggenda che diventa una prova di coraggio per il nuovo arrivato in una compagnia di adolescenti.

La costruzione della storia, seppur piuttosto prevedibile in alcuni aspetti, è comunque ben scandita grazie ad una buona resa della dinamica sociale del gruppetto di ragazzi, che viene raccontato con una certa naturalezza, facendo risaltare i tipici comportamenti da sbruffoncelli degli adolescenti.

Ma trattandosi di una storia di Aliens, il pericolo non può certo mancare. La presenza di uno xenomorfo viene gestita al meglio, mostrandolo sotto una nuova luce, anche se non proprio conforme all’immaginario degli alieni che abbiamo. Ma può anche dipendere dal fatto che per la prima volta vediamo uno xenomorfo ‘vecchio’, dato che solitamente gli aliens che incontriamo tendono a fare rapidamente una brutta fine.

Anche nel comparto grafico si vede una certa libertà interpretativa nel ritrarre l’alieno, che pur avendo un aspetto familiare, non nasconde una visione personale di Eduardo Risso. Lo stile dinamico del disegnatore si presta bene per questa storia, a cui Chalenor offre nuovamente il proprio talento con i colori.

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Questa liberà concessa agli autori serve per contribuire a dare maggior sostegno all’intero corpo narrativo dell’Aliens Universe, andando a colmare quelle piccole lacune che, inevitabilmente, rimanevano all’interno del canone cinematografico di Aliens.

Come consuetudine, saldaPress non lesina sugli extra, che comprendono un’interessante cronologia degli eventi essenziali del mito degli xenomorfi.

Dopo un anno di pubblicazioni, quindi, come potremmo definire questi spillati? Personalmente li considero un ottimo modo di espandere l’Aliens Universe. Alcune storie sono sicuramente più ispirate di altre (Apocalisse e Dead Orbit sono le mie preferite), ma il livello di quanto pubblicato è sempre buono, considerando anche la storicità di alcuni dei racconti proposti, rendendo questa collana un punto essenziale per una collezione di fumetti di Aliens.

E ora, dritti verso un altro albo, in arrivo il 24 aprile , e la cui copertina lascia intendere come ci attendano delle avventure piuttosto intense!