Star Wars: come nasce l’Alleanza Ribelle?

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Un’analisi sulla nascita dell’Alleanza Ribelle, uno dei simboli del mito di Star Wars

Quando inizia la Ribellione, in Star Wars? E, soprattutto, chi è stato il primo ribelle?

Queste sono domande che personalmente mi porto dietro addirittura dai tempi dell’universo espanso.

Ora il nuovo canone, che sta mettendo ordine nei territori letterari della galassia lontana lontana, forse ci offre una risposta e lo fa tra le righe di alcune delle sue storie collaterali.

Attenzione però a considerarle tali. Come infatti, specificato più volte da Lucasfilm, tutto ciò che non è pellicola, fa parte di un immenso affresco che si incastra e completa tutto l’intento narrativo. Non c’è nulla di meno importate di altro, tutto sta insieme e tiene su il contesto, quasi fossero pietre che tengono su un arco costruito nei tempi andati.

La Ribellione, come la conosciamo a partire da Rogue One in poi, è un movimento organizzato, sotto la guida di Mon Mothma, dal senatore Bail Organa e, precedentemente anche dall’ex padawan Ashoka Tano.

Molte sono le sfaccettature e le storie che ritraggono questi avvenimenti, tra libri, (per esempio lo stesso Ashoka), fumetti (la fortunata serie Kanan – l’ultimo padawan) e la serie animata Star Wars Rebels.

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Ashoka Tano e Kanan Jarrus, in Star Wars Rebels

La ribellione in sé, quella originale non era altro che un precursore dell’Alleanza Ribelle

In tutta sostanza, i ribelli erano costituiti in cellule, che nella maggior parte dei casi non sapevano nemmeno dell’esistenza l’una delle altre.

Fra queste abbiamo l’equipaggio del Fantasma (si proprio quello che tutti abbiamo visto combattere sopra i cieli di Scarif in Rogue One), ma anche il movimento di liberazione di Ryloth, il cui leader è stato Cham Syndulla.

La storia del tentativo di liberare definitivamente Ryloth e la sua popolazione dal giogo dell’Impero con il tentativo di assassinare l’Imperatore tramite un piano ben meditato è narrato ne I Signori dei Sith. L’azione ribelle a seguito di errori di pianificazione fallisce e il movimento ribelle Rylothiano è spazzato via restaurando il controllo ed il potere imperiale.

Ma siamo già troppo avanti.

Qual è stato il germe della ribellione?

Una risposta mi pare di averla trovata in Catalyst, romanzo canon di Star Wars che funge a preludio a Rogue One, dove si vede lo scienziato Galen Erso alle prese con la ricerca sui cristalli Kyber, manovrato con astuzia dal tenente Krennik.

Il libro, tuttora inedito in Italia, ma che consiglio di leggere se avete una dimestichezza con la lingua inglese, offre parecchi spunti di riflessione (me ne viene in mente uno sul ruolo della Forza ma ne parleremo in un altro frangente).

Tornando al nostro tema principale, conosciamo Has Obitt, pilota e contrabbandiere, figura chiave in certi punti per gli Erso e libero battitore, anche se definito “marionetta” da Krennik.

Troviamo anche Saw Guerrera, all’inizio della sua carriera ribelle, insieme ad altri soggetti che ruotano attorno ad essi. Si capisce tra le righe che, a seguito della riorganizzazione della Repubblica nell’Impero galattico, gruppi non connessi tra di loro si formano attraverso la galassia per combattere in nome della libertà.

I piani della Morte Nera, passati di mano in mano dai Separatisti a Lord Sidious, servono proprio a questo compito, tenere sotto scacco le popolazioni in un clima di perenne terrore. Luceno, autore del libro, ci fa intravedere come però questa ribellione, o per meglio dire “feccia ribelle” con il famoso gergo imperiale, emerga direttamente dalle lotte separatiste.

Quindi, tutti questi soggetti, serviti ai Separatisti durante le guerre dei cloni per minare le azioni militari dell’esercito della Repubblica, a creare diversivi e a colpire, con azioni terroristiche i civili, si mescolano, le loro vite si evolvono, si intrecciano, fino a formare il seme della ribellione.

Ci vorranno all’incirca dieci anni perché queste cellule indipendenti confluiscano con un azione comune contro l’Impero.

La Ribellione in Catalyst ci viene presentata come la figlia dell’azione separatista contro la Repubblica

In un modo crudo e diretto possiamo dire che i primi ribelli nient’altro erano se non dei terroristi, dei sovversivi che volevano minare l’ordine precostituito, fosse che quello della Repubblica oppure dell’Impero.

Per questo basti pensare anche a Cassian Andor, eroe della battaglia di Scarif, ed autore assieme a Jyn Erso, del furto dei piani della Morte Nera, che in passato aveva combattuto proprio tra le file dei Separatisti, per poi militare per un breve periodo tra le file dell’Impero (fonte: Rogue One visual book).

La realtà patinata della Ribellione presentataci in Episodio IV è ben altro. Si capisce proprio in questo frangente l’accezione utilizzata spesso dagli stormtooper di “feccia ribelle” (rebel scum in inglese). I ribelli, infatti, erano soggetti spietati, che dovevano raggiungere a tutti i costi il proprio obiettivo, mettendo a repentaglio vite umane.

Sapevano bene di essere considerati terroristi, e per questo Saw Guerrera si definisce “un patriota e la resistenza non è terrorismo”. Devo essere sincero che la linea di confine, per azioni e fatti spesso è stata varcata, gli intenti possono essere buoni quanto si vuole ma la morale e l’etica devono andare di pari passo.

La ribellione si muoveva in un machiavellico contesto che rispondeva al celebre assioma del fine che giustifica i mezzi, ma dopotutto gli eventi dell’intero universo nato dalla mente di George Lucas sono riconducibili alle riflessioni e agli atti politici del “Principe” di Machiavelli.

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Cassian Andor, uno degli eroi di Star Wars : Rogue One

Un altro germe di ribellione in Star Wars può essere rinvenuto anche nella creazione della resistenza da parte dei Jedi nei mondi tenuti sotto scacco dai Separatisti a seguito di un piano proposto da Anakin Skywalker.

Si può concludere, infine che dall’inizio della Guerra dei Cloni alla battaglia di Endor, la galassia era completamente in fermento.

Sarebbero da cercare in modo più approfondito le ragioni geopolitiche e sociologiche dei questo disagio, probabilmente dovuto anche ad una burocrazia complessa, territori troppo ampi da governare, dilagante corruzione nel sistema politico, nonché una fragilità economica della Repubblica ad appannaggio di imprese asservite al sistema (questo appare chiaro nel romanzo non canonico Darth Plagueis, ma il tessuto socio-politico, anche se la storia è fuori dal canone,è pressoché identico).

Tutto ciò colpisce sicuramente le fasce più deboli delle popolazioni, prime foriere del disagio, ricordando che si tratta di miliardi di esseri viventi che popolano la galassia.

Non da ultimo un’altra causa è da ricercare proprio nella prima frase del crawl di apertura di Star Wars Episodio I, dove si dice che gravi rivolte sono avvenute a causa della tassazione delle rotte commerciali. Quindi un contesto socioeconomico fragile e potenzialmente esplosivo, che a causa di un preciso disegno di Shev Palpatine, mette in moto una guerra che, ad episodi, interessa la galassia per oltre trent’anni, coinvolgendo ogni luogo, ed ogni persona, anche nei mondi più remoti.

C’è infine, l’altra faccia della medaglia, ovvero Lord Sidious che utilizza i Separatisti, capeggiati dal suo apprendista Conte Dooku, per far scoppiare la guerra.

Separatisti che saranno, come visto, uno dei semi della Ribellione, la quale, una volta costituita ed organizzata dopo molti anni dalla sua nascita, guidata da Luke, Han e Leia decreterà la fine dell’Imperatore.

La ruota gira, e tutto asserve la Forza…