I vescovo di Noto furioso contro l’app di Niantic: “Pokémon GO crea dipendenza a un sistema totalitaristico che è pari a quello nazista”.
Fa ancora parlare di sé Antonio Staglianò, il vescovo di Noto (provincia di Siracusa), che continua la sua campagna contro Pokemon GO, la famosa applicazione sviluppata da Niantic e Nintendo.
Il vescovo ha dichiarato di voler intraprendere le vie legali contro la software house, definendo il gioco diabolico e paragonandolo più volte al nazismo.
Ho chiesto a due miei amici avvocati, Corrado Valvo del foro di Siracusa e Marcello Bombardiere del foro di Crotone, di pensare la fattispecie della denuncia. C’è in campo la sicurezza sociale degli uomini e delle donne della terra da preservare. I giovani devono andare in giro per il mondo a portare la parola di Cristo e a trasmettere valori positivi.
Pokémon GO crea dipendenza a un sistema totalitaristico che è pari a quello nazista. I Pokémon danno origine a una realtà parallela, in cui i ragazzi si divertono a catturare in giro per le città i mostri tascabili secondo una regia totalitaria e dove manca la partecipazione attiva e cosciente. Bisogna avere il coraggio di servirsi del proprio intelletto e non essere telecomandati, bisogna far uscire l’uomo da una condizione di minorità di cui egli stesso è responsabile. Ecco perché combatto quest’app che sta alienando migliaia e migliaia di ragazzi.
Staglianò si era già fatto notare tempo fa dai media, dopo che ebbe intonato Noemi e Mengoni durante un’omelia.
Cosa ne pensate? Vi sentite dei giovani nazisti indemoniati? Fatecelo sapere con un commento qua sotto! (Ma non esagerate…)