The Cat Lady – Recensione

Questa è la seconda recensione che scrivo e, “casualmente”, parla di un altro Indie Horror.
Nella prima ho trattato The Coma, un titolo coreano che non mi ha entusiasmato particolarmente ma potrebbe essere utilizzato come buona base di partenza per un gioco che potrebbe soddisfare moltissimi gamers.

The Cat Lady, al contrario, non ha bisogno di sviluppi successivi: è meraviglioso così com’è.

Primo impatto

Quando ho lanciato The Cat Lady mi sono quasi pentito di aver speso i miei soldi: risoluzione a 800×600 e un’interfaccia talmente basilare che, quasi quasi, The Coma poteva sembrare un capolavoro di programmazione.

Il gioco

Appena la partita è cominciata mi sono immediatamente ricreduto. Mi sono accorto di avere a che fare con una piccola (ed economica) opera d’arte. Questo titolo vanta una storia bellissima, cruda, violenta e, allo stesso tempo, delicata ed introspettiva.
La protagonista è una ragazza di nome Susan Ashworth, affetta da una grave forma di depressione che la porterà al suicidio e la sua avventura la spingerà nel regno dei morti, dove le verrà data una seconda possibilità a patto che liberi il mondo dai cosiddetti “parassiti”.
Non vi spoilererò la storia, chiaramente, lascerò a voi l’arduo compito di scoprire il susseguirsi di colpi di scena che questo titolo avrà da offrirvi.

L’ambientazione è bellissima e coinvolge il giocatore in ogni fase dell’avventura. Nonostante sia un gioco pesantemente (e volutamente) pixelato, riuscirete a vivere il mondo circostante come se fosse in FullHD. La “parte horror” del gioco è decisamente curata e ben sviluppata, mai banale nonostante non vi faccia saltare dalla sedia. Per quanto riguarda i puzzle, quest’ultimi sono intuitivi e si rendono più complicati con il salire del livello, come è giusto che sia. I comandi sono basilari, niente di più che WASD o, per i nabbi, le freccette!

La colonna sonora

La colonna sonora merita un paragrafo a parte in The Cat Lady. Da amante della bella musica devo dire che è semplicemente meravigliosa. Riesce sempre ad essere a tema ed a coinvolgere il giocatore nell’avventura, ti inganna, ti illude… ti emoziona. Sì, perchè la storia è di per sé toccante, la musica però dà quel tocco di malinconia quando serve o di eccitazione nelle scene movimentate. A volte è rock, altre è metal ed altre ancora è classica.
Semplicemente è un’opera d’arte.

Conclusione

The Cat Lady entra di diritto nella mia personalissima classifica dei migliori giochi d’avventura mai giocati e, spero,  anche nella vostra!

Il gioco lo potete trovare qui!