Voyager: un viaggio lungo quarant’anni

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Le due sonde Voyager in questi giorni festeggiano i quarant’anni di onorata carriera!

In questi giorni si festeggiano i quarant’anni di uno dei viaggi più incredibili cui l’uomo abbia mai preso parte. Se state pensando ai festeggiamenti per Star Wars, amici nerd, siete fuori strada, anche se lo spazio è parte integrante di questa meravigliosa avventura. Il 20 agosto del 1977 iniziava il viaggio di uno dei simboli dell’esplorazione spaziale: Voyager-2.

La sonda venne lanciata da Cape Canaveral in tandem con la sua gemella Voyager-1. Per l’epoca, l’impegno per una simile missione di esplorazione a lungo termine, senza equipaggio, era mostruoso; la sonda (inizialmente nota come Mariner Jupiter/Saturn) era stata creata per esplorare il sistema solare esterno, ed è ad oggi il nostro miglior strumento di conoscenza del sistema solare.

Il progetto che diede vita a questo programma era il seguito ideale dell’esplorazione del sistema solare interno svolto dalle sonde Pioneer (anni ’60). Con la scoperta dell’effetto fionda, si decise di spingere la nostra curiosità là dove nessuna sonda era mai giunta prima! Da questa idea nacque il programma Voyager (inizialmente “Mariner/Jupiter 1977“).

 

Voyager-2 ad oggi è la sonda che ha fornito il maggior numero di dati sullo spazio. Dopo aver raggiunto il suo primo obiettivo (Giove), la sonda ha continuato il suo viaggio incontrando gli altri giganti del nostro sistema solare (Saturno, Urano e Nettuno). Al momento, Voyager 2 si sta dirigendo verso lo spazio esterno, le comunicazioni radio tra la sonda e il centro di controllo impiegano sedici ore. La distanza percorsa (aggiornata in tempo reale sulla pagina ufficiale dello stato delle sonde) è di 17,2 miliardi di chilometri, e entro il 2023 Voyager-2 diventerà il secondo manufatto più lontano dalla Terra, battendo la sonda Pioneer-10 (disattivata da anni), lasciando il primato solo alla sua gemella Voyager-1.

L’attuale esplorazione delle due Voyager non ha ancora molta vita, sfortunatamente. I generatori che alimentano i dispositivi sono afflitti da un costante declino, che costringe il controllo missione a spegnere alternativamente alcuni dei dispositivi di analisi delle sonde, ma si prevere che prima del 2030 entrambre le sonde dovranno venire disattivate totalmente.

Parte del fascino della Voyager-2 è il celebre Golden Disk, o disco dorato. In quegli anni era ancora molto forte la speranza di trovare nuove forme di vita nello spazio profondo, e due dei promotori del SETI, Cal Sagan e Frank Drake, ebbero l’idea di creare una sorta di messaggio da inserire in entrambe le sonde Voyager.

voyager 2 disco d'oro

Utilizzando come supporto un disco in rame, placcato d’oro (da cui il nome), di circa 30 cm, vennero incise delle indicazioni grafiche atte a riprodurre le informazioni contenuti nel disco. Il Golden Disk è il primo esempio di multimedialità, pur usando una base analogica; gli alieni che riuscissero a trovare il Golden Disk, infatti, verrebbero salutati dall’allora presidente americano Carter, imparerebbero i saluti di quasi tutte le lingue del nostro pianeta, che conoscerebbero grazie alle circa 115 immagini e ai 90 minuti di musica e suoni della Terra. Il Golden Disk è, in pratica, la versione migliorata della celebre placca dorata inserita sulle sonde della precedente generazione, le Pioneer.

In questi ultimi anni, l’influenza avuta dal Golden Disk ha portato uno dei suoi creatori, John Lomberg, a creare l’iniziativa ONE EART MESSAGE. Alla base di questo progetto c’è la sonda New Horizons, in procinto di lasciare il nostro sistema solare. L’idea di Lomberg è di inviare alla sonda un messaggio digitale, finché ancora nel raggio utile di trasmissione, in modo che rimanga nella memoria della sonda anche dopo il suo spegnimento, nella speranza un giorno venga letto da qualche civiltà aliena. Lo stesso Lomberg spiega così il suo intento

“Sono 40 anni che siamo ispirati dal Golden Disk e dalla sua funzione. Ma ora serve dare la possibilità ad una nuova generazione di inviare la propria immagine nello spazio; la possibilità di immaginare e realizzare un simile progetto può unire e emozionare le persone come poche altre cose, ha un’accezione positiva sul futuro dell’umanità nell’universo. E il nostro mondo non ha mai vauto così bisogno di questo”

Visto che la NASA non si è ancora espressa a riguardo, sulla scia dell’emozione dei quarant’anni di Voyager-2 , Lomberg lancia su Kickstarter un crowdfunding per un mese, in modo da sensibilizzare e raccogliere fondi, promettendo ai finanziatori più generosi (dai 2500 $ in su) una replica del Golden Record!

È innegabile che il fascino della missione Voyager sia una delle molle che più hanno stuzzicato la fantasia e la curiosità degli appassionati. Uno dei simboli della fantascienza, Star Trek, omaggiò la temerarietà e lo spirito del progetto immaginando che una sonda Voyager raggiungesse le profondità dello spazio ed entrasse in contatto con nuove forme di vita. Ribattezzata V’Ger, la sonda venne rimandata a casa, con tutta la sua conoscenza, come ben sa chi ha visto il primo film al cinema di Star Trek, uscito nel 1979, due anni dopo il lancio della missione Voyager.

voyager v'ger star trek

Chi sa, magari un giorno le due Voyager entreranno davvero in contatto con qualcuno là nelle profondità dello spazio…