Ci sono molti film horror che promettono di essere “il più spaventoso di sempre”, ma secondo una ricerca scientifica solo uno merita davvero quel titolo. Si tratta di Sinister, il film del 2012 diretto da Scott Derrickson e scritto insieme a C. Robert Cargill, con protagonista Ethan Hawke. Non è solo una questione di opinioni: la sua fama di pellicola terrificante è supportata da dati biometrici concreti.
La trama inquietante di Sinister
La storia segue Ellison Oswalt, un autore di cronaca nera in crisi creativa che decide di trasferirsi con la famiglia in una casa dove, anni prima, si è consumato un brutale omicidio. Naturalmente, dimentica di menzionare questo piccolo dettaglio alla moglie e ai figli.
Durante il trasloco, Oswalt trova in soffitta una scatola con vecchie pellicole Super 8. All’inizio sembrano innocenti filmati domestici, ma presto si rivelano vere e proprie registrazioni di omicidi, ciascuno messo in scena con modalità sempre più disturbanti.
Da quel momento, il film sprofonda in una spirale di tensione crescente: Ellison cerca di capire chi ci sia dietro quei filmati e scopre un’entità soprannaturale che si nutre delle immagini e delle paure umane. Già la scena iniziale – la famigerata sequenza della famiglia impiccata – basta per instaurare un senso di terrore costante. Curiosamente, quella scena è stata talmente realistica che uno stuntman rischiò davvero di farsi male durante le riprese.
I dati scientifici che incoronano Sinister
Il riconoscimento di Sinister come film più spaventoso arriva dal Science of Scare Project, un esperimento condotto nel Regno Unito da broadbandchoices. Cinquanta persone hanno guardato oltre cento ore di film horror mentre i ricercatori ne monitoravano il battito cardiaco.
Il risultato? Sinister ha fatto registrare un aumento medio della frequenza cardiaca da 65 a 86 battiti al minuto, più di qualunque altro titolo testato. Un vero record del terrore.
Tuttavia, non tutti condividono la stessa reazione. Chi ha un’elevata soglia di paura potrebbe trovare il film più inquietante che spaventoso. Alcuni spettatori, infatti, raccontano di averlo trovato angosciante ma non tale da far perdere il sonno.
Un horror che divide gli spettatori
Anche chi ama l’horror spesso riconosce a Sinister un merito preciso: quello di saper costruire un’atmosfera di paura lenta e costante, più che puntare sui jumpscare. Il contrasto tra le pellicole casalinghe e il terrore che nascondono crea un effetto disturbante e realistico.
Personalmente, molti spettatori ricordano di non aver tremato davanti a Sinister quanto davanti ad altri film come Pet Sematary, che ha segnato intere generazioni di adolescenti. Ma resta il fatto che, dal punto di vista scientifico, Sinister si conferma una delle esperienze più ansiogene mai portate sullo schermo.

