Mar 8 Ottobre, 2024

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Scream, quando a far paura è la noia! – Recensione

Scream, la creatura di Wes Craven, diventa un’imbarazzante serie adolescenziale in cui il vero eroe è il killer

Su Netflix l’altro giorno mi sono imbattuto in un serial che mi ha fatto tornare indietro nel tempo, quando i film horror erano in grado di spaventare in modo serio giocando pesantemente sull’impatto emotivo. Certo, quando a creare simili incubi era un certo Wes Craven il giochino sembrava semplice, ma saper spaventare realmente sfruttando un sapiente mix di scena, musica e catena degli eventi non è cosa da poco. Insomma, vedere comparire nel catalogo di Netflix un nome storico come Scream mi ha subito fatto accomodare sul divano e lanciarmi alla visione. Dopo aver ovviamente chiuso tutte le porte, alla faccia del caldo estivo.

E ho patito il caldo praticamente per niente. Il nome di Scream è stato usato per creare una sorta di effetto nostalgia, forse sperando di far riaffiorare nello spettatore un ricordo di quell’ansia provata all’epoca dell’uscita del film, un costruzione della tensione che nelle due stagioni di questo serial è talmente inesistente da esser quasi divertente, ti viene da tifare per l’assassino perfino!

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Il gruppetto di adolescenti in tempesta ormonale protagonista di Scream

La versione serial di Scream si traforma più in un teen drama che non in una serie dell’horror. Dell’originale di Wes Craven manca tutto il cuore, sono totalmente assenti i tratti inconfondibili che hanno segnato la cultura cinematografica degli anni ’90 in modo unico. La celebre maschera, per motivi di diritti, non si è potuta usare, dovendo quindi stravolgere completamente il fascino del killer, inventando una storia delle origini che man manco che gli episodi avanzano diventa sempre più traballante e ingarbugliata, al limite del ridicolo.

Nemmeno la città è più la stessa, lasciamo Woodsboro in favore di una Lakewood che sembra la brutta copia della cittadina della pellicola originale. I protagonisti sono un gruppetto di liceali che vengono messi al centro di una mattanza senza eguali, che sembra riemergere dal passato della cittadina, una vendetta che dovrebbe idealmente rimediare a dei torti subiti in precedenza.

All’inizio è anche interessante vedere come l’utilizzo del mondo social, la condivisione sfrenata ed il cyber-bullismo siano utilizzati come elemento scatenante, peccato che rapidamente anche questo aspetto diventi talmente sfruttato con in modo scontato e poco ‘furbo’ da esser quasi un peso per la storia.

Scream ha anche una o due punte interessanti, quando si ricorda che dovrebbe un serial che fa del terrore e dell’ansia la sua anima. Utilizzando in certi momenti la colonna sonora in modo scaltro, accompagnandola con delle scelte di inquadrature particolarmente ispirate si realizza quasi un tono narrativo da horror, che resta sullo schermo per qualche istante prima di venire brutalmente accantonato. Presto o tardi,  subentrano dinamiche e side stories al punto che mi aspettavo il passaggio di Dawson Leary con tutto il cast di Dawson’s Creek; il mix di horror e tempeste ormonali adolescenziali non è facile, e la conseguenza è che il ritmo del serial è spesso spezzato nel momento sbagliato da situazioni paradossali anche per dei giovani scriteriati.

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Il vero eroe di Scream, la cui violenza è più che giustificata!

Visto solo emotivamente, Scream non sarebbe nemmeno così male, solo che quando arriva il momento di chiudere le fila del discorso ci si rende conto che la trama ha talmente tante forzature, qualche imprecisione grossolana e una serie di domande fondamentali senza risposte che tutto il castello crolla. Il lavoro dei killer è così semplice perché Lakewood è popolato da una serie di aspiranti suicidi da non crederci, gente che sa che non dovrebbe fare qualcosa ma alla fine… aspetta che vado a vedere se c’è l’assassino.

Rifacendosi allo Scream cinematografico, anche nel serial compaiono le ‘regole dei film‘, uno dei punti più iconici della saga di Craven. Nella serie spetta al personaggio di Noah Foster ricostruire queste leggi dell’horror, almeno nei primi episodi della prima stagione, un intento meritevole ed anche ben realizzato che si perde, come il resto, in modo rapido.

http://https://youtu.be/uTpNrcy30_k

Scream, nonostante abbia avuto anche un apporto di Wes Craven, non riesce a ricreare il fascino e il forte impatto emotivo che le pellicole avevano suscitato nel pubblico. Sarà il cambio di media su cui viene presentato o la voglia di sedurre un pubblico nella curva bassa del teen, ma Scream è un’occasione persa che arriva su Netflix giusto in tempo per compensare la carenza di titoli più interessanti nel periodo estivo. Fortunatamente a giorni torna Rick & Morty, e ci sono altri serial che meriterebbero una seconda visione, come Daredevil in attesa dell’arrivo di The Defenders!

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