Avviso per i fan di vecchia data: il Magneto cattivo, incazzato e distruttivo non c’è più. O almeno, non del tutto.
Nel nuovo X-Men #17 appena pubblicato negli USA, la Casa delle Idee decide di cambiare (di nuovo) uno dei personaggi più sfaccettati tra i mutanti Marvel. Ma stavolta non è una questione di costume, alleanze o resurrezioni krakoane: è una profonda rivoluzione interiore.
Da dittatore della causa mutante a pensatore zen (più o meno)
Nella nuova saga From the Ashes, Magneto è tornato in campo in modo piuttosto inaspettato. Grazie a un farmaco misterioso, recupera temporaneamente i suoi poteri e si lancia in uno scontro titanico contro una specie di kaiju mutante mandato dai villain 3K per sbriciolare la base degli X-Men, un attacco che era iniziato già nel numero 16 della serie X-Men quando a essere preso di mira era stato Ciclope.
Il mostro gli chiede che fine abbia fatto il vecchio Magneto, quello che faceva tremare il pianeta solo con una smorfia del viso. E la risposta di Erik è una di quelle frasi da poster motivazionale per supervillain pentiti: “Bere sangue ti fa solo stare male.”
Tradotto per noi comuni mortali: Magneto ha capito che la violenza per la violenza non porta a nulla. Sia chiaro, non è diventato un pacifista, ma adesso usa la violenza come uno strumento, non come uno sfogo.
Erik ha preso coscienza che tante delle sue scellerate azioni passate, da villaggi rasi al suolo a sottomarini nucleari affondati, erano, parole sue, dei “capricci”. Ecco, il Magneto adulto ha realizzato che fare i capricci con superpoteri può non essere la via migliore verso l’ottenimento dell’uguaglianza mutante.
Un soft reboot in vista del debutto nel MCU?
Questo sviluppo non è solo un’evoluzione personale: potrebbe essere il seme per un futuro cambio di rotta totale.
A quanto pare lo scrittore Jed MacKay sta seminando indizi ovunque e l’impressione è che si stia preparando il terreno per un Magneto che torna a fare il cattivo, ma in una versione molto più calcolata e spietata. Sembra quasi che sia in atto il classico soft reboot in perfetto stile Marvel, giusto in tempo per il debutto degli X-Men nel MCU. Coincidenze? Io non credo (cit).
L’idea è semplice: Magneto ha capito che uccidere tutti i nemici degli X-Men non ha mai portato pace ai mutanti. Ma ora che ha perso quasi tutto e ha visto il genocidio di Orchis e la caduta di Krakoa, potrebbe essere pronto a entrare di nuovo in guerra, ma in maniera diversa: meno irruenta, più fredda, più intelligente.
Magneto e la terza via della violenza
Sebbene sia da sempre “legato” al Professor X, Magneto non è più l’alleato stabile degli X-Men, ma nemmeno un supervillain da manuale. È un personaggio in bilico, come solo i migliori riescono a essere: tragico, lucido, paladino oscuro incazzato al punto giusto, ma troppo intelligente per ripetere gli errori del passato. E forse, proprio per questo, più pericoloso che mai.
Ci troviamo di fronte a un Magneto che non combatte più per la vendetta, ma per una visione più ampia. E quando un’idea è più forte della rabbia… beh, quel Magneto è quello da tenere d’occhio.