Ven 26 Luglio, 2024

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Luca Guadagnino in trattative per dirigere il film de Il Signore delle Mosche

L’acclamato regista di Chiamami col tuo nome, Luca Guadagnino, è in trattative per dirigere l’adattamento cinematografico del romanzo Il signore delle mosche, successo d’esordio dello scrittore inglese William Golding. Sembra quindi che il progetto della Warner Bros. di portare sul grande schermo l’adattamento cinematografico di questo romanzo, stia muovendo i suoi primi passi!

Luca Guadagnino potrebbe essere il regista dell’adattamento cinematografico de Il signore delle mosche di William Golding

La notizia non è ancora stata confermata, ma sembra che Guadagnino, ormai un nome importante a livello internazionale, sia stato contattato per la regia del film, e insieme a Marco Morabito e alla Known Universe si dovrebbe occupare anche della produzione dello stesso.

Si tratta delle prime informazioni sul nuovo film de Il signore delle mosche, progetto che si era in realtà arenato da quando la Warner Bros. aveva acquistato i diritti del romanzo nel 2017. Ora non ci aspetta che attendere ulteriori sviluppi!

Il signore delle mosche, edito nel 1954 e scritto da William Golding, nobel per la letteratura nell’83, è ambientato durante una non meglio precisata guerra nucleare e racconta le vicende di un gruppo di giovani ragazzi che si ritrovano naufraghi su un’isola deserta in una remota regione dell’Oceano Pacifico. I giovani sopravvissuti tentano di ricreare una propria forma di governo per organizzare la vita sull’isola, senza nessuna mediazione con il mondo adulto. La situazione, dapprima idilliaca, precipita molto presto, mostrando lati e comportamenti dei ragazzi del tutto atipici e spesso irrazionali.

Le emozioni, in questo romanzo, ci sono tutte. Poi ci sono coraggio, dolore e piacere. La protagonista è l’ombra. L’ombra da cui ognuno di noi cerca di fuggire, ma che poi ci prende. Ma cosa fare quando la tua parte nascosta finisce dentro il corpo della persona che ami? Forse, non resta che mollare le cime dal pontile e salpare verso la follia. E qual è la follia? Quella di ritrovarsi all’Inferno senza aver peccato? Oppure affidarsi a un sistema non strutturato per la presa in cura, che si affida alla tecnica, che non approfondisce e non si pone troppe domande? In questo romanzo il tempo sembra scandire la vita, ma il tempo qui non c’è. La vita ha un sapore magico e nella vita c’è qualcosa di più forte di tutte le emozioni e di tutti i sistemi, un amore, qualcosa che va contro la morte. Qualcosa che non muore.

Fonte: Variety

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