Sab 27 Luglio, 2024

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La trappola di G.B. Thistle – Recensione

La trappola rappresenta il romanzo d’esordio del giovanissimo autore italiano, classe 1981, G.B. Thistle.

Pubblicato nel 2018 dalla casa editrice StreetLib, il romanzo si presenta come il primo capitolo di una trilogia dalle sfumature noir, condito con humor e contestualizzato in un mondo cinico e corrotto, nel quale fa capolino una protagonista che vuole lasciare il segno.

Da ammirare la scelta di Thistle di creare un personaggio femminile, Beatrix Ives-Pope, che sarà il punto cardine vivente anche delle avventure che lo scrittore ci proporrà nei capitoli seguenti; una protagonista che si discosta dai soliti canoni della femme fatale buona solo ad affascinare.

La Trappola, il promettente esordio di G.B. Thistle

Partiamo subito da una breve sinossi dell’opera alla quale seguiranno le mie considerazioni e opinioni personali.

Beatrix Ives-Pope e la sua singolare banda di artisti della truffa, vengono messi di fronte alla scelta di cedere o meno al ricatto del corrotto detective Jensen che vuole proporgli un vero e proprio “colpo grosso”.

Nel bel mezzo di un colpo milionario non c’è spazio per gli imprevisti e tanto meno per le complicazioni di natura giudiziaria.

Eppure, a volte, succede che ad avere il coltello dalla parte del manico sia proprio un detective burbero e spietato, e che si debba trovare il modo di sopravvivere, scendendo a compromessi obbligati che non fanno felice nessuno, ma rappresentano l’unica chance per restare liberi.

Beatrix e i suoi compagni non si tireranno indietro e, sfruttando ingegnosi espedienti, giocheranno la partita fino ad arrivare al fatidico scacco matto, senza mai perdere il buonumore.

Il personaggio fulcro della trilogia è Beatrix Ives-Pope, che l’autore ci permette di inquadrare non come una donna qualunque, bensì come una geniale mente criminale con delle buone doti intellettive e una valanga di furbizia dalla sua parte.

Tutte capacità acquisite nel tempo. Perché nonostante si percepisca fin dalle prime pagine che Beatrix abbia un carattere tale che le permette di essere il capo di una banda di artisti della truffa, al tempo stesso si può notare una sorta di esitazione, più nei suoi modi che nelle sue azioni.

Thistle coniuga ironia, azione ed inganno in modo intrigante

Tentennamenti che l’autore mette inizialmente in mostra in dialoghi in cui si respira tensione senza trascurare i successivi e dovuti approfondimenti, per darci modo di arricchire quello che è l’identikit di questa donna e di tutte le sue sfaccettature.

Ci troviamo quindi di fronte a un personaggio forte, che ha sviluppato una certa dose di sicurezza e padronanza nei rapporti umani per via del suo passato tormentato e delle esperienze nel campo della truffa, ma che al tempo stesso si presenta fragile, timida e dall’ aspetto insicuro e impacciato.

“Ad un occhio qualsiasi quella donna, forse sui trentacinque, dalla bellezza sobria e pulita e dall’aspetto insicuro e impacciato, non sarebbe mai sembrata una minaccia.”

Ideatrice delle truffe e direttrice delle danze, Beatrix, darà del filo da torcere al suo antagonista, il detective Jensen, colui che vuole fregarla, che vuole intrappolarla per un suo tornaconto.

Jensen è un uomo burbero, spietato, cinico, corrotto, con un passato alle spalle che ha segnato per sempre il suo modo di essere e di rapportarsi con la società. Un uomo che ha smesso di credere nell’ autorità che rappresenta.

Non c’è quindi da meravigliarsi se, un personaggio con questo identikit, risulti sboccato nel suo modo di esprimersi e deciso a presentare un ricatto magistralmente orchestrato alla banda di furfanti.

Il cinismo di Jensen è palese fin dalle prime righe, è un uomo che di certo non agisce se non è sicuro di ricevere un qualche tipo di tornaconto.

La banda di mirabolanti truffatori è composta da personaggi con peculiarità uniche.

Patrick Bateman, anche conosciuto come “il pazzo” per via della sua tendenza a lasciarsi andare in facili scatti d’ira, Harry Mayfield un uomo anziano, saggio, che al contrario di Patrick è in gradi di mantenere la calma in qualsiasi situazione e Daniel Crayton, un maniaco ossessivo compulsivo, un po’ troppo paranoico ma bravissimo nello svolgere il suo lavoro.

L’autore ci permette di conoscere meglio la banda di truffatori perché alterna, alla narrazione degli eventi correnti, dei brevi ma efficaci approfondimenti sui loro passati.

Questo porta il lettore a fidelizzare con il personaggio, oltre che con la storia, e a crearsi dei pareri nei confronti della personalità stessa dei protagonisti.

Che si tratti di simpatia o antipatia nei confronti del personaggio, questo non conta, ciò che è importante è appunto coinvolgere il lettore, fargli provare delle emozioni mentre è assorto nella lettura ed in questo Thistle si dimostra ben capace.

Come prova d’esordio, La trappola, è davvero convincente.

Lo stile di scrittura di Thistle è scorrevole, con periodi lunghi ma ricchi di descrizioni atte a creare nella mente la giusta “visione” della scena.

In 288 pagine troviamo una storia con sfumature del genere poliziesco, giallo, noir e velature di umorismo. Sono inoltre gli intrighi, e le strategie intraprese dai personaggi, le maggiori componenti che fanno da sfondo alla suspense e all’ azione percepita durante la lettura.

La trappola è quindi il primo capitolo che fa d’introduzione alla trilogia e che mette in scena un nuovo e machiavellico personaggio, Beatrix Ives-Pope.

Un romanzo crime che strizza l’occhio alla commedia, popolato di personaggi trasformisti che si muovono in un mondo cinico e corrotto.

Una lettura consigliata agli amanti del genere ma anche a tutti coloro che vogliono addentrarsi in una lettura piacevole, godibile e che trasporti fino alla lettura dell’ultima pagina.

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