Tra server sempre piรน bollenti, consumi energetici stratosferici da parte delle IA che diventano sempre piรน voraci di risorse, la Cina ha appena fatto una mossa da manuale di fantascienza: ha lanciato il primo data center commerciale sottomarino al mondo, completamente alimentato da Intelligenza Artificiale.
Un intero centro elaborazione dati immerso nellโoceano, al largo della provincia di Hainan, che sfrutta le correnti marine per raffreddare i server e ridurre drasticamente il consumo energetico. ร un colpo da maestro sul fronte della sostenibilitร , ma anche un gigantesco passo avanti verso unโinfrastruttura digitale pensata per il futuro (e per il pianeta).
Quando lโoceano diventa il climatizzatore perfetto
Chiunque lavori nellโIT o semplicemente abbia visitato una server farm sa che raffreddare le macchine รจ un vero incubo. Ventole, condizionatori industriali, sistemi di raffreddamento a liquidoโฆ tutto per impedire che i chip si sciolgano come cera. La Cina, invece, ha preso una scorciatoia geniale: “affondare” tutto sott’acqua.
Lร sotto, le temperature sono naturalmente basse, stabili e restare al fresco lo si fa passivamente. Niente piรน impianti rumorosi o bollette stratosferiche. E il risultato รจ sorprendente: oltre 400 server ad alte prestazioni, in grado di gestire piรน di 7.000 query AI al secondo, tra cui addestramento di modelli, simulazioni industriali e sviluppo di videogiochi.
Addio spreco di acqua dolce… e poi?
Parlando di sostenibilitร , cโรจ un problema che pochi conoscono: l’Intelligenza Artificiale รจ assetata di acqua. Letteralmente. Ogni domanda a ChatGPT o immagine generata (vedi il fenomeno virale delle immagini in stile Studio Ghibli) consuma acqua per raffreddare i chip. Uno studio americano ha stimato che lโaddestramento di GPT-3 ha richiesto oltre 700.000 litri dโacqua. Una cifra che fa sudare freddo (o caldo, nel caso dei server).
Lโuso dellโacqua marina invece di quella dolce รจ un cambio di paradigma. Le riserve idriche del pianeta sono davvero allo stremo, e se vogliamo continuare a generare meme senza svuotare i fiumi, servono soluzioni creative. Come questa.
Deep sea per DeepSeek? Dal cloud agli abissi
Questa nuova infrastruttura, sviluppata in collaborazione con DeepSeek, potrebbe diventare il modello per lโIA sostenibile del futuro. Non solo per lโefficienza energetica, ma per il modo in cui ripensa il rapporto tra progresso tecnologico e risorse naturali.
Perchรฉ se รจ vero che ogni query AI consuma elettricitร e acqua, allora รจ ora di smettere di far finta che non ci siano conseguenze. Il futuro non sarร fatto solo di chip piรน potenti, ma anche di scelte piรน intelligenti su dove e come farli lavorare.
In fondo al mar…meno terra e poi?
Costruire data center sulla terraferma significa occupare spazio prezioso e spesso danneggiare ecosistemi naturali. In India, ad esempio, un recente progetto ha scatenato proteste per il disboscamento di aree forestali. Portare i server sotto il mare evita tutto questo: nessuna deforestazione, nessuna battaglia urbanistica, solo una capsula dโacciaio e tanta acqua.
In piรน, i fondali oceanici offrono un ambiente piรน stabile: meno vibrazioni, meno polvere, meno sbalzi termici, e quindi meno manutenzione. ร come se, per una volta, natura e tecnologia avessero trovato un equilibrio.
Ma รจ davvero cosรฌ? Tutto sembra essere cosรฌ perfetto, cosi green e cosรฌ geniale, anche se, al momento, รจ davvero difficile capire l’impatto ambientale che potrebbe palesarsi quando i data center sottomarini dovessero raggiungere le dimensioni delle attuali server farm terrestri.