Dom 18 Maggio, 2025

Le News della settimana

spot_img

Potrebbe interessarti

Immagini stile Studio Ghibli generate dalla IA: per il Giappone non c’è violazione del copyright

La vicenda delle immagini in stile Studio Ghibli generate dall’IA è diventata virale e ha scatenato discussioni molto accese online, toccando temi come il copyright, la creatività, l’etica e la tutela del lavoro artistico.

Il caso è balzato agli onori delle cronache dopo il lancio, il 25 marzo scorso, di una nuova funzione di generazione immagini all’interno di ChatGPT di OpenAI. Bastava scrivere “una scena nello stile di Studio Ghibli” e il gioco era fatto: Instagram, Facebook e X (ex Twitter) si sono subito riempiti di immagini “ghiblizzate”.

Se da un lato c’è stata una vera esplosione di creatività influenzata da ciò che è oggettivamente bello, ispirazione collettiva mondiale che riconosce il valore artistico assoluto delle opere del celebre studio d’animazione giapponese fondato da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma, dall’altro ha scatenato un acceso dibattito su diritti d’autore, su ciò che debba essere considerato plagio e sul rispetto per l’arte originale, in ogni sua forma.

Qualche giorno fa, proprio in merito alla questione, il governo giapponese ha preso una posizione ufficiale. E la risposta sta facendo altrettanto discutere.

Imitare lo stile Ghibli non è reato: il confine sottile tra ispirazione e plagio

Il 16 aprile 2025, durante una sessione della Camera dei Rappresentanti, Yoshihiko Nakahara, funzionario del Ministero dell’Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia (MEXT), ha chiarito un punto cruciale: imitare lo stile visivo di Ghibli tramite AI non costituisce, di per sé, una violazione del copyright.

Secondo Nakahara, la legge giapponese protegge le opere creative originali, ma non le idee generiche o l’aspetto stilistico. In altre parole, se un’immagine AI “ricorda” lo stile Ghibli, ma non copia personaggi, scene o composizioni specifiche, non si può parlare di violazione del diritto d’autore.

Insomma, se “cartonizziamo” una foto, oppure chiediamo alla IA di creare un’immagine che si ispiri allo stile degli anime dello Studio Ghibli allora possiamo farlo. Invece, se riproduciamo in qualche modo Totoro, il Gattobus oppure Chihiro insieme al Senza Volto, allora la cosa potrebbe essere potenzialmente illegale (con buona pace della nostra cover).

Gattobus Il Mio Vicino Totoro

E le implicazioni etiche?

Oltre al discorso legale, c’è chi ha sollevato anche questioni etiche. Alcuni utenti hanno utilizzato lo stile Ghibli per trattare temi molto delicati, tra cui tragedie storiche, ottenendo reazioni molto negative. Il problema, insomma, non è solo se si può fare… ma anche se si dovrebbe.

Per adesso il Giappone ha tracciato una linea chiara: lo stile non si può proteggere per legge.

E il resto del mondo? Ogni Paese ha la sua normativa, e il panorama globale resta ancora confuso. Con l’Intelligenza Artificiale sempre più presente nel mondo creativo, il confine tra ispirazione, imitazione e plagio sarà uno dei grandi temi del futuro.

fonte