Jewels – Recensione
Oggi sono stato al mercato, mi sono comprato un paio di rubini, uno smeraldo, un po’ d’oro e ho rifilato un anello scadente (per una discreta somma) ad un ubriacone in città.
No. Non sono impazzito, l’ho fatto veramente; ma l’ho fatto in Jewels, un italianissimo gioco da tavolo di mercanti, gemme, gioielli e mostri!
Dopo aver affrontato una campagna Kickstarter con successo, il gioco, ideato da Omar Khmayes (qui al suo esordio), ha trovato in CosplaYou il distributore perfetto per la prima edizione. In Jewels vestiremo i panni di un mercante di gioielli, impegnato a viaggiare per le città allo scopo di commerciare gemme e preziosi di vario tipo. Arrivato sul mercato da pochissimi giorni, è tempo di scoprire insieme se si tratta di un diamante, nascosto nella giungla delle uscite autunnali, oppure di un fondo di bottiglia!
Componenti che valgono oro
Partiamo come sempre dando un’occhiata ai contenuti delle scatola (bella e colorata) che, una volta aperta, rivelerà subito la presenza di un enorme tappetino (con fondo antiscivolo) al posto del classico tabellone cartonato. Una piacevole sorpresa considerato anche il costo contenuto del gioco, fissato a 30€. Per darvi un’idea di quanto abbia apprezzato il tappetino di gioco, tempo fa ne feci realizzare uno personalizzato per giocare ad Android Netrunner, più contenuto nelle dimensioni ma con la stessa qualità grafica, e mi costò praticamente la stessa cifra.
Nella parte superiore del playmat è raffigurata una città, che scopriremo nel regolamento essere parte del regno fantastico di Marylia, dove andremo a posizionare i mazzi di gioco, e i vari personaggi presenti negli stessi. Sulla parte più bassa, invece, troveremo le miniere, pronte ad ospitare le carte gemma e quelle oro. Oltre a queste saranno presenti all’interno della nostra scatola anche delle carte evento, per un totale di ben 156 carte.
Completano i contenuti 84 monete in cartone, 1 d8, 5 segnalini mercante in legno, un segnalino primo giocatore in plastica e il regolamento in formato (inspiegabilmente) tascabile.
Una menzione speciale va fatta ai disegni presenti sulle carte, realizzati da una bravissima Elisa Reali. I personaggi, originali e caratterizzati molto bene, richiamano vagamente uno stile alla Tim Burton (se non fosse nato depresso). Pur non essendo ovviamente fondamentali ai fini pratici del gioco, essi donano carattere e colore all’ambientazione.
Nota negativa invece per quanto riguarda le monete. I colori scelti per la moneta di rame da 1, e quelli per la moneta d’oro da 10, sono troppo simili; inducendo spesso all’errore durante le sessioni di gioco, e causando spiacevoli bagni di sangue tra i giocatori colti in fallo.
Jewels è stato ideato per essere giocato dalle 2 alle 5 persone, in sessioni non più lunghe di 45 minuti. Potranno invece maneggiare gemme, e oggetti preziosi, aspiranti mercanti con più di 8 anni.
La dura vita del mercante a Marylia
Come anticipato poc’anzi, in Jewels vestiremo i panni di un mercante che, avendo a disposizione un piccola somma di denaro, viaggerà per le città di Marylia (rappresentate da ogni fila verticale di carte, per un totale di 7 città), nel tentativo di moltiplicare la sua fortuna. Per farlo ogni giocatore avrà a disposizione 3 azioni per turno, che gli permetteranno di:
- Viaggiare per le città, pagando di tasca propria eventuali spostamenti distanti più di una carta adiacente
- Acquistare le gemme presenti in città
- Forgiare anelli, bracciali e collane dalle carte presenti nella nostra mano
- Interagire con i personaggi presenti in città, siano essi marcanti disposti a comprare le nostre merci, mostri che custodiscono grossi tesori, o mercenari pronti a vendere i loro servizi al miglior offerente
- Attendere che il mercato proponga nuove gemme (o nuovi personaggi)
- Incassare una moneta della banca, in caso i nostri piani capitalisti non stiano procedendo come sperato…
Il cuore di Jewels sarà proprio la compravendita dei preziosi. Gemme grezze acquistate al mercato per poche monete potrebbero, con la giusta combinazione, diventare gioielli pregiati da rivendere in un’altra città a cifre folli.
A metterci i bastoni fra le ruote saranno come sempre i giocatori avversari che, assoldando mercenari o offrendo più di noi alle aste, potrebbero soffiarci sotto il naso la gemma che stavamo cercando disperatamente.
In un mondo fantasy non possono poi mancare i mostri, qui custodi di enormi tesori che si andranno ad accumulare nel corso dei turni di gioco. Una volta sconfitto un mostro, tramite un semplice tiro di dado che ci rivelerà il successo o meno nel combattimento, potremo appropriarci del suo bottino in gemme.
A mandare in fumo i nostri piani, però, non saranno solamente le persone sedute accanto a noi. Jewels prevede infatti un simpatico sistema di rinnovo delle carte (quelle magari ferme in gioco da troppo tempo); il risultato di un lancio di dado, effettuato una volta per turno, spazzerà via le carte presenti in una città, oppure attiverà un evento che potrebbe cambiare la fortuna di qualche ignaro mercante.
Se ancora non l’aveste capito, Jewels è un gioco di pianificazione; dove scegliere con cura e in anticipo la propria strategia (e le proprie azioni), decreterà il nostro successo economico… o la nostra bancarotta. Ovviamente, al termine della nostra partita, vincerà il mercante più ricco di Marylia.
Da grande farò il mercante di gemme preziose
Adoro i giochi dove posso accumulare una piccola fortuna (seppur esclusivamente in monete di cartone), lasciando ai miei avversari la sola polvere (lo so, sono un porco capitalista). L’economia di Jewels è però afflitta da un’alta aleatorietà, dovuta ad un riciclo di carte certamente divertente, ma pur sempre dettato dalla dea bendata. Questo rende vane alcune scelte tattiche effettuate nel corso del gioco, che richiederanno quindi versatilità da parte nostra per trovare una strategia alternativa.
Sconsigliate le partite in 2 giocatori. Jewels offre il meglio di sé in 3/4 giocatori (in 5 si va oltre i 45 minuti indicati sulla scatola), dove la durata di un turno è più diluita. In 2 si è costretti troppo spesso al continuo refill delle carte sulla plancia, spezzando così eccessivamente il ritmo di gioco.
Alcune ingenuità nella stesura del regolamento (forse dovute al fatto che Jewels è proposto in veste non competitiva) hanno, poi, impedito la risoluzione di alcune controversie nate durante le nostre sessioni di gioco; mancando del tutto una spiegazione a situazioni che, seppur rare, non sono contemplate nel manuale. FAQ aggiornate sono d’obbligo!
Il primo lavoro di Omar Khmayes convince, però, grazie al divertimento generato dalla continua ricerca della gemma giusta. Divertimento che nasce anche affrontando aste improbabili contro i nostri avversari mercanti, e nei tentativi di sconfiggere un drago con un bottino troppo prezioso per passare inosservato. La componentistica è una gradita novità (il tappetino ragazzi! IL TAPPETINO!), e il regolamento risulta semplice e adatto a tutti i tipi di giocatore (pronti per numerose partite in famiglia?).
Il nostro verdetto non poteva quindi che essere uno solo…