Goldrake: quando i bambini delle elementari scrissero una lettera per non vedere Ufo Robot

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Quasi un anno fa, il 4 aprile 2018, celebravamo l’arrivo di Ufo Robot Godrake in Italia, l’anime robotico di Go Nagai che segnò l’inizio di una vera e propria epopea, rivoluzionando il paradigma della fruizione di contenuti televisivi da parte dei bambini dell’epoca (e non solo) e diventando il “manifesto” di un’intera generazione.

Nel 1980 i bambini di una scuola elementare scrissero una lettera promettendo di non vedere più Goldrake

Se da un lato l’avvento di Goldrake e, per estensione, dell’animazione giapponese nel Bel Paese fu accolta con entusiasmo da bambini e ragazzi, non mancarono le critiche feroci contro questa produzione animata proveniente dal lontano Sol Levante, serie animata rea di essere stata “prodotta dai computer” (una leggenda metropolitana molto in voga in quel periodo), nonché scandalosa perché accusata di predicare solo e soltanto violenza.

A parte le sconclusionate e ignoranti manifestazioni di forte biasimo contro l’anime (dovute appunto a scarsissima conoscenza dell’argomento) come raccontato in precedenza nell’articolo ‘10 cose che non sapevate su Ufo Robot Goldrake‘, le interrogazioni parlamentari contro i vertici RAI e tante altre campagne denigratorie, questo sentimento generale di condanna arrivò a strumentalizzare perfino i bambini di una scuola elementare di Sasso Marconi, in provincia di Bologna.

Come riporta il sociologo dei media e dei processi culturali Marco Pellitteri nel suo splendido ‘Mazinga Nostalgia’, il 1° maggio 1980, nel pieno boom italiano dell’animazione giapponese, sulle pagine del quotidiano il Resto del Carlino fu pubblicata una lettera firmata (ufficialmente, anche se in pratica non si sa) dagli alunni di una quarta e di una quinta, con la quale si proponeva di non vedere più Goldrake perché diseducativo:

Abbiamo visto la trasmissione ‘L’altra campana’, ne abbiamo discusso in classe e siamo arrivati a questa conclusione.

Siamo d’accordo con i genitori e le maestre che hanno detto che Goldrake è violento e non istruttivo.

Noi smetteremo di vedere questi cartoni animati, ma i nostri genitori dovrebbero smettere di vedere film pornografici e leggere giornalini pure pornografici.

Questi giornaletti molte volte capitano in mano a bambini piccoli e non sono certamente istruttivi.

Insomma, è una lettera che letta oggi fa tanta tenerezza, soprattutto pensando ai bambini che l’hanno ‘scritta’ ma che, sicuramente, a casa avranno continuato a seguire le avventure di Actarus e compagni con buona pace degli adulti che, probabilmente, non avranno rinunciato a buttare di tanto in tanto un occhio su certi giornaletti.

Altro che libri di cibernetica!