Giacomo Casanova: La sonata dei cuori infranti – Recensione

Di Federica Florio 6 Min di lettura

È da poco uscito nelle librerie Giacomo Casanova – La sonata dei cuori infranti, il nuovo libro di Matteo Strukul edito da Mondadori.

L’autore, apprezzato autore della serie di libiri editi da Newton & Compton dedicata al casato fiorenti dei Medici, ha deciso di mostrarci un altro scorcio della storia italiana pieno di inganni, insidie e tradimenti, ma anche di romanticismo, coraggio ed avventura.

Il protagonista del romanzo, come ovviamente si capisce dal titolo, è Giacomo Casanova un personaggio storico assolutamente controverso, celebre a tutti (almeno come fama) ma non altrettanto riguardo alla sua vera storia.

Certo, non è il primo libro dedicato a Casanova (soprattutto se consideriamo il fatto che Casanova stesso ha donato ai posteri più di un volume riguardante la sua biografia), ma il frutto del lavoro di Strukul ha qualcosa di diverso, qualcosa che incanta e affascina.

Giacomo Casanova - La sonata dei cuori infranti

Giacomo Casanova è ambientato nella Venezia del 1755, una città che ha appena superato il suo periodo migliore, l’apogeo fastoso di superpotenza mondiale, con la Serenissima che vede il suo prestigio commerciale e la sua importanza geopolitica tramontare definitivamente.

La Repubblica stessa si trova in equilibrio precario mentre tenta di tessere alleanze favorevoli, evitando contemporaneamente di cadere nel caos più totale.

Il doge Francesco Loredan è gravemente malato e Pietro Garzoni, l’Inquisitore di Stato, trama contro di lui per succedergli al dogado.

È proprio in questo periodo che torna a Venezia Giacomo Casanova, complicando ulteriormente una situazione già di per sé delicata.

L’azione del romanzo ha origine da una scommessa originale, quasi azzardata.

La contessa Margarethe von Steinberg sfida l’orgoglio di Casanova, proponendogli di sedurre Francesca Erizzo, la figlia di un nobile veneziano. Se ci riuscirà, la contessa si concederà a lui.

Ovviamente il noto libertino accetta, credendo di avere la vittoria in pugno già prima di iniziare, ma presto la sorte lo costringerà ad affrontare inseguimenti, intrighi e duelli fino all’ultimo sangue.

 

Tra realtà e finzione

Come già detto Giacomo Casanova è ambientato nel 1755, un anno particolare che non è stato scelto a caso. Il nostro eroe è appena tornato a Venezia dal suo lungo viaggio in Europa e lo vedremo agire fino al momento del suo tetro soggiorno ai Piombi.

L’autobiografia stessa di Casanova rimane silenziosa riguardo ai fatti che lo portarono all’arresto, non spiega cosa accadde nei momenti immediatamente precedenti l’incarcerazione e lascia l’opportunità di fare supposizioni in quasi totale libertà.

Strukul ci ha quindi fornito la sua idea, dettata da un’immaginazione vivida e fantasiosa, intessendo un romanzo ricco di suspense e avventura.

Quando si scrive un romanzo storico, incentrato per di più su una figura così famosa, non solo è difficile trovare tutte le fonti (affidabili) di cui si ha bisogno, ma ci si trova davanti una sfida ancor più grande: le aspettative del lettore.

Sono sempre stata un’amante della storia, specialmente di quella italiana. Tuttavia, ho capito fin dalle prime pagine che questo romanzo non va assolutamente letto come un diario di cronaca.

Le descrizioni, le atmosfere, i dialoghi, i colori, tutto si intreccia in un’ambientazione convulsa e frenetica nella quale da subito si evince il volere di Strukul: far rivivere un’epoca e, soprattutto, un personaggio che in pochi conoscono davvero.

Lo scopo non è la veridicità o il preciso utilizzo delle fonti, bensì la narrazione di qualcosa che non è solo un episodio storico, ma è soprattutto una vicenda in cui amore e spionaggio si intrecciano in maniera soprendente.

Venezia ci appare vivida, concreta, vera, come se ce l’avessimo sotto gli occhi.

Ma ancor più importante è il modo in cui ci appare Casanova: egli non è solo un seduttore, ma anche un giovane con dei sentimenti e dei valori (per quanto sia difficile crederlo); un personaggio, insomma, che prima di essere un edonista libertino è soprattutto un uomo.

A questo proposito vorrei sottolineare la caratterizzazione dei personaggi, che appaiono subito reali tramite le loro parole e le loro reazioni. Non vi sono stereotipi, ma persone vere, concrete e coerenti con sé stesse ma che allo stesso tempo possiedono l’innata capacità di stupire.

Conclusioni

Se non si è amanti della storia, non bisogna preoccuparsi perché ci si può buttare comunque a capofitto nella lettura di questo romanzo.

Ovviamente l’ambientazione, così come i personaggi e i riferimenti alla vita e alla cultura del Settecento sono caratteristiche intrinseche e peculiari dell’opera con il linguaggio stesso che è stato trasportato nel passato per rendere la narrazione il più reale possibile.

Allo stesso tempo, però, ci si trova davanti a un’avventura unica ed avvincente ricca di mistero, tradimenti, insidie e sentimenti.

Giacomo Casanova – La sonata dei cuori infranti è un romanzo avvincente che inchioda il lettore alle sue pagine tramite un sapiente utilizzo della suspense e di un intreccio aggrovigliato di eventi e sentimenti.

Io stessa più di una volta mi sono ripetuta “l’ultimo capitolo e poi chiudo”, ma non ha mai funzionato: l’ho divorato.

Mi sono innamorata di Casanova…e non sono, né sarò, di certo l’unica!

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