Innanzitutto, prima di cominciare volevo dirvi che se non avete ancora visto Spider-Man: Un Nuovo Universo di filare al cinema prima di leggere questo articolo perché ci saranno spoiler su questo capolavoro imperdibile.
Da dove cominciare?
Il nostro Manuel ci ha già regalato la sua recensione di Spider-Man: Un Nuovo Universo ma io voglio andare oltre e spiegarvi perché il film Sony non solo è meraviglioso ma è anche un piccolo scrigno di tesori per i fan dell’Uomo Ragno, dei fumetti e non solo.
Ecco gli easter egg di Spider-Man: Un Nuovo Universo che siamo riusciti a scovare con una prima visione del film Sony, un piccolo scrigno di tesori per tutti gli appassionati
Partiamo quindi alla ricerca di queste sorprese, fumettistiche e non, presenti nelle quasi due emozionanti ore della pellicola diretta da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, cercando di scovare tutti gli easter egg di Spider-Man: Un Nuovo Universo, o almeno quelli che siamo riuscita a cogliere durante la prima visione del film.
New York…New York?
In un film che basa pressoché tutto il suo plot, almeno in superficie, sulla teoria degli universi paralleli, una delle cose più difficili (ma anche più gustosa da notare per noi spettatori) è quella di saper mostrare luoghi che ci sembrino familiari, differenziandoli in qualche modo tra loro.
Ed è proprio il caso della New York di Miles Morales, che come in tutte le storie di tutti i Ragni è un personaggio a sé stante: viva, colorata, vibrante; una New York in tutto e per tutto uguale alla nostra e, contemporaneamente, del tutto diversa.
È una citta in cui, ad esempio, Stephen Curry e Blake Griffin non sono due assi della NBA ma, rispettivamente, un golfista e un pitcher di baseball; oppure dove la Coca Cola si chiama Kola Soda e Simon Pegg si sta preparando a girare “From Dusk till Shaun” in un mix di omaggi a Edgar Wright e Tarantino.
I costumi
Sembra facile eh?
Per qualcuno che non ha mai aperto un fumetto in vita sua, il concetto di “vedere costumi alternativi del proprio supereroe preferito” può non avere granchè senso, oppure, molto più prosaicamente, potrebbe commentarlo con un laconico “ma che ci vuole? Basta mettere sulle schermo qualche costume a caso, no?”.
No.
Il momento in cui i Ragni scendono nella, ehm… RagnoCaverna gestita da Zia May, è una reale esplosione di emozioni per noi fan.
I costumi in mostra sono scelti con una gran cura, non sono ovvi e, ad ogni inquadratura, hanno provocato un sorriso da orecchia ad orecchia a chi vi sta scrivendo.
Dal Big Time Suit alla Armor mkII, dal costume col mantello (inside joke presente un’altra volta nel film) di un What If di qualche decennio fa, fino ad arrivare al costume creato da Gabriele Dell’Otto per le Guerre Segrete truffaldine di Nick Fury, c’è da rifarsi gli occhi e il cuore.
C’è anche il recentissimo costume del gioco per la PS4!
Ben Urich
In un momento “blink and you’ll miss it” viene mostrato, durante una cena di gala organizzata da Kingpin, il reporter d’assalto del Daily Bugle che più volte, negli anni, ha incrociato il proprio cammino con quello del Tessiragnatele (e di Devil).
Si tratta davvero di un momento microscopico, ma dimostra la cura del dettaglio e l’amore profuso dai creatori del film nei confronti della mitologia fumettistica Marvel.
Omaggi (e prese in giro) agli Spider-Man cinematografici
Non è un caso che abbia scelto questa tragica immagine per descrivere la cosa.
Nei geniali montaggi che introducono i vari Spidey, dei veri e propri capolavori che ironizzano sulla origin story più famosa del mondo (assieme a quella del Pipistrello), vengono omaggiati tutti gli Arrampicamuri apparsi sul grande schermo.
La scena del treno di Raimi, il bacio capovolto (con un divertente twist) fra Pete ed MJ, Tom Holland e il ferry boat (anche qui con una reinterpretazione), Andrew Garfield e Lizard.
Ma soprattutto una gustosa presa in giro dell’Emo Peter del terzo SM di Sam Raimi, principe dell’imbarazzo e dei meme dell’internet tutto.
Divertitevi anche voi a riconoscere tutte le scene omaggiate da Persichetti &co.!
Ben Reilly… o perlomeno il suo parrucchiere
In un momento particolarmente drammatico ed inaspettatamente cruento, il “primo” Uomo-Ragno che incontriamo viene smascherato, poco prima di essere brutalmente assassinato a mani nude, da Kingpin.
Sotto la maschera troviamo la faccia di Peter Parker e i capelli platinati alla Eminem di Ben Reilly, del periodo in cui la Marvel provava a convincerci che fosse lui il vero Uomo Ragno.
Bel modo di trovare spazio, all’interno di un film pieno come un uovo di personaggi, anche per un Ragno alternativo dalla vita editoriale travagliata, ma che seppe conquistare tanti cuori di appassionati nei tumultuosi anni ’90.
Madame Web o Madame May?
Abbiamo visto la Zia May tenera vecchietta di Sam Raimi, la Zia May della working class di Marc Webb e la Zia May “ehi meraviglia, hai da fare stasera?” interpretata dalla stupendevole Marisa Tomei nell’Universo Cinematografico Marvel.
Ma la May pseudo-Alfred Pennyworth, nonché “omaggiante” Madame Web mi mancava.
Nello Spider-Lair, la zia di Peter, oltre a fornire supporto tecnico al nipote (a quanto pare è un genio anche lei, visto che costruisce i lanciaragnatele di Miles) si occupa anche di supervisionare l’intera città (e oltre) in un ruolo visivo che ricorda per certi versi il personaggio creato nel 1980 da Danny O’Neill e John Romita Jr: la psichica Cassandra Webb, in grado di vedere più universi contemporaneamente e che tante volte si è ritrovata invischiata nella stessa Tela Della Vita di Peter.
Donald Glover
Qui ci sono talmente tanti salti mortali da far invidia ai protagonisti del film stesso.
Donald Glover, che è anche il rapper Childish Gambino, è un fan sfegatato dell’Uomo Ragno e, da tempo immemore, implora the powers that be di poter interpretare Miles Morales sul grande schermo.
Il suo sogno si avvera a metà quando la Marvel lo sceglie per doppiare Miles nei cartoni animati del Ragno e quando, in pieno MCU, viene scritturato per interpretare lo zio di Miles, Aaron, in Spider-Man Homecoming.
In Spider-Man: Un Nuovo Universo, in una scena ambientata all’interno dell’appartamento di Aaron (appunto), che vede protagonista Miles (appunto) possiamo vedere nella TV a schermo piatto del soggiorno una breve scena di Community, serie TV che ha praticamente lanciato Glover nello stardom, in cui Donald indossa un pigiama di Spidey.
Ho il fiatone, ma ne valeva la pena.
Dopotutto…This is America.
Una rubrica telefonica molto speciale
In un paio di scene Miles e suo padre scorrono rapidamente la rubrica dei contatti dei loro smartphone, per rivelare un parterre di numeri di telefono decisamente maestoso, oltre che deliziosamente autoreferenziale.
Nei due telefoni, infatti, ci sarebbero i numeri di Brian Michael Bendis, Steve Ditko, Stan Lee e, soprattutto per noi fan italiani, della sempre più brava Sara Pichelli, co-creatrice di Miles assieme al già citato Bendis.
Ennesima chicca che allarga il cuore e il sorriso di ogni fan Marvel presente in sala.
Quella “B” che cambia tutto
Se all’inizio siamo tentati di pensare che il “vero” Uomo Ragno sia quello che vediamo morire orribilmente a causa di Kingpin, più avanti nel film scopriamo che lo Spidey di Terra-616, ovvero il primo ed unico Spider-Man mai creato, è proprio il vecchio depresso, svogliato e panzone che decide di essere il riluttante maestro di Miles.
A farcelo scoprire è la “B” presente nel suo nome (che sta per Benjamin, ovviamente) prima ancora dell’identificazione della sua realtà di provenienza come, appunto, Terra-616.
Ennesima dimostrazione di come gli autori abbiano deliberatamente scelto di “fregarsene” del grande pubblico in alcuni frammenti di pellicola, dedicandosi unicamente ai fan più hardcore del Tessiragnatele.
Stan Lee
Non esiste film Marvel senza un cameo del Generalissimo.
Non esiste la morte per chi è diventato una Leggenda già in vita.
In un momento particolarmente commovente del film, assistiamo ad un tenero scambio fra Miles Morales ed un attempato ma energico gestore di un negozio di souvenir ragneschi.
In poche battute, il Sorridente ci ricorda il concetto che vive e prospera alla base del personaggio dell’Uomo Ragno: Chiunque può essere Spider-Man, se fa la cosa giusta, non importa quale sia il colore della tua pelle, il tuo orientamento sessuale, le tue credenze religiose, la tua nazione di provenienza.
Tutti possiamo essere eroi.
“It always fits…eventually“.
Grazie Stan, per averci fatto sentire meno soli., più o meno!
Post credits position: Miguel, Miguel…non puntare il dito!
Nell’obbigatoria ed attesissima scena post-credits della pellicola, veniamo accolti da una voce fuori campo, che si rivelerà essere quella di un sensuale ologramma dalla chioma fluente (Lyla).
L’intelligenza artificiale dialoga ironicamente con una voce maschile, la quale verrà presto svelata come appartenente al mio Spidey “alternativo” preferito (a breve, presso queste latitudini, una speciale classifichina): Miguel O’Hara, alias Spider-Man 2099.
Fasciato nel suo iconico e sempre spettacolare costume rossoblù in molecole instabili e doppiato nientemeno che da Oscar Isaac, Miggy ci rivelerà di aver fabbricato un “gizmo” in grado di farlo viaggiare senza problemi “quantistici” attraverso le varie dimensioni di cui è composto il multiverso Marvel, facendoci pregustare un sequel per il quale siamo già tutti carichi di aspettative.
La scena, però, si conclude con un esilarante omaggio allo Spidey animato del 1967, quello che negli anni è diventato protagonista di innumerevoli e spassosissimi meme.
Meme come quello che Miguel e Spider-Man ’67 reinterpretano sotto gli occhi di un attonito poliziotto e dell’iroso JJ Jameson, a colpi di “sei tu che stai puntando il dito!“
Non era inizialmente mia intenzione creare una sorta di classifica, quanto un semplice elenco di curiosi riferimenti e easter egg di Spider-Man: Un nuovo universo ma alla fine, per puro caso, sono riuscito a riportarne giusto dieci.
Quello che niente e nessuno riuscirà mai esprimere numericamente, però, è il mio genuino ed infantile (nel senso più nobile del termine) entusiasmo nei confronti di un film che, per mille e uno motivi, segna uno spartiacque nel mondo dell’animazione moderna, sia per meriti narrativi che, soprattutto, per qualità ed innovazioni tecniche.
Ma ancora di più, Spider-Man: Un Nuovo Universo, è un film che colpisce ed accarezza contemporaneamente le corde del cuore di chi, come me e come molti di voi, è cresciuto a pane e Uomo-Ragno ed ha sempre saputo, anche inconsciamente, quello che Lee e Ditko intendevano comunicarci quando crearono un eroe fasciato in un costume che rende impossibile riconoscere qualsivoglia fattezza etnica di chi lo sta indossando.
Perché essere Spider-Man non è una questione di super poteri, super cattivi e aspetto fisico; essere Spider-Man è una questione di cuore.
Ed il vostro cuore sarà gonfio di gioia dal primo all’ultimo minuto di questo piccolo, grande capolavoro pop.
E voi? Avete scovato qualche altro easter egg nel film di cui io non mi sono accorto?
Fatecelo sapere con un vostro commento qui sotto!