Dragonero: Oltre le tempeste, l’atteso albo opera di Luca Enoch

Di Manuel Enrico 6 Min di lettura

Oltre le tempeste, il nuovo numero di Dragonero, è un albo che si è fatto attendere con particolare interesse. L’annuncio che sarebbe stato un one man show di Luca Enoch è stato uno dei quei momenti che gli appassionati della serie attendevano con particolare ansia, ma Oltre le tempeste mi ha colpito in modo particolare per un dettaglio: il lettering.

Certo, in un albo che ci mette a disposizione i disegni di Luca Enoch pare strano soffermarsi sul lettering, ma credo che Oltre le tempeste sia uno dei migliori esempi di come il ‘fumettare’ un albo sia parte fondamentale di questo mondo. A curare il lettering di Dragonero è da sempre Marina Sanfelice, un pilastro di casa Bonelli. Il suo lavoro, anche su altre serie, è sempre impeccabile, ma condannato, come quello di tanti suoi colleghi, a passare quasi inosservato, ironicamente perché fatto bene.

Dragonero delizia i lettori con un albo totalmente opera di Luca Enoch

Poi capitano albi come questo, e il lettering sembra dare al tutto un tono ancora più epico. Dare voce ai meravigliosi disegni di Enoch è una sfida non da poco, eppure Marina Sanfelice riesce a dare ad alcuni personaggi una ‘voce‘ unica, suggestiva.

Questo passaggio era necessario per esaltare al meglio l’ottimo lavoro di Enoch. Come Luca Barbieri racconta ne Le cronache di guerra, questa possibilità di vedere Enoch nel doppio ruolo di sceneggiatore e disegnatore è frutto dell’insistenza dell’altro papà di Dragonero (ringraziamo tutti Vietti!), che ci ha così consentito di godere di un albo sopraffino.

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Il dinamismo che solitamente si accompagna ai disegni di Dragonero in questo albo viene arricchito dallo stile di Enoch, che mostra un utilizzo particolare del bianco e nero.

Nella prima parte dell’albo il nero è più marcato, creando un contrasto deciso e forte, ideale per valorizzare il tono drammatico della storia. Ian e i suoi compagni affrontano i pericolosi troll di lava , incontrati sul finire dello scorso numero, L’arte della guerra. La ricerca della via per la terra dei draghi è diventata l’unica speranza ora che le Regine Nere sembrano avere saldamente in mano l’andamento della guerra, e il nostro Ian diventa sempre più la pedina essenziale di questo scontro.

Questa ricerca ha un forte impatto sul gruppetto di avventurieri. La necessità di un’ultima speranza per affrontare un nemico apparentemente invicibile si traduce in una pressione per i difensori dell’impero, che si trovano costretti a perdere parte della loro integrità e della loro anima in nome della difesa dell’Erondar.

In questa accezione, chi sta diventando incredibilmente affascinante è Ausofer. Il cancelliere, che inizialmente consideravo un individuo da temere e che non apprezzavo troppo, sta svelando sempre più spessore, venendo rivalutato alla luce del pericolo rappresentato dalle Regine Nere. In Oltre le tempeste, Ausofer perde quel ruolo di semplice burattinaio, assumendo più carisma, scendendo direttamente in prima linea.

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Enoch non esita a inserire ancora una volta un dettaglio di un personaggio che offre una svolta, un modo per aprire le trame di Dragonero a nuove possibilità. Fino ad oggi pensavamo che solo Ian potesse avere un rapporto particolare con i draghi, ma se nell’Erondar ci fossero altri dotati di un simile potere?

Con questo dubbio, veniamo accompagnati nella seconda parte dell’albo, in un viaggio fatto di didascalie e racconto che ci porta direttamente nella tanto agognata terra dei draghi. E qui Enoch si scatena, offrendoci uno stacco anche visivo rispetto a quanto finora visto.

L’utilizzo del nero visto durante lo scontro con i troll di lava lascia spazio ad una serie di tonalità più delicate, specialmente nella realizzazione degli sfondi. Il rifugio dei draghi è un luogo quasi mistico, un eremo in cui la razza degli antichi compagni di battaglia degli uomini si è rifugiata.

Enoch impone un cambio non solo grafico, ma anche nel tono della storia. L’atteso incontro assume un tono epico, aiuta il lettore a comprendere quanto il rapporto tra uomini e draghi fosse profondo, ma soprattutto quanto sia necessario ora. In virtù di questa comunione di intenti, finalmente abbiamo una risposta ad una delle tante domande su Ian, con un rituale che segna un nuovo inizio per il personaggio.

La Saga delle Regine Nere si arricchisce quindi di un nuovo capitolo, al solito emozionante e curato in ogni dettaglio.

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La copertina di Matteoni è quanto di più adatto si possa desiderare. Il drago è stupefacente, vivido e con una tensione muscolare che si sposa al meglio con la posa di Ian, più che mai pronto allo scontro. E non è certo il solo volo di Ian questo mese, vista la bella copertina di Riccardo Crosa per il numero delle Dragonero Adventures attualmente in edicola.

Dopo aver visto le preparazioni delle truppe imperiali e dei propri alleati in previsione della battaglia decisiva, il mese prossimo ci attende un albo che promette grandi emozioni. Sopravviveremo alla curiosità fino all’undici luglio, per vivere Il giorno degli eroi?

Che i Khame ci assistano, per l’Impero!

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