Andare a Disneyland è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, perlomeno senza ripetizioni dati i costi non proprio popolari delle visite ai parchi a tema della casa di Topolino.
Tuttavia ci sono fanatici dal portafogli gonfio che non badano a spese per vivere appieno la magia Disney, come nel caso di una coppia di 60enni della California soliti a vivere con una certa continuità la magia dei parchi e delle attrazioni Disney.
Scott e Diana Anderson, come riportato dal Los Angeles Times, stimano di aver speso circa 125.000 dollari all’anno dal 2012 al 2017 come habitué del Club 33, un posto che richiede il pagamento di un abbonamento annuale di 31.500 dollari.
Club 33: un ristorante per ricconi fanatici di Disneyland
Il Club 33, infatti, è un ristorante esclusivo in stile art nouveau arredato con veri oggetti di scena tratti dai più famosi film Disney, rodovetri originali e altro materiale entrato nell’immaginario collettivo della cultura pop. Per poter essere ammessi alla ristretta cerchia della clientela, gli Anderson sono stati in lista d’attesa per più di un decennio, anche se hanno gettato al vento tanta fatica facendosi cacciare e bandire a vita per comportamenti inappropriati.
Dopo che la direzione del Club 33 aveva sospeso per un po’ di tempo la signora Anderson che aveva usato un linguaggio scurrile all’interno del ristorante, le stringenti politiche di Disney relative all’etichetta si sono definitivamente e inesorabilmente abbattute sulla coppia il 3 settembre 2017, quando Scott Anderson pare sia stato trovato ubriaco dalla sicurezza del locale, con l’uomo sbronzo che biascicava mentre parlava e faticava a stare in piedi.
Il divieto permanete di rimettere piede nel Club 33 è stato contestato dagli Anderson che hanno intentato una causa contro Disney al fine sia di recuperare parte dell’abbonamento annuale già pagato (da settembre a dicembre 2017), sia richiedendo un risarcimento di circa 230.000 dollari.
Una causa da 400.000 dollari che sembra tutt’altro che conclusa
Sebbene l’avvocato della coppia abbia puntato a smontare le accuse dichiarando che il suo cliente era solo in preda a una forte emicrania, contestando il fatto che non sia stato sottoposto a un regolare alcol test, gli Anderson si sono ritrovati a spendere già 400.000 dollari per una querelle legale che difficilmente vinceranno, anche se i due non vogliono darsi per vinti.
“Mia moglie e io siamo entrambi convinti che questo sia un errore e combatteremo fino alla morte” ha rivelato Scott, mentre Diana è stata addirittura più esplicita: “Venderò un rene per avere giustizia, non mi interessa”.