Negli ultimi tempi, parlare di fumetti fantasy made in Italy porta inevitabilmente a parlare di Dragonero, la serie Bonelli che ha riportato questo universo letterario nel mondo delle nuvole parlanti nostrano. Tuttavia, sono anche altri i protagonisti di questo genere, ed un altro eroe si sta affacciando sulla scena: Darek
Edito da Pavesio Comics, Darek è il frutto della tenacia di Massimo Pini e Andrea Modugno, autori liguri, che hanno deciso di cimentarsi con il fantasy, come ci avevano raccontato in un’intervista. Come ben sanno gli appassionati, la narrazione fantasy può esser declinata in diversi modi, dal classico stile Tolkeniano a quello più adulto alla Martin.
Darek- L’ombra del lupo inizia la sua avventura!
Darek è stato concepito seguendo una linea guida che valorizzi l’approccio realistico alla storia, un’ambientazione in cui sia più facile immedesimarsi con i personaggi evitando di dare all’avventura un tono troppo irreale.
Scelta coraggiosa, ma che sulla lunga distanza potrebbe rivelarsi la chiave per il successo di Darek. Giudicare una serie (che mi auguro lunga) dal primo numero è sempre un azzardo, ma d’altronde è proprio nel principio di una storia che si cominciano a vedere quei piccoli dettagli che denotano la solidità di una trama ben orchestrata.
Pini ha improntato il suo Darek come una storia dura, particolarmente centrata su uno story telling adulto. Le vicende narrate sono mature, fanno leva su una concezione di moralità e su rapporti tra i personaggi che vengono trattati con una profondità marcata ed avvincente.
Non ci sono momenti leggeri, in questo primo volume di Darek. Dopo un rapido flashback che ci mostra i protagonisti in un attimo focale della loro infanzia, si arriva subito nel vivo della loro esistenza fatta di battaglie e lotta per il potere. Pini orchestra al meglio la costruzione emotiva della storia, accogliendo il lettore in questo mondo attraverso personaggi realisti e dall’animo temprato, con una scelta lessicale interessante e che trasmette quel necessario senso di tragicità che aiuta a creare un crescendo emotivo.
Darek sul piano emotivo è ideato al meglio. Dalla cura nel realizzare i personaggi, caratterizzandoli al meglio, alla perfetta scelta dei tempi narrativi, il primo volume di questo fumetto riesce a coinvolgere il lettore, legandolo alle pagine che scorrono rapide. Ho apprezzato molto la scelta di tardare l’entrata in scena del protagonista principale, lasciando al lettore la possibilità di conoscerlo in un primo momento tramite le parole di altri, creando un’aurea di mistero e quasi di timore nei confronti di Darek.
Massimo Pini ha creato una sceneggiatura di ottimo livello, e non da meno è stato Andrea Modugno nel trasformarla in disegno. Il mondo di Darek è reso in modo avvincente, con ottime inquadrature e con un dinamismo ben congeniato nelle scene di battaglia.
Realizzare scene di battaglie così violente e numerose come quelle viste in Darek non è semplice, ma Modugno ci riesce puntando non alla cura spasmodica del dettaglio ad ogni costo, ma lavorando maggiormente sull’aspetto nervoso e muscolare della scena, creando una tensione nelle tavole che ritrare al meglio il brutale istante dello scontro.
Dove il disegnatore ligure valorizza i dettagli sono le scene di costruzione emotiva, quando si cerca di visualizzare al meglio il pathos del momento. Specialmente nel flashback iniziale ho notato due o tre punti in cui la quasi maniacale precisione di Modugno lo ha portato a realizzare delle pose non semplicemente realistiche ma reali, quasi delle istantanee dell’evento reale.
Tranne una o due piccole imprecisioni, il disegno di Modugno è sempre pulito, coinvolgente. Anche questo aspetto è uno dei punti di forza di Darek, su cui credo che i due autori debbano puntare in modo continuo, perché questa loro sinergia è una delle attrattive maggiori di Darek.
Dove invece mi sembra si sia perso un po’ di cura è la stampa. Nonostante il primo numero di Darek sia stato confezionato in un volume da collezione, la resa grafica di alcune tavole sembra come sfocata, andando a penalizzare l’ottimo disegno di Modugno e l’encomiabile lavoro ai colori di Valerio Alloro.
Specialmente durante le battaglie o in una tavola in cui viene mostrata la fortezza nemica, Modugno e Alloro hanno dato vita ad un colpo d’occhio impressionante. Se il disegnatore ha scelto un punto di vista strepitoso, al colorista va dato atto di avere utilizzato al meglio tutte le sfumature e i contrasti luce/ombre possibili. Allora ha valorizzato al meglio l’illuminazione ‘naturale‘, una caratteristica essenziale vista la connotazione di Darek, in cui la luna ed il sole diventano lo strumento ideale per valorizzare certe scene.
Per dare il via a questa collana, non si poteva sperare in una copertina migliore, visto che porta la firma di un altro grande talento ligure, Giovanni Talami, autore bonelliano apprezzato per i suoi lavori su Brendon e Morgan Lost. La potenza narrativa di Darek viene mutuata al meglio da Talami in una tavola che esalta al meglio il complesso protagonista, ma me crea quasi un ritratto su tre livelli, vitale e fluido, accogliendo al meglio al lettore.
Darek sta muovendo ora i suoi primi passi, ma l’inizio è incoraggiante, e personalmente sono ansioso di scoprire cosa ci attende nei prossimi volumi, magari scoprendo qualche novità sulla pagina Facebook di Darek.