Le tossine di un fungo sono la causa della trasformazione di una specie di insetti in coleotteri zombie
Non ce ne vogliano George Romero o la Capcom, non si offenda Robert Kirkman e nemmeno i tanti scrittori, sceneggiatori e registi che con le storie di zombie e morti vaganti hanno costruito carriere di successo e ci hanno regalato film, videogame, fumetti, libri e serie TV cult, ma la natura continua a stupirci e si conferma sempre prodiga di sorprese, con la realtà del creato che supera ogni, seppur fervida, immaginazione umana.
Un team di ricercatori della University of Arkansas e della Cornell University hanno scoperto un fungo (Eryniopsis lampyridarum) che infetta una particolare specie di coleotteri chiamati Goldenrod soldier beetles (Chauliognathus pensylvanicus), diffusa nel Nord America. Quando questi insetti si posano su un fiore (dove li attende il letale fungo) e lo mordono, muoiono restando agganciati al fiore con le mascelle serrate.
Gli sfortunati coleotteri (abituati a nutrirsi ed accoppiarsi sui fiori) alcune ore dopo la morte (tra le 15 e le 22 ore), ricevono una sorta di impulso nervoso che li porta ad aprire di scatto le ali, come se fossero ancora vivi e si stessero preparando a spiccare il volo.
Questa posizione attrae l’attenzione degli altri coleotteri che li credono ancora vivi e, infatti, i ricercatori sono riusciti ad individuare, in molti casi, esemplari maschi che si accoppiavano con queste femmine zombie, venendo a loro volta infettati dal fungo.
Donald Steinkraus della University of Arkansas di Fayetteville, ha cercato di spiegare lo strano fenomeno dei coleotteri zombie:
Quello che succede è paragonabile all’entrare in un obitorio dove un essere umano morto improvvisamente si mette a sedere o alza le braccia. Questo è quello che accade con i coleotteri.
In pratica, si tratta di un comportamento simile a quello di un essere umano affetto da una grave patologia infettiva priva di manifestazioni esterne che va a morire in un bar per single, esponendo tutti gli avventori all’infezione da parte del virus o del batterio.
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Fonte: Sciencedirect